Attentati a Savona Giudice trasferito ricorre in appello
Attentati a Savona Giudice trasferito ricorre in appelloPer le «bombe nere» di 8 anni fa Attentati a Savona Giudice trasferito ricorre in appello Il caso sarà discusso in Cassazione - Il magistrato è accusato di ((indagini carenti e intempestive» 8AVONA — La sanzione della censura, e del trasferimento d'ufficio si è abbattuta sul procuratore capo della Repubblica di Savona, Camillo Boccia, 8 anni dopo gli attentati dinamitardi che, dall'autunno del 1974 alla primavera successiva, squassarono Savona procurando lutti (2 morti e 15 feriti) e distruzioni. La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, presieduta da Alfredo Galasso (.-laico-. designato dal pei) ha ritenuto «carenti e intempestive» le indagini sulle -bombe nere» di Savona: li attentati avvenuti in un'epoca in cui la strategia delia tensione cavalcava avvenimenti. politici nuovi (caduta del governo Rumor, arresto del generale Vito Miceli, ex capo del Sid). Il presidente Pertini, accorso' a Savona, parlò, chiaramente di -piani eversivi». Contro il provvedimento del Csm, il dott. Boccia ha interposto appello in Cassazione. Il procuratore generale di, -palazzo dei marescialli» aveva chiesto, due giorni fa, l'assoluzione piena dell'inquisito, definendo il suo comportamento -di giusta prudenza a causa del nomi del testimoni coinvolti nell'Inchiesta». " Nel corso dell'istruttoria sugli attentati, furono interrogati, come testi, anche Alberto Princlotta e Rodolfo Tartuffo, figli del prefetto e del. procuratore della Repubblica di Savona all'epoca degli attentati. Il procuratore Boccia in quegli anni non era a Savona. Ha ereditato l'inchiesta dal suo predecessore, Giovanni Tartuffo. I lasciceli relativi alle bombe nere, però, sono rimasti negli armadi di Palazzo di Giustizia 4 anni senza che venisse. compiuto un atto istruttorio nonostante che per un attentato (traliccio di Madonna degli' Angeli) vi fosse un imputato, poi assolto in istruttòria' con formula piena. Nel 1979 11 procuratore generale della Repubblica di Genova, Lucio Qrisolia, avocò a sé l'inchiesta e l'affidò al giudice Leonardo Frisanl, affiancandogli.tre sostituti procuratori generali. Il giudice istruttore, Antonio Petrella, archiviò l'istruttoria con un impotente «ad opera di agnati» e assolse l'unico imputato, Attilio Pellero, per non aver commesso il fatto. Si legge nella sentenza istruttoria d'archiviazione: «Pur dovendo riconoscere che lo svolgimento dell'indagine fu complicato da seri problemi di ordine pubblico (tra l'altro, fu stranamente sospesa l'esecuzione di perquisizióni domiciliari), si deve affermare che non si indagò proficuamente in alcuna direzione». Alla sezione disciplinare del " Consiglio superiore della magistratura si è anche parlato di ispezioni e accertamenti presso le.forze di polizia e servizi di sicurezza, ma dei risultati non si sa nulla, ì Dopo otto anni gli attentati, attribuiti dall'opinione pubblica all'eversione fascista (polizia e magistratura non si sono mal pronunciate in proposito), nonostante i provvedimenti che hanno colpito- il procuratore della Repubblica. Boccia, restano ancora avvolti da un inquietante interrogativo. ■ Bruno Balbo
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