Colonia mafiosa a Venezia è la mente dei sequestri?

Colonia mafiosa a Venezia è la mente dei sequestri? La città si organizza contro il crimine Colonia mafiosa a Venezia è la mente dei sequestri? II questore Montesano: «Esistono grosse sacche di sottosviluppo, nella zona, in cui prospera la malavita» - Da oggi rigorosi controlli ai porti, agli aeroporti e sulle autostrade VENEZIA — u rapimento :li Alessandro Cardi, 17 anni, figlio di un industriale meccanico di Chievo, alla periferia di Verona, ripropone un problema nia avvertito in modo drammatico dalle forze dell'ordine che operano nel Veneto: la recente recrudescenza della criminalità comune in una regione che, prima di conoscere le atroci .azioni., del terrorismo, Rodeva fama di estrema tranquillità. Il rapimento di Cardi è il ciuarlo in poco più di un mese: il sesto, se si considerano anche due tentativi di sequestro non riusciti; il ventesimo in assoluto nel Veneto: Le rapine non si contano più. Questa .escalation., criminosa — e in particolare i sequestri di persona — rappresentano un problema che sarà possibile risolvere, probabilmente, solo con un mutamento radicale di strategia da parte degli investigatori. E' quanto si sta già cominciando a fare, come osserva il questore di Venezia, dottor Giuseppe Montesano — già dirigente della Criminalpol del Piemonte — il quale afferma che «il Veneto deve essere considerato un'unica, grande area metropolitana, i cui agglomerati urbani rappresentano i quartieri*. Una vasta area -criminogena •• con sacche di sottosviluppo (specie nelle zone di Piove di Sacco e di Chioggia) che va da Verona a Udine, con .epicentro» nel Veneziano. Questa nuova impostazione comincia a dare frutti. Si è scoperto, ad esempio, che il tentato rapimento del commerciante di bestiame Renato Andretta, a Tombolo (Padova) e una grossa rapina a Padova sono state compiute dalla stessa banda e che nella rapina con sequestro di persona avvenuta tra Padova e Vicenza nei giorni scorsi (un malvivente è rimasto ucciso nel tentativo di rapinare un orafo vicentino del quale era stato sequestrato per alcune ore il fratello) avrebbe operato alcuni pregiudicati veneziani. Da oggi — ha reso noto il questore di Venezia — verrà avviata un'azione sistematica drcontrollo rigoroso degli aeroporti, dei porti, dei nodi stradali e autostradali, senza trascurare nemmeno la Laguna, dove per la vrima volta mezzi anfibi delle forze dell'ordine controlleranno il traffico diretto al mare e alle isole, per salvaguardare Venezia dalle scorrerie ladresclw». In quest'opera di prevenzione, la polizia sorveglia in modo particolare le cosiddette ..colonie mafiose... tra cui quella di Marne (Venezia), dove si trovano alcuni pregiudicati in soggiorno obbligato, alcuni dei quali, terminata la pena, hanno chiesto di a"ere la residenza definitiva nel Veneziano. Gli investigatori non escludono che alcune di queste persone siano iti qualche modo implicate nelle imprese banditesche che si succedono con impressionante rapidità nel Veneto. Recentemente — ha ancora ricordato il questore Montesano — due persone già sottoposte a soggiorno obbligalo sono state uccise, una a Roma e l'altra a Palermo, da ignoti armati di lupara. L'autunno dei rapimenti era comincialo con il tentalo sequestro del ..re delle maglie» Luciano Benctton, sfuggito ai banditi che percuotevano la sua automobile con una mazza; altro rapimento fallito è stalo quello di Andrena, il 17 ottobre, «salvato. da un incidente stradale in cui è rimasta coinvolta la vettura su cui i malviventi lo stavano portando via. Tuttora in corso, invece, oltre a quello di Cardi, i sequestri di Livio Bernardi, imprenditore di Bassano del Grappa, e di Mario Mastrotto, titolare di una conceria ad Arzlgnano (Vicenza). Wilma Banzato Buslnarl di Padova, che si è sostituita come ostaggio alla madre ammalata, è stata rilasciata nelle prime ore di ieri. Il primo rapimento a scopo di estorsione avvenuto nel Veneto era stato quello del dottor Giorgio Montesi, il 31 ottobre 1974. Ventinove anni, figlio di un industriale dello zucchero, Montesi fu sequestrato a Padova mentre faceva ritorno a casa dall'azienda del padre. Fu rilasciato cinque giorni dopo dietro il pagamento di un riscatto di due miliardi di lire, successivamente recuperati in parte. Nel novembre dello stesso anno veniva rapita la veronese Italia Melloni, vent'anni, figlia del direttore generale della società ..Latina Assicurazioni..; per la sua liberazione la famiglia consegnò ai rapitori 250 milioni. Il 29 gennaio 1975 fu la volta del commendator Saverio Garonzi. presidente del Verona Calcio e concessionario della Fiat. Il riscatto è stato di un miliardo. E poi lutti gli altri. Gigi Bevilacqua