Intervista allo scrittore svizzero: le opere e i progetti

Intervista allo scrittore svizzero: le opere e i progetti Intervista allo scrittore svizzero: le opere e i progetti Max Frisch: la letteratura è sovversiva perché scopre la verità «Se non ci fosse la le solo il discorso della classe dominante» - L'autore parla del suo ritorno al teatro («Ho tentato di creare una drammaturgia del caso, della mutazione») e dei suoi romanzi - «Ne "L'uomo nell'Olocene" ho voluto esprimere l'angoscia del tempo che passa, di tutto ciò che continuamente scompare non solo nel regno umano, ma anche animale, vegetale e minerale» ho riprovato con Tri (fico. Mi sono servito di un trucco nei confronti di me stesso. Non scrivi un'opera teatrale, mi dicevo, ma dialoghi Perché scrivendo teatro avevo paura di ripercorrere i miei binari. Eppure era un lavoro fondamentalmente teatrale, contraddizione, tensione fra presenza fisica sulla scena e linguaggio. •Per me tutto è incominciato con la figura di una donna seduta su una sedia a dondolo, con qualcuno che si avvicinava e diceva, al passato: "Sì Caterina, eri seduta così". Presenza erotica del corpo e linguaggio, coscienza che fosse cosi, morte o non morte. Di qui sono tornato al teatro, cioè proprio dal punto in cui il teatro in fondo aveva incominciate ad ammaliarmi. E mi ero lasciato fuorviare dalla voglia di dare un messaggio: cosa di per sé non criticabile, ma ci sono altri modi di trasmetterla, il teatro non è indispensabile. E* stata una lunga, interessarne tircon' variazione. Non so ancora se esista un sistema per andare oltre. E' stata solo una prima esperienza: Losanna, Varsavia, Vienna, Zurigo. Ma ancora una volta mi ha incredibilmente affascinato. Quella magia erotica del palcoscenico combinata con il linguaggio». — Dopo •Trittico» è tornato al racconto. Perché? •Prima avevo incominciato L'uomo nell'Olocene. Forse non avevo ancora tanto tteratura, resterebbe trasporto per il teatro. Non vedo in teatro, né al cinema, l'argomento di questo racconto. Nulla vi accade né si sviluppa, non c'è affatto dialogo. Il personaggio è solo, in quanto homo sapiens, di fronte al fenomeno della natura, vuole trovarvi una strada e vi si perde». — Cè anche il tema della vecchiaia, che già appariva,' nella forma dell'invecchiamento, nel «Diario della coscienza». Come mai si è sentito vecchio prima di esserlo? •E* stato un momento in cui mi sono sentito invecchiare prima del tempo. Derivava da una situazione personale senza via d'uscita, nella quale avevo la sensazione di decadere. Ma quanto c'era nel Diarto sull'Invecchiamento era estremamente frettoloso superficiale. Stanchezza dell'età e paura, ma esperienza ancora troppo scarsa. Mi pare che l'ultimo sia un libro sulla vecchiaia più dal punto di vista delia specie. Su questo-argo-" *' qvento sa ben di pi ù. sulla coscienza cioè di essere morta— n le, che non è la saggezza che viene dall'età, la bellezza e la dolcezza dell'età — tutte cose che la letteratura suggerisce— ma piuttosto la confessione di un mutamento». — «L'uomo nell'Olocene» sembra Indicare una specie di serenità su questo ponto. «Sembra anche a me. Ma la serenità non è una condizione che meriti lodi e cui si miri spasmodicamente. Nel caso di L'uomo nell'Olocene la spinta Iniziale era tentare di materializzare, concretizzare una paura, un'angoscia, descrivendo le cose. Non è poi tanto lontano dal Nouveau Roman. Non dare opinioni né dichiarazioni, ma fare in modo che le cose esprimano 1 sentimenti. E c'era anche il desiderio impellente di rappresentare una buona volta con estrema precisione qualcosa di molto noto, un paesaggio che si conosce benissimo, e i dettagli di quel paesaggio, il tipo di pietra, il tipo di pioggia, quel certo sole e quella certa siccità. «Troppo tardi mi sono potuto spiegare che quel bisogno era il bisogno di scongiurare una certa angoscia materializzandola. Non l'an- Illustrazioni traile da «L'uomo dell'olocene», ed. Einaudi goscia della morte, ma r la del tempo, della scom sa. Dei tempo che pass tutto ciò che continuarli scompare non solo nel ri umano, ma anche in qi minerale, animale, vege Bisogno non di riflettei modo astratto, ma di ce nicaie quella riflessioni traverso ciò che può rer la visibile». — Una riflessione ap little a... «L'ho sempre avuta, scelto un vecchio, dopo te esitazioni, per incanì Perché qualcuno pc pensare che si trattassi tanto dell'autore e dei problemi d'età..Se a 25 ci si domanda di puiv bianco: "Che cosa face creatura umana, su r/i pianeta? Come sono arr, qui, che cosa devo far <j queste domande suoi come uno choc. Ma non sono preoccupare a iu devi finire gli studi, op tua moglie è incinta, occuparti dei tuoi prob Nella vita di tutu i gioì sono tanti doveri, tant .nuti piaceri, tanti prò, Un vecchio che abbia o lasciato tutte queste dietro di sé, un vecchli non lavori più. un pens to si ha il tempo di spi tarsi della sua ignorali: interrogarsi sulla sua stenza». — Dal punto di visti male lei tende sempn alla nudità assoluta, u come Beckett. E' l'as. «conclusivo» di questo Come se si trattasse di tro ultimo. -DopoL'uomo dell'ai è difficile continuare, che su quella strada posso andare oltre. Noi so dirmi: tutto questo mostrarlo in modo più I e stringato. E' un g ovunque come un s elogiato dal Papa, vi pre più solo in fonde studio. I suoi lussi di ricco (i balli in mosci yachts, i viaggi, le et fiscalismo di Hetzel consentono di lasci scrivania. E' un mari dre assente: il figlio cresce puntualmente go e ribelle, il nipote, gli spara due colpi a pelo, ferendolo a un pi Perde Hetzel, e coi spunti e gli stimoli. C canovacci altrui, Tip romanzi storico-get Le tirature scendono* anni e le disgrazie, il anti-socialista dei tei la Comune matura i cena umanitarista, < senta ad Amiens ne radicali, discute di et e diritto dei popoli, e coloniallsino.zp^P0 L'isola misteriosa ui modello di comuniti ta sul lavoro. La forza di quella na da racconto i < nemmeno la morte fermarla. Dopo che scomparso nel 1D05, i manzi continuano i per armeno dieci ai 1974 si scoprirà che i figlio Michel a rimar e ad ampliarli con i talento. Una storia e ne anefte questa: adolescente, per rro; po disprezzato, si scrivere al posto de diventa il padre, e ne ne accorge. Ernesto F

Persone citate: Beckett, Einaudi, Max Frisch

Luoghi citati: Amiens, Varsavia, Vienna, Zurigo