Ministri della Nato divisi su missili e opzioni zero di Renato Proni

Ministri della Nato divisi su missili e opzioni zero A Bruxelles il Gruppo per la pianificazione nucleare Ministri della Nato divisi su missili e opzioni zero DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La Nato appare divisa sull'opportunità di continuare a proporre, nei negoziati con i russi sugli euromissili a Ginevra. Vopzione zero per le forze nucleari intermedie. E' anche possibile che la stessa America stia preparando nuove proposte o sia disposta a considerare quelle sovietiche. Infatti, il ministro della Difesa inglese John Nott. dopo la riunione di ieri del «Gruppo per la pianificazione nucleare della Nato», ha dichiarato ai giornalisti: «L'opzione zero potrebbe non essere realistica e noi siamo pronti a esaminare altre proposte serie. Anche se noi non partecipiamo ai negoziati, raccomandiamo agli Siati Uniti di studiare qualsiasi proposta alternatiiw presentata in U7w spirito costruttivo. Se noi emergiamo dai negoziati con qualcosa di meno del ritiro di tutte le ami intermedie con basi terrestri dall'Europa, sarà pur sempre stato un passo nella dìresione giusta». Il segretario generale della Nato, Joseph Luns, ha pure ammesso che l'opzione zero (il ritiro di tutti i missili russi SS 20 e SS 4 e 5 in cambio della non installazione di 572 razzi atomici in Europa) è l'ideale, ma òhe ci potrebbero essere altre soluzioni. Il ministro per la Difesa americano. Weinberger, è stato molto più evasivo nella sua conferenza stampa: «La proposta sull'opzione zero è valida e sicura Non posso dire, in via ipotetica, se accetteremo altre proposte serie». E' molto probabile che i Paesi europei che de vono accogliere i missili premano perché siano compiuti progressi a Ginevra, mentre gli americani puntino più alla loro dislocazione, che avverrà in caso di fallimento delle trattative. Weinberger ha aggiunto che 1 negoziatori russi a Ginevra pnr ora vogliono mantenere i loro missili ed evitare che la Nato dislochi i propri in cinque Paesi europei a partire dalla fine del 1983. Secondo Luns. il negoziato serio si farà a metà del prossimo anno, quando i russi si renderanno conto che gli europei sono ormai prossimi ad accettare i Cruise (464 di cui 112 in Italia) e i Pershing 2 (168 in Germania). Il ministro della Difesa americano ha poi cosi commentato ■ l'annuncio dell'agenzia di stampa sovietica Novosti che l'Urss è pronta, se gli euromissili saranno dislocati, ad adottare la strategia del launch on warning, ovvero di sparare i propri missili appena i sistemi di sorveglianza avranno rivelato l'arrivo di missili nemici, una misura giudicata finora molto pericolosa e aperta a tragici errori. Il ministro Weinberger ha detto: «Questa dichiarazione avrà pure un qualche significato ufficiale, ma non credo che abbia una importanza al punto da destabilizzare la situazione. Penso piuttosto che sia una manoiira per intimidire le popolazioni occidentali. Perché non ci sia bisogno della strategia del launch on warning, baste; ritirare tutti i missili intermedi». Il ministro inglese Nott ha fatto giustamente osservare che questa eventuale strategia russa richiede ancora di. più la capacità della Nato per. <■ un secondo colpo». Il segretario generale- Luns ha poi detto che 11 progetto del generale Bernard Rogers, capo delle forze alleate In Europa, di accrescere le spese militari per potenziare il dispositivo difensivo convenzionale alleato, non è stato e non sarà discusso dai ministri della Difesa e che comunque esso non costituisce una modifica della strategia atlantica. Renato Proni

Persone citate: Bernard Rogers, Cruise, Joseph Luns, Weinberger