L' ltalia di nuovo «nazione»?

L' ltalia di nuovo «nazione»? Convegno a Firenze sulla nostra immagine «garibaldina» L' ltalia di nuovo «nazione»? Il Paese sta ritrovando un'identità positiva, confermata dagli apprezzamenti crescenti all'estero - Tra i relatori il ministro della Difesa Lagorio, storici, psicoanalisti, deputati, ambasciatori FIRENZE — .Guardiamoci attorno. Non si dice piti "Paese", ma Italia. E il tricolore è sempre più spesso usato anche eia chi, sino a ieri, lo considerava simbolo di un nazionalismo impossibile. In realta, ogni popolo si (cincia su valori nati e cresciuti attraverso la storia, con grandi sacrilici, e torna a farvi appello nei momenti fondamentali. Perciò, malgrado tutto, oggi gli italiani sanno di poter esercitare un ruolo costruttivo per la pace nel mondo e sono orgogliosi di se stessi ». Questa è stata la conclusione del ministro della Difesa. Lelio Logorio, al convegno «Forza Italia: Italiani e italiane verso una nuova identità nazionale», svolto presso la scuola dei carabinieri, a Firenze, presente il generale Gaetano Scolamiero, per iniziativa del Comitato per lo studio della figura di Garibaldi. Il peso specifico dell'Italia — al suo interno e nell'immagine che ne hanno i suoi cittadini e gli stranieri — e stato al centro di un vivace dibattito fra lo psicanalista Armando Vcrdiglione, lo storico Giuseppe Mammarclla. il deputato Ivo Butini. il generale Ambrogio Viviani: con richiami ai motivi di crisi incombente, ma anche con la consapevolezza delle molto più gravi difficoltà superate nel passato è dell'ampiezza della tradizione civile entro la quale si pone l'Italia contemporanea. Alla «nazione» perciò ritornano, attraverso il tempo, anche forze inizialmente sorte in contrapposizione con lo Stato. Ne ha parlato a lungo Giano Accame, autore di un imminente saggio sul "Socialismo tricolore». Ed é di li che trae forza l'«Italia che resiste», descritta dall'avvocato Umberto Guerini, al di là degli effimeri entusiasmi per questa o quella vittoria sportiva; tanto più che — ha ricordalo l'olimpionico di marcia Maurizio Damilano — proprio gli sportivi per troppo tempo han dovuto camminare con le loro gambe ed esportare l'immagine dcll'italia con le loro sole forze, nella distrazione di quanti meglio avrebbero potuto confortarne l'azione. Eppure — ha testimoniato it presidente dell'Ispi, Enrico Aillaud, sulla scorta dei suoi ricordi di ambasciatore a Prava, Berlino. Varsavia, Mosca — all'estero l'Italia raccoglie non solo stima, ma persino solidarietà profondamente affettuose: per le sue figure storiche, come l'eroe dei Due Mondi evocato dal pronipote Giuseppe Garibaldi junior, e per l'umanità infinite volte mostrata dalla sua gente: gli emigrati, i suoi uomini oggi partecipi di missioni di pace e i suoi servizi di assistenza, illustrati dal vicccommissario della Croce Rossa, Enrico Ciandellì. L'Italia si ritrova dunque in una riflessione su se stessa, intrisa di ricordi, di riflessioni sul presente, di anticipazioni del futuro. E' l'Italia — ha detto Carlo Ludovico Ragghiatiti — che nella sua storia ha anche saputo pagare per imboccare la via della giustizia e della libertà, in quell'ora delle scelte che costituisce un pegno anche per il presente. mentre si avverte l'urgenza di illi terzo Risorgimento, ccono- mico e civile, e una più seria attenzione della dirigenza politica nella presentazione di noi stessi all'estero, con un impegno che escluda facili e i mprod attive i mprovvisazioni. Di sicuro — è stata la convinzione espressa da tutti ì presenti — l'identità nazionale dell'Italia d'oggi non ha nulla del nazionalismo becero d'altri tempi: essa é anzi comprensiva dell'intera storia eulI turale, cii'ilc. religiosa, svolta\si nel suo territorio e anzi ha per punto d'orgoglio la difesa I e la valorizzazione delle sue j minoranze, come di ogni altro 'aspetto — anche apparcntc! inerire secondario o ■ locale» — ■ della sua millenaria incenda. I Bandisce invece da sé ogni ! torma di intolleranza, di pre' clusione. Perciò, ha ricordato il professor Umberto Giovine nell'introduzione al co/ivegno. l'immagine dell'Italia è cresciuta in questo centenario del Garibaldi che, prima di essere «eroe nazionale», fu uomo cosmopolita, aperto al futuro e soprattutto atU-ntoaì giovani: non perché ogni giorno im¬ • provvisassero da zero, ma af j finché si impadronissero della ' propria storia e sapessero con¬ tinuarnc il cammino verso il progresso. Aldo A. Mola