Tutte le maschere dell'influenza

Tutte le maschere dell'influenza Un virus che cambia ogni anno: come sarà quello dell'83? Tutte le maschere dell'influenza Il virus influenzale è un sacco proteico contenente otto pezzi di RNA. Ogni catena di RIMA (linee ondulate) contiene il programma genetico per i componenti virali. Le linee PI, P2 e P3 corrispondono a proteine dette polimcrasi. NP è una nucleoproteina strutturale attaccata al materiale genetico. NS è una proteina di cui ancora non si conoscono le funzioni. Il sistema immunitario umano reagisce <*>" " virus lnn"en*»le tramite la sua specifica combinazione con le emoagglutinine (HA) e le neuraminidasi (NA) ALL'INIZIO dell'inverno, arrivano puntualmente i primi disturbi delle vie respiratorie. Tra i comuni raffreddori, riniti, sinuslti, laringiti, trachéiti e bronchiti, c'è però sempre in agguato una malattia che incute rispetto e anche un po' di timore: l'influenza. In questo momento, da qualche parte del mondo,sta forse per partire una nuova ondata influenzale. Se ancora non si dispone di un mezzo in grado di debellarla, le attuali difese terapeutiche riescono comunque a ridurne i rischi al minimo. Spesso in passato si è dimostrata anche pericolosa. Durante l'epidemia del 1918-19. la cosiddetta «spagnola», oltre 20 milioni di: persóne morirono dopo l'attacco influenzale, per lo più a causa di polmoniti provocate da batteri La seconda grande epidemia del 1957-58,1',. asiatica», interessò circa 80 milioni di persone. In quegli stessi anni, negli Stati Uniti, perirono per complicanze polmonari 60 mila persone in più ' del-normale. Nel seguente ciclo epidemico del 1962, si verificarono 12 mila morti in più tra le persone oltre i 65 anni d'età. Nel 1063, sempre ih America, i decessi oltre la norma furono 20 mila. Nel 1968, infine, l'epidemia influenzale partita da Hong Kong fece circa 20 mila vittime. Nella stragrande maggioranza dei casi, l'influenza è però una malattia benigna. Dopo alcuni giorni di incubazione, si evidenziano malesseri generali, dolori muscolari, brividi, sintomi respiratori a un aumento della temperatura corporea. Il rialzo febbrile dura circa tre giorni. Le complicanze polmonari possono insorgere nelle persone più anziane e deboli, e negli affetti da malattie cardiovascolari e renali. . Tutto o quasi si conosce dell'intima struttura degli agenti influenzali, un gruppo di virus le cui tre famiglie principali vengono distinte dalle lettere A, B e O. Sono microscopiche particelle di forma sferica, del diametro di circa 100 millesimi di micron (1 micron è pari, a sua volta, a un millesimo di millimetro). Al loro Interno si trova dell'acido ribonucleico o RNA, vero «computer» cellulare deputato alla codificazione di tutto il necessario alla vita del virus. Sembra che sia proprio la frammentazione in 8 pezzi dell'RNA, che negli altri virus costituisce un'unica catena, a rendere conto della qualità più tipica dei virus influenzali: la capacità di cambiare «abito» con estrema facilità. Come fosse dotato di una propria «strategia», l'agente influenzale, a differenza degli altri virus patogeni, ogni tanto cambia «faccia».. Può cosi presentarsi del tutto sconosciuto di fronte alle difese anticorpali delle sue vittime. Il sistema degli anticorpi, tarato sulla precedente forma del virus, non riconosce l'aggressore e si rivela infine inefficace nel contrastarne l'Invasione dell'organismo. I virologi stanno quindi cercando di superare In astuzia 1 «trasformismi» virali, prevedendone in anticipo 1 cambiamenti, al fine di approntare vaccini sempre più efficaci. Si era pensato che i gran- 1 di mutamenti del virus Influenzali avvenissero con cadenze decennali. Le epi| demle mondi ali del 1957 e i idei 19681 sembravano avva' lorare questa ipotesi. A Ingarbugliare 11 «puzzle», no.: è però arrivato 11 grande cambiamento virale atteso per la fine degli Anni Settanta. Alcune analogie suggeriscono la possibilità che i virus dell'influenza si nascondano e si «trasformino» negli animali, per poi •«Infettare gli uomini. L'epidemia influenzale del 1976 venne chiamata «sulna», per la sua stretta relazione con una forma virale comune al maiali. Anche la «spagnola» del 1918 sembra correlata allo stesso virus. Due ricercatori della «Mount Sinai School of Medicine» di New York, Peter Please e James Young, ' stanno cercando le «Impronte genetiche» nella. struttura dei virus Influenzali, usando tecniche avanzate di biologia molecolare. Please descrive il suo lavoro come una ricerca di «epidemiologia molecolare», poiché analizzando le sottili differenze virali è possibile seguire la traccia del passaggio dei virus negli uomini e negli animali. Rimane ancora da stabilire se il virus che ha provocato la «spagnola» si è evoluto nei maiali prima di infettare l'uomo, o se Invece dagli uomini ha poi raggiunto 1 suini. Gianfranco Candelero ■ T. ^-H membrana phot cica - doppio strato lipidico «BwooLonNia neuraminidasi

Persone citate: Gianfranco Candelero ? T., James Young, Peter Please

Luoghi citati: America, Hong Kong, New York, Stati Uniti