Il 1983, «anno santo» anche per l'economia

Il 1983, «anno santo» anche per l'economia Girandola di miliardi tra sacro e profano Il 1983, «anno santo» anche per l'economia di MARIO SALVATORELLI sono Ria parlili i primi bilanci preventivi nell'Anno Santo '■straordinario» 1983, per il turismo, il commercio, la bilancia del pagamenti con l'estero, quindi per l'economia italiana in genere. Al bilanci, com'era ovvio, sì sono aggiunte una serie d'interpretazioni, tra il serio e il malizioso, della coincidenza tra il grande annuncio e la riunione del .Senato della Chiesa-, cioè del Collegio Cardinalizio, al cui ordine del giorno figuravano, e sono stati a lungo esaminati, il bilancio economico della santa Sede per il 1981 e I rapporti tra lo lor, l'Istituto per'le opere religiose, e il Banco Ambrosiano. Effettivamente l'annuncio, imprevisto da tutti — forse non imprevisto per il nostro Presidente della Repubblica, che il 19 ottobre ospitò à colazione, avvenimento senza precedenti, il Papa —, si prestava, per i suol aspetti 'economici», a questo Irriverente collegamento. Il bilancio della Santa Sede, com'è noto, ha registrato per il 1961 un attivo di quasi 5 miliardi, senza contare, perù, la -congrua- che lo Stato italiano versa a 27 mila parroci e che; tra le 735 mila lire ordinarie per ciascuno e gli straordinari per chi non ha altri proventi, si è calcolato ammonti a un'ottantina di miliardi. E' noto, anche, che i rapporti tra lo lor, il . Banco Ambrosiano, quindi l'Italia, hanno occupato buona parte della solenne riunione, la prima dopo tre anni, del -Senato del Papa-, e si sono conclusi con la -dimostratone- dell'assoluta innocenza dello lor che, senza saperlo, si 6 trovato a un certo momento a controllare ben otto o dieci società del gruppo Ambrosiano. Ma, di fronte a questo intricato gioco di controlli subiti e di debiti — per 1800 miliardi di lire—non riconosciuti, era inevitabile che qualcuno volesse collegare ad esso l'annuncio, avvenuto subito dopo, da parte del Papa, dell'Anno Santo 1983, per celebrare 11 1950° anniversario della òro-' ce fissione di Gesù, Non tocca a noi, ovviamente, parlare di questi, elevatissimi temi, né, tanto meno, di raccogliere arbitrari abbinamenti, per concludere che la Santa Sede offre-all'Italia un Anno Santo anche per risarcirla del «pasticci» bancari nei quali, involontariamente, si è trovata coinvolta. Ci rimettiamo, invece, e più semplicemente. alle cifre, per quanto riguarda il bilancio turistico 1983. Chi e partito, per un primo abbozzo, dal 1975. l'ultimo Anno Santo, non ha tenuto conto, forse, di due fattori, uno attivo, l'altro negativo. 11 primo è che i turisti-pellegrini dei 1983 saranno sensibilmente più -ricchi- di quelli di otto anni fa. grazie alla crescita media del loro potere d'acquisto, quindi della loro capacita di spesa, avvenuta in questo periodo, e che si può calcolare, a livello «occidentale», h-. un buon 25 per cento, ir secondo fattore, negativo questo, tiene conto del fatto che i 18 milioni di «romei» preventivati, sempre sui ricordi, del passato, non si possono aggiungere, aritmeticamente, al normale andamento turistico. In questi casi, infatti, sono molti i turisti -normali- che rinviano il loro viaggio in Italia, e in particolare a Roma, per non essere coinvolti nell'eccezionale affollamento di un Anno Santo. Non si può negare, però, che il 1975 fu, effettivamente, un buon anno per il turismo, laico e religioso. Dopo quattro anni in cui il totale degli arrivi negli alberghi e nelle altre attrezzature ricettive del nostro Paese si era mantenuto intorno ai 40 milioni, nel 1975 ci fu un incremento di 2 milioni, pari ad oltre il 7 per cento. Ma, se si considera che i -pellegrini- in quell'anno furono valutati in 5 milioni, i conti non tornano, a meno di non concludere che i turisti -normali*, appunto, diminuirono di 3 milioni. Tuttavia, l'afflusso di valuta estera passò dal 1244 miliardi di lire nel 1974 ai 1683 del '75, con un aumento del 35 per cento, più del doppio superiore al tasso d'inflazione, che in quell'anno fu, in media del 16 per cento (ma, da dicembre a dicembre, appena dell'I 1,1 percento). Se questo incremento delle entrate turistiche dovesse ripetersi nel 1983, potremmo incassare qualcosa come 3500-4000 miliardi di lire di valuta pregiata in più del 1982. In questo caso, anche le più maliziose interpretazioni dell'abbinamento tra lor, Banco Ambrosiano e Anno Santo, potrebbero sentirsi non certo giustificate sul piano morale, ma soddisfatte sul piano pratico, perché l'economia italiana riceverebbe, raddoppiati, i presunti debiti che lo lor avrebbe verso di essa. Cosi l'emergenza morale e religiosa — un «aiuto agli uomini per diventare migliori» — si potrebbe accoppiare all'emergenza economica, dell'Italia e della San la Sede.

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