Processo all'Anonima Settimana «di fuoco» di Mario Guerrini
Processo all'Anonima Settimana «di fuoco» Requisitoria del pm per 7 giorni Processo all'Anonima Settimana «di fuoco» Parla la pubblica accusa contro i 98 imputati CAGLIARI — La ..mente» in città, il «braccio» in campagna. La mente: un cittadino insospettabile perfettamente mimetizzato dietro un'attività legale. Il braccio: un Individuo spinto al delitto da necessità materiali, molto spesso un latitante. E' con questo semplice schematismo che il pubblico ministero del processo alla superanonima sequestri in corso a Cagliari, il dottor Ettore Angioni, ha raffiguralo la struttura di una pericolosa banda di sequestratori responsabile negli anni passati di una lióiga serie di delitti. Il dottor Angioni ha già parlato per tre udienze e la sua requisitoria proseguirà per tutta la settimana. Con scupolosa meticolosità il pubblico ministero di questo importante processo del banditismo sardo sta analizzando anche il fenomeno delinquenziale del sequestro di persona a scopo di estorsione. E nel farlo sottolinea i ruoli — in questo caso — di ciascuno dei 98 imputati caduti nelle inani della giustizia in una delle più clamorose operazioni di polizia del dopoguerra nell'isola. «Un numero elevato di imputali — ha detto il dottor Angioni — ma non è da qui che deriva l'importanza del processo tanto è vero che nel 1899 fu celebrato un altro dibattimento con ben 622 detenuti. L'importanza sta invece — ha proseguito — in quanto di nuovo questo processo esprime sulla criminalità sarda... La comparsa di nuove figure accanto al tradizionale personaggio rappresentato dal bandito-pastore induce infatti ad un differente esame del fenomeno. Professionisti insospettabili, impiegati, commer¬ cianti, hanno legato con la malavita di estrazione pastorale dando vita appunto a quella che è stata battezzata la » superanonima sequestri», del tutto differente dai nuclei estorsivi del passato formati esclusivamente da pastori o da individui comunque gravìtanti nell'area socio-economica della pastorizi"., e quindi nelle zone interne dell'isola. Un'ipotesi già avanzata in passato da altri studiosi del fenomeno ed ora riaffermata nel processo di Cagliari in corte d'assise dal dottor Angioni. Una delle novità scaturite da queste pagine della storia giudiziaria sarda è la comparsa anche della figura del pentito. Il muro dell'omertà sembra essersi rotto e in aula per la prima lotta c'è chi dall'interno dell'organizzazione criminale ha puntato l'indice accusatore contro coloro con i quali si era associato per delinquere. Sono tre i pentiti: Mario Claroni, Giovanni Crudu e Luigi Gregoriani, ma soprattutto quest'ultimo Il loro e stato un contributo importante per far luce su molti episodi di criminalità degli ultimi anni ed ù per questo che il pubblico ministero ha sollecitato i giudici a tenerne cordo. Il processo è comunque ancora lontano dalla sua conclusione. Per arrivare alla requisitoria del pubblico ministero il dibattimento ha richiesto un centinaio di udienze e prima che anche l'imponente collegio di difesa possa avere esaurito le arringhe occorreranno ancora molte udienze, forse ima cinquantina. Per la sentenza si andrà a finire sotto Natale. Mario Guerrini
Persone citate: Angioni, Ettore Angioni, Giovanni Crudu, Luigi Gregoriani, Mario Claroni
Luoghi citati: Cagliari
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