Mercoledì si ferma l'industria poi ci sarà sciopero generale?

Mercoledì si ferma l'industria poi ci sarà sciopero generale? Lama, Camiti e Benvenuto mandano un «segnale» a Fanfani Mercoledì si ferma l'industria poi ci sarà sciopero generale? Il sindacato vuole essere consultato dal presidente incaricato - Ritrovata l'unità sulle richieste; no al blocco dei prezzi e salari, basta con i tetti programmati ROMA — Lo sciopero di quattro ore dell'industria, programmato per mercoledì prossimo, cade In piena crisi di governo. E' vero che l'agitazione è diretta contro gli1 imprenditori che hanno respinto la piattaforma di Cgll Cisl UH per contenere il costo del lavoro, ma questa fermata generale mentre si parla di nuovi pesanti sacrifici potrebbe rappresentare il banco di prova per una manifestazione di lotta estesa a tutti i settori. L'eventualità di uno sciopero generale è stata avanzata dagli stessi leader sindacali. «Se il presidente dei Consiglio incaricato non ci consulterà al più presto, non può aspettarsi da noi alcuna benevolenza», avvertono Lama, Camiti e Benvenuto. La crisi economica ha toccato il punto più acuto e le organizzazioni dei lavoratori vogliono vederci chiaro sulle «amare medicine» che si starebbero preparando. La durezza del confronto è sottolineata dal fatto che in passato, quando scoppiava una crisi di governo, gli scioperi ; venivano sospe Stavolta, invece, non si e tenuto conto di questo tacito': galateo. • rutto ciò significa — spiega Benvenuto — che la mani festasiane di mercoledì non è rivolta soltanto al padronato ma anche alle forse politiche, perché nel risolvere la crisi tengano conto dei problemi aperti sul terreno sociale». Le richieste del sindacato, dopo tante divisioni interne, una volta tanto sono ben precise e unitarie. m«No» al blocco di salari, contratti e prezzi che avrebbe conseguenze pesanti solo per i lavoratori, essendo falliti nel passato tutti i tentativi di controllo sul carovita. Quanto ai contratti, «vanno rinnovati e subito-. I « Basta» con 1 tetti programmati all'inflazione. •■Non siamo—dice Lama — contrari in linea di principio aduna programmazione della lotta all'inflazione. Ma queste: programmazioni hanno senso quando hanno qualche probabilità di avverarsi, altrimenti i tetti crollano sulla testa di chi li ha accettati». •Si» a più incisive misure contro le evasioni fiscali, con la sollecita approvazione dei registratori di cassa e del decreto anti frodi petrolifere. Conferma della revisione delle aliquote Irpef per i'83 al fine di attenuare sulle buste paga dei lavoratori l'impatto del fiscal-drag. Ripresa della trattativa con la Confindustria per il contenimento del costo del lavoro, a patto però che gli imprenditori si mostrino meno intransigenti verso la proposta sindacale di rallentamento degli scatti della scala mobile. Atteggiamenti di scontro, sostengono 1 sindacalisti, non servono a niente. In Europa si contano ormai II milioni di disoccupati, di cui oltre due milioni In Italia. Un esercito cosi numeroso di senza-lavoro può mettere in pericolo la democrazia sociale e quella1 politica. Ed ecco l'Invito a riprendere la discussione senza «volontàdl rivincita». e. p.

Persone citate: Fanfani Mercoledì, Lama

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma