Con un imbroglio la Germania conquisterà il mondo

Con un imbroglio la Germania conquisterà il mondo La fantafinanza di Erdman Con un imbroglio la Germania conquisterà il mondo LA storia. Succede tra poco, tra 1985 e 1987. Cela fabbrica di missili di due soci californiani e c'è la Nato che deve scegliere il miglior missile occidentale. I russi sono in Jugoslavia e in Polonia: in Germania è cancelliere il nazionalista Strauss: ha promesso al Paese una nuova grandeur. Come tutti 1 mercanti d'armi, anche i due californiani decidono — una lunga tradizione — di corrompere i governi europei che devono votare l'acquisto delle proprie difese. Il fratello del re del Belgio acconsente a distribuire una mazzetta di venti milioni di dollari a sé stesso, a Olanda e Germania, Centro dell'intrigo ò naturalmente la Svizzera delle banche e del mediatori segreti. Ma. incassati i denari, le promesse sono tradite. Per i californiani è la bancarotta. Per la Germania di Strauss — che ha organizzato tutto l'imbroglio — è la possibilità di acquistare assieme alla ditta il migliore*: missile del mondo. Minaccerà direttamente la Russia obbligandola ad un nuovo patto Ribbentrop-Molotov; ricatterà i declinanti Stati Uniti trasformandoli in succubi soci. La Pax Germanica colora tutto l'orizzonte. Il titolo del libro. Gif ultimi giorni dell'America, diventa realtà. L'autore: Paul Erdman, cinquant'anni canadese-americano-svizzero, ha già pubblicato altri due libri di fantafinanza: La lunga notte del dollaro (1974) e // Crack del '79 (1976). Erano fantasie iperrealiste, minuziosissimi paradossi economici. Infilavano il lettore, con fredda esattezza, nei circuiti e rotelle del potere finanziario. Macchinette narrative ad orologeria (Erdman ha studiato a Basilea), prolezioni sul dopodomani, erano anche dei «thriller» economici; un nuovo genere fatto recitare a divertenti e intelligenti imbroglioni: cavalieri d'industria aggiornati sui compiuters: avventurieri ma scrupolosamente pianificati. La vena originale di Erdman si è esaurita? Od I guai economici mondiali sono tanto gravi, ormai, che la fantafinanza deve .-per—forza .degenerare in normale fantapolitica? Insomma, questo Gli ultimi giorni dell'America scivola nell'avventura per otto de- cimi: il solito schema della fuga giudizlarlo-sentiméntale, dell'innocente braccato dai potenti malvagi. Nel finale la pelle è salva, ma al prezzo di imbrattarsi non poco le mani, di ritirarsi In un «privato» addirittura agricolo anche se compensato dai soldi e confortato dalla coabitazione con due belle «mogli» eleganti. Le fughe a cavallo delle frontiere, stavolta hanno preso il posto dell'orologeria ed Erdman cede le precedenti qualità iscrivendosi alla nuova compagnia di romanzieri come McLean, come la Mclnness. Il lettore intelletuale o tecnocrate apprezzerà di meno: il passatempo, oramai, è per meacquirenti di Bot. Ma •; uiia'mutàziojie inevitabile. Claudio Savonuzzì Paul Erdman: «Gli ultimi giorni dell'America». Rizzoli, 2-9 pagine, 11.000 lire.