Tutti gli orrori e la stupidità della «grande guerra» di Giovanni Bogliolo
Tutti gli orrori e la stupidità della «grande guerra» Ritorna «Sangue nero» di Guilloux Tutti gli orrori e la stupidità della «grande guerra» SE l'anagrafe lettera-, ria non fosse per sua natura putativa, si dovrebbe riconoscere a Sangue nero, pubblicato j nel 1935 e quindi tre anni1 prima della Nausea di Sartre, la paternità, del romanzo esistenzialista. Ma la voxpopuli ha bisogno di semplici evidenze, mentre nel romanzo di Guilloux l'angoscia metafisica, pur: rappresentata in tutta la sua tragica, profondita, è ancora contrastata da altre tensioni che le impediscono di raggiungere quella assolutezza emblematica che invece troverà in Sartre. Anzitutto, il protagonista di Sangue nero è una caricatura — un professore di filosofia corpulento e; deforme, soprannominato da sempre Crlpur. e da sempre considerato lo zimbello della città di provincia dove vive — e a questo primo dato si possono già attribuire due forti attenuazioni: quella stilistica, del grottesco, che determina un'amara ambiguità, tra compassione e rise, e quella psicologica, che può mettere in diretta relazlo-; ne le disperate riflessioni del personaggio col rosario delle mortificazioni che continua a subire. In secondo luogo, Crlpur è una natura complessa e contraddittoria, in cui la vocazione anarchica è bilanciata da uh ossequio, istintivo ai miti plccolo-borghesl del decoro, della posizione, del risparmio; in cui il disgusto-per la ragie-' ne Impotente, -secchio d'acqua sporca* che ci si porta inutilmente dietro per tutta la vita, si alterna; con brividi di fierezza per la propria lucidità e in cui il senso di solitudine, di disadattamento,, .di. superfluità ora è acre rifiuto ora è nostalgia lancinante del-! la realtà. Infine, Guilloux, che in; Crlpur ha rievocato con vi-; vezza, affetto e una punta' di irritazione • il suo maestro Georges Palante ma non ha inteso descrivere la patologia di una nuova «malattia dell'intelletto»,' non si è accontentato di raffigurare un carattere originale sullo sfondo di una precisa realtà storica e sociale. Egli rappresenta la galleria della grettezza e della stupidità provinciali, e mette l'atmosfera goffamente militarista e patriottarda del 1917 in efficace contrappunto con gli orrori della guerra vera. La bellezza del libro nasce proprio da questa varietà di registri e di tensioni, su cui scorre senza impaccio la scrittura duttile e Immediata di Guilloux; ed è ih fin dei conti un piccolo male che questa stessa varietà non gli abbia ancora consentito di ottenere nella, storia del romanzo del nostro secolo quella collo-' cazione di prestigio che Gaétan Plcon individuava in una zona delimitata, oltre che dalla Nausea, dalla Condizione umana di Malraux e dal Viaggio al termine della notte di Celine. Giovanni Bogliolo Louis Guilloux: «Sangue nero», ' Feltrinelli, X-5U pagine, 17.000 lire.
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