Un ululato per contare gli ultimi lupi di Liliana Madeo

Un ululato per contare gli ultimi lupi Un ululato per contare gli ultimi lupi ISERNIA — L'ululato del lupo squarcia a un tratto il silenzio della notte. Dopo una prima impennata' più acuta, si srotola via via fino a smorzarsi in una specie di singhiozzo prolungato. Segue un attimo di smarrimento. Poi è come se le montagne tutt'lntorno si rianimassero. Dal buio vengono scalpiceli di animali che frettolosamente si dileguano, e strida, urla, suoni indistinti, voci di animali che squittiscono, gracchiano. Su tutte le varianti di questo concerto prevalgono le risposte dei cani randagi, che da un angolo all'altro dei monti circostanti abbaiano con furia, isolati o nel coro del branco. A quell'ululato — registralo su nastro e trasmesso con amplificatore — finora non è arrivata la risposta che si attendeva, quella del lupo. Per questo si ricomincia daccapo, nella stessa notte e per tante altre notti successive. L'operazione censimento è incominciala il 3 novembre scorso e andrà avanti fino a tutto dicembre. La Regione Molise sta preparando la sua carta faunistica e. come suggerisce la legge, si è affidala ini/Istituto nazionale di biologia della selvaggina di Bologna, che a sua volta ha dato a équipcs distinte l'incarico di rilevare le singole specie (ungulati, rapaci, mammiferi). 11 censimento del lupi lo fanno in quattro, tre biologi e un tecnico, Luisella Mariani dell'Università di Perugia, Giorgio Boccagli, Dario Febo e Stefano Tribuzi. Boscagli, che coordina il gruppo, incominciò nel '75 a studiare il comportamento dei lupi che vivono in libertà sui monti della Tolta nel Lazio, passò poi a fare ricerche su quelli in cattività nel Parco nazionale d'Abruzzo. Dal '78 è ricercatore e consulente del Centro studi del Parco. La tecnica di questa operazione sui monti del Molise risale in parlo alle sue esperienze in parte a quanto elaborato nel Minnesota dagli specialisti del «Wilde life set-vice.. Hnrrington e Mech, oggi le massime autorità mondiali del settore, e Pimplott il primo, nel '60, a pubblicare una sua ricerca sul tema, ancora in fase sperimentale. La tecnica si chiama ..Wolf howling» (lupo che urla). L'ululato, si è scoper¬ to, e un mezzodì comunicazione fra individui, e branchi, è viene usato in maniera non omogenea 'durante Tanna Da ottobre a marzo il lupo ulula di più ed è più slimoiablle, cioè risponde cori più prontezza: questo è Il periodo dell'aggregazione del branco per là caccia, del cuccioli che si muòvono al seguilo degli adulti «'Imparano le regole della vita, si richiamano l'un l'altro, affermano la loro presenza sul territorio. ■ L'apice, in questi mesi, si raggiunge all'epoca dell'amore: dal preliminari (il corteggiamento, la coppia clie si sceglie e se ne va per conto proprio Isolandosi dal gruppo), die-possono prò- trarsi per 20-45 giorni, all'accoppiamento, che avviene fra febbraio e marzo. A partire dalla primavera incomincia il periodo piti delicato: la femmina cerca la tana per partorire, 1 cuccioli non sono aulosufflclentl, l'ululato può far individuare più facilmente, per questo 1 lupi ululano e rispondono in misura minima, Il territorio su cui V équipe interviene, è stato studiato preliminarmente. In base a una serie di elementi — boscosità, possibilità.di alimentazione, esistenza di rifugi, livello di disturbo procura In dall'uomo — si sono raccolti dati sull'eventuale presenza del lupi. ' Quando si fa notte da Vaslogirardi —1200 metri d'altezza, dove c'è un bellissimo tempio sannita dell'XI secolo a.c. — partono due'autovetture. Su una ci sono le registrazioni degli ululati. Il lupo sente da 7-8 chilometri di distanza (la nostra rice¬ zione non supera 1 2). La pioggia e il vento sono' un guaio; perchè deviano 1 suoni O li tendono meno nitidi. Al primo stimolo non e detto che il lupo risponda. Lo fa nel 60 per cento dei casi. Per questo segue un secondo ululato, e te probabilità di risposta salgono a)l'85 percento: Al terzo richiamo le possibilità che l'animale abbia sentito e risponda, sono del 95 per cento. '•; A meta strada della zona investita dal richiamo c'è una seconda vettura, con una sofisticata apparecchiatura fornita dall'Istituto superiore delia Sanità, e che per la prima volta viene usata per un'indagine «in natura». Uno del ricercatori tta alte orecchie una cuffia. Quando avverte la risposta, dirige verso la fonte un microfono direzionale collegato con un registratore ad alta fedeltà. Della registrazione dell'ululato viene poi fatta una trasposizione grafica, che a sua volta è sottoposta al controllo di un calcolatore elettronico, il quale è. In grado di riferire quanti lupi ululano in quel branco, Finora, assicura Boscagli. uh orecchio esercitato come il suo ne sa distinguere fino a tre. Il calcolatore può adesso sia dare- uria risposta precisa su un numero superiore s,a separare le singole, voci. 11 passo successi vo, dopo questa prima fase, consisterà nei sottoporre le risposte ad analisi spettrografiche che ci diranno quando è lo stesso lupo che risponde. Olà adesso si sa che quando I lupi ululano In coro, si dispongono su bande eli frequenza multiple: questo ora permette di contare quanti ululano, si dovrà capire come avviene che .viene scelta una banda Invece di un'altra e perché. l'inora al ricercatori hanno risposto altri animali, e fucilate: Ancora una vòlta spnò intervenuti I carabinieri, per* informare e tranquillizzare contadini e pa» 8tori. Cerano stati manifesti nei paesi, comunicati trasmessi dalle radio e televisioni locali. Ma il territorio è abitato in modo frammentàrio. Ci sono solitudini che'i mezzi di comunicazione non violano. Estete, poi, nei confronti del lupo, un'ostilità che si Unge di Irrazionale è si' péirpètua dàD'anll; filila; uria paura comune à tutti i popoli dell'emisfero boreale. EppUre;nèirultimo secolo, si ricorda un solo caso di lupo che ha aggredito l'uomo, nei Canada, ed èra Idrofobo. U'legge tutela il lupo, che fri Italia è in ria di estinzione: 'su' tutta là dorsale appenninica rie" sopravvivono : 150-200 esemplari Nel Molise, negli urlimi tre anni, $ stato accertato che ne. sono stati abbattuti 2.' Ma altri ancóne potrebbero essere stati eliminati. .. '-..;'. ' : L'uomo è il principale, responsabile di questo rischio di estinzione, Ilio per cento degli, esemplari giovani ogni anno viene fatto fuori, col fucili, I veleni, gli incidenti stradali. E solo il 50 per cento dei nati arriva al primo anno di vita, perché falcidiati dalle carenze alimentari (le madri che non hanno abbastanza latte). Ci sono anche 1 cuccioli rubar ti: 5 di recente, da due cucciolate, ili Lucania, e restituiti alia natura dopo un Intervento dei carabinieri. Adesso il lupo ha un altro terribile nemico: Il cane randagio, Vn tempo, quando 1 lupi vivevano In brandii, respingevano questo pericolo,' Ma I branchi di lupi non esistono più. C! sano' invece quelli ' del randàgi/ che uccidono i cuccioli del lupi, si accoppiano con le femmine dei lupi. Nel Parco Nazionale d'Abruzzo è nato un bastardo. E I randagi aumentano di numero. I danni che da .tale squilibrio derivano, sono Ingenti. ma m allevatori chiedono e ottengono risarcimento. La Regione Lazio per il periodo 75-'60 ha pagato 1 miliardo 725 milioni di danni Imputati ai lupi. La Regione Molise nel 1961 ha liquidato 100 milioni (erano stati 80 Sfa nel '78 sia ncll'BO). Liliana Madeo ' l'i min" um Un censimento nei bòschi del Molise

Persone citate: Boscagli, Dario Febo, Giorgio Boccagli, Luisella Mariani, Mech, Stefano Tribuzi, Wilde