Pierre Richard o il fascino del comico, candido e pasticcione

Pierre Richard o il fascino del comico, candido e pasticcione E' il protagonista, a fianco di Gerard Depardieu, dell'ultimo successo arrivato dalla Francia: «La capra» Pierre Richard o il fascino del comico, candido e pasticcione Longilineo, alto un metro e 80, occhi cerulei, capelli color paglia, tempie spruzzate di grigio, espressione furbétta, ecco Pierre Richard di cui la rivista «Telerama» aveva scritto: «Non dimenticate il suo nome. E' uno che farà carriera: Perfezionate le sue naturali doti artistiche al Centro Dullin e al Jean Vilar, debutta sotto la direzione di Antoine Bourseiller interpretando opere di Mrozek, Bouchaud e Saunders. Poi eccolo cimentarsi nel cabaret che gli permette di esprimersi più personalmente, piti liberamente, secondo 11 proprio estro. Adesso è agli onori della cronaca con 11 film La capra, di Francis Veber, a fianco di Depardieu, Signor Richard, qual è il significato del titolo e la trama del film? ■-Capra in Francia sta per fella, sfortuna, persona maldestra. La vicenda in chiave comica si sviluppa attorno alla sparizione di una ragazza francese durante un suo viag' gio in America del Sud. Il pa dre, manager di una grossa impresa, dapprima incarica delle ricerclie un investigatore privato soprannominato Campana (Depardieu) e poiché costui non cava un ragno dal buco gli manda come rinforzo un suo conlabile, die sa-, rei io. Perché Ita scelto me? Perché sono maldestro e sfortunato proprio come la figlia scomparsa, cioè spera che io vada a scivolare sulle stesse bucce di banana. E infatti, dopo una serie di avventure paradossali, l'investigatore e it contabile rintracciano la ragazza». Lei, Richard, in Francia è molto popolare, specie dopo una serie di film, quale fu il suo esordio cinematografico? -Il mio primo regista è stato Yves Robert che mi ha ingaggialo per interpretare il con¬ tadino-paracadutista un po' malto in Alexandre le bienheureux; subito dopo La coquelouche di Christian Paul Arrighi, e un'altra decina di film». un soggetto per me stesso. Pensando a Cliaplin e Tati, ho ritenuto di aiwalermi della loro stessa formula, cioè scrivere, dirigere ed interpretare il mio film. Ne è venuto fuori Le distrait die, a parte il successo commerciale, la critica trovò non solo un buon film ma che. creava anclie un nuovo personaggio». E si è fermato 11? «No, due anni dopo ho realizzalo Les malheurs d'Alfred cioè, sempre secondo la critica, l'ingenuo die rivela gli aspetti più ridicoli del mondo in cui viviamo. In tutto ho fat- 10 sei film da regista e protagonista». La sua comicità è basata sulle gags? •No. Anzi io rifiuto la gag per là gag. La trovata deve esserci, è ovvio, ma è attrai'erso 11 personaggio che prende significalo, senso e peso». Qual è dunque la caratteristica déUuo personaggio? • E' appunto quella dell'uomo ingenuo, indifeso, che si trova sempre invischiato in cose più grandi di lui, come nell'altro film di Yves Robert, Ve grand blond avec une chaussure noire». E nella vita privata lèi com'è? «Sono terrìbilmente distratto. Anzi, lo sono ben più di quanto appaia nel miei film. Poi sono inquieto, insoddisfatto, preoccupato di assicurare al mia: personaggio, alla mia comicità, una base solida». Lamberto Antonella La sua comicità trovò subito il favore del. pubblico, non pensò a fare un film come regista-protagonista? -E' stato proprio Yves Robert a convincermi a scrivere

Luoghi citati: America Del Sud, Francia