Arrestato a Roma il «re dei diamanti» per un colossale traffico di preziosi

Arrestato a Roma il «re dei diamanti» per un colossale traffico di preziosi irpresidente di una società olandése ed altri 3 accusati di contrabbando Arrestato a Roma il «re dei diamanti» per un colossale traffico di preziosi DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Bernardus Meier, 52 anni, uno degli uomini chiave nel mercato mondiale del diamanti, da qualche giorno è rinchiuso nel carcere di Regina Coeli: con lui, sono il direttore generale della sua società — la notissima «Diamond Coster Polishing» di Amsterdam — Arlauld Ross, 36 anni, e due cittadini italiani. L'accusa è di aver svolto per almeno due anni un vero e proprio contrabbando di preziosi fra Olanda e Italia. Pietre per 11 valore di un miliardo sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza. Nel .prossimi giorni. 11 magistrato clic si sta occupando dell'inchiesta riceverà l'elenco di 300 cittadini italiani (fra cui, sembra, molti gioiellieri di gran nome) cui la -merce» era destinata. Dell'operazione finora non si sa molto, nonostante il clamore che la notizia ha creato in Olanda. «Ben» Meier è un personaggio notissimo, e non solo ad Amsterdam. Attraverso la 'Diamond Coster», della quale è presidente, controlla una consistente quota in un mercato, quello olandése, che tradizionalmente è il più importante del mondo nel commèrcio di pietre preziose; la sua ditta, poi, aveva conquistato da decenni una indiscussa immagine di serietà. La spiegazione del traffico sta, probabilmente, soprattutto nella fiducia che verso la «Diamond Coster» i clienti nutrivano. Con Meier e Ross, finora sono finiti in carcere anche due cittadini italiani: sono Piergiorgio Lavezzl e Calogero Raimondo, catturati entrambi in provincia di Varese, Come dipendenti dell'«Avlatour.,, una grande società di turismo con sedi a Roma, Milano è- Torino, avrebbero approfittato del loro frequenti spostamenti per trasformarsi In una specie di 'Corrieri». Da una parte, recapitando i pacchi sigillati agli acqutreritl Italiani, dall'altra facendo giungere sino in Olanda le consistenti somme incassate. Il traffico, nonostante gii enormi valóri trattati si svolgeva in reulu In forma piuttosto semplice, CU italiani (per lo più gioiellieri) scieglievano le pietre ad Amsterdam, firmavano presso la 'Diamond Coster» tutti 1 certifica-. ti che ne garantivano la purezza, poi tornavano a casa. Entro due, tre settimane un distinto corriere recapitava la «nieiice» al loro domicilio, in discreti pacchetti sigillati. Unica condizione: il pagamento in contanti al momen¬ to della consegna. Fino a pochi giorni fa, 11 traffico ha funzionato senza una sbavatura: conseghe puntuali e pagamenti immediati. La Finanza non ha ancora spiegato come abbia potuto risalire agli organizzato- ri del traffico: questa volta, però, sembra proprio inutile cercare un 'pentito» anche fra gli acquirenti. Si parla di intercettazioni telefoniche durate mesi, del sequestro di alcune agende con elenchi di clienti, e Infine di una trappola scattata in un grande albergo romano quando «Ben» Meier e il suo alutante erano appena giunti In Italia come turisti. Le accuse, per tutti, sono di associazione per delinquere, contrabbando di preziosi, esportazione illegale di valuta. Quest'ultima accusa, quanto prima sarà estesa anche a tutti gli acquirenti italiani, Meier sarà processato per direttissima il 4 dicembre prossimo: a difenderlo, sembra ci saranno tra gli altri i più noti penalisti olandesi.