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Tra le vette del Nepal terra degli dei Tra le vette del Nepal terra degli dei NA sfilata di vette « che culminano con "' l'Everest e una marea di giovani drogati che ciondola per le vie di Kathmandu, in cerca di quei brandelli di paradiso che in Europa non si ha la forza di trovare. L'idea che quasi tutti hanno del Nepal è questa e torna utilissimo il libro di due antropologhe, Olga Ammann e Giulia Barletta, a sfatare miti e a creare voglie di conoscere un Paese unico al mondo. Il Nepal è una continua fonte di immagini e di sentimenti: è la marcita della risaia e il gelo degli -otto'mfia»; è miseria portata con estrema dignità (non si può fare nulla contro il proprio 'karma-) e ospitalità sincera; è un senso del sacro che coincide in ogni attimo di vita di ogni abitante e da cui non si può non essere contagiati. Quattro anni di viaggi e mille chilometri a piedi (soltanto con un trekking nelle valli himalayane si arriva a scoprire l'anima di questo caleidoscopio di razze) hanno permesso alle autrici un affresco mirabile dove la fatica del quotidiano è sempre intessuta con la tela del sacro, sia essa il cruento sacrificio o la serena contemplazione dei Lama. Il Nepal cambia: ha avuto le prime contestazioni studentesche, il turismo (poco finora) fa già nascere problemi ecologici, ma l'anima della gente non può mutare. E quando ti sei abituato, in città o sui sentieri del Kumbu o della Hall Gandakl, a sentirti salutare da tutti, capisci che quel 'Nomaste' non è un semplice «ciao», ma è detto con il significato originale di .Saluto il Dio che è in te: g. matt. O. Ammann, G. Barletta: «Nella terra degli del», Dall'Odi lo, 336 pagine, 15 mila lire.