Reagan scofitto a metà mandato? Gli Usa votano, è refeffendyaiì

Reagan scofitto a metà mandato? Gli Usa votano, è refeffendyaiì Mai come questa volta tanto interesse per le «mid térm elections» Reagan scofitto a metà mandato? Gli Usa votano, è refeffendyaiì I risultati sono destinati a influenzare anche la politica del governo - Un duro colpo alla popolarità del leader repubblicano - Primo governatore negro per la California? » Un ìtak>-anrericano per New York DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Mai nel dopoguerra le -mid term elections». le elezioni di metà mandato, hanno rivestito l'importanza di quelle che si svolgeranno domani nel cinquanta Stati dell'Unione. Oli americani sono chiamati a qualcosa di più del rinnovo formale di un terzo del Senato, dell'Intera Camera e di 36 governatori. Il loro voto dovrà dire se la superpotenza approva ancora o no il programma neoconservatore che portò Reagan al potere nell'80. Esso non altererà soltanto l'attuale topografia partitica del Congresso o Parlamento; influenzerà anche il corso politico del governo e, in qualche misura, dell'Alleanza atlantica nel prossimo biennio. Tradizionalmente le elezioni parlamentari negli Stati Uniti vertono innanzi tutto su temi locali. Questa volta, esse ne trascendono i confini: In genere la chiamata alle cf urne di domani, a metà del mandato del presidente Reagan, è vista come un esame della reaganomics. Ciò deriva dal fatto che la disoccupazione americana è la più alta degli ultimi 42 anni, il 10,1 per cento della manodopera, e sta salendo ancora. Il Presidente insiste che con 11 drastico calo del tasso inflazionistico da lui realizzato (è al 4,8 per cento, un miracolo nel panorama occidentale) la ripresa dell'economia non può essere lontana. Ma i democratici trovano facile ascolto nell'elettorato quando asseriscono che questa attesa «non porta pane sulle tavole dei disoccupati» c lo accusano di seguire -la rotta del Titanio», il transatlantico affondato tra gli iceberg nel 1912. Oltre alla reaganomics. due altri grandi temi sono però in ballottaggio nelle elezioni di domani. Il primo è quello della moratoria atomica, il secondo dell'emancipazione femminile. La moratoria ato- mica figura sulle schede di nove grandi Stati, dalla California al Massachusetts, e del distretto della capitale. Su di essa si pronuncerà quasi il 25 per cento degli elettori americani. La sua approvazione suonerebbe la carica contro il programma di riarmo del presidente Reagan. Ieri quattro ex le ade rs di governo si sono pronunciati a suo favore: l'ex capo della Clà. Colby. l'ex ministro della Difesa, Clifford, l'ex ambasci a toro a Mosca, H arri man. e l'ex negoziatore, per la riduzione degli armamenti nucleari. Warnke, Là presa di posizione (il Colby specialmente ha fatto effotto: egli non può essere considerato una colomba, ne un uomo ansioso di conformarsi al crescente spostamento ! degli elettori a favore della moratoria. Sulla questione femminile, formalmente non e previsto nessun vota Ma da quando l'indifferenza del presidente Reagan ha bloccato la riforma costituzionale per la parità dei sessi, essa * assurta.a simbolo delle; rivendicazioni delle minoranze. Le donne promettono di schierarsi nella, grande maggioranza con I democratici e di trascinarsi dietro 1 giovani negri e gli ispano-americani. Alle urne potrebbe costituirsi d'improvviso un moviménto di rivolta simile a quello che mise ko Carter nell'80, in reazione al dramma degli ostaggi a Teheran e al boom i ni lazlontstlco. Le indicazioni appaiono chiare: il presidente Reagan è destinato alla sconfitta sui tre fronti elettorali. Ma per un paradosso, all'assalto .democratico, che per altro non si è ancora articolato in un'organico programma alternativo, egli contrappone un'arma formidàbile: la sua popolarità. Maestro nel mezzi ili comunicazione di massa, elettronici innanzi tutto, con un senso gollista'del potere, Reagan è abituato a superare le crisi con appelli diretti alla nazione. '. L'interrógatlvo di questa vigilia elettorale è pertanto uno solo: fino a che puntò come leader carismatico riuscirà a contenere i danni? _ .. ,, 1 Contestato sui pianò polìtico, il Presidente é ancora in grado di salvarsi su quello personale? OH ultimi sondaggi di opinione, tra cui uno condotto dal New York Times e dal GbS". non rispondono alla domanda. Essi confermano je previsioni detto vittoria democratica, senza'pero quantificarla: quando si parla di partiti, solò il 38 per cento degli elettori americani appoggia, infatti i repubblicani, quando si parto di leader», la percentuale sale al 46 per cento. 81 può concludere che se domani le elezioni saranno esclusivamente un referendum sul temi, li Presidente verrà messo con le spalle al murò e dovrà modificare sostanzialmente le politiche fin qui seguite; se esse saranno invece un referendum anche sulto leadership, potrà conservarne una buona parte. Le cifre sono le seguenti. I repubblicani hanno al Senato una maggioranza di 8 seggi, e sperano che essa venga soltanto dimezzata. Alla Camera hanno uno svantaggio di 51 seggi, e sperano che salga solo a 65. • Come accennato, una svolta 6!mils avrebbe ripercussioni profonde sull'Alleanza atlantica, perchè capovolgerebbe l'impostazione data, dal presidente 'Reagan all'economia mondiale.per i rapporti Est-Ovest. Ma se anche essa non si verificasse e non si verificasse in questo modo, Reagan sarebbe costretto a compiere una pàusa: di riflessione. Un governo -'soprattutto quello della superpotenza deve reggersi sulle proprie politiche, ossia su uria virtù di fondo, non sulla simpatia che desta la persona del suo leader, fenomeno sempre temporaneo. Ed e ormai ovvio che il programma di Reagan dell'BO non è riuscito ad attecchire. Due delle elezioni più; Importanti per misurare il polso dell'America saranno quelle del governatori della California e dello Stato di New York. Là California potrebbe elèggere il primo governatore negro della storia americana nel(a persona del sindaco di Los Angeles Tom Bradley e lo Stato di New York potrebbe scegliere l'attuale vicegovernatore, l'italo-americano Mario Cuomo. Bradley e Cuomo sono entrambi democratici, si riallacciano alla tradizione di Roosevelt e di Johnson. Il loro successo confermerebbe la ripresa del'toro partito, e rafforzerebbe le prospettive di una presidenza Kennedy nell'84. anche se e prevedibile che Reagan cercherebbe di anticiparla con un immediato rimpasto'governativo. . Ennio Coretto