E' contro la Russia (degli zar) il gran teatro polacco

E' contro la Russia (degli zar) il gran teatro polacco Atteso in Liguria il gruppo Osrodek che riscrive Rabelais e incanta con il «suo» Mickiewicz E' contro la Russia (degli zar) il gran teatro polacco Da mercoledì 3 fino al 9 novembre a Genova e nei vicini centri di Pontedecimo e Pie-, tralavezzara si svolgeranno le recite di una compagnia polacca specializzata nella ricerca delle proprie tradizioni nazionali rurali, la Osrodek Praktyk Teatralnych Stowarzyszenle Gardzienice di Lublino. Il gruppo ha debutttato a fine mese a Rossiglione (vicino ad Acqui); nei giorni precedenti, Storie di una festa era stato messo a punto anche attraverso visite in vari sobborghi, al fine di documentarsi sulla tradizione locale ed attingerne elementi con cui integrare la rappresentazione. Caratteristica dell'attività della compagnia è infatti accogliere, su canovacci fissi, proposte e ricordi provenienti direttamente dagli antichi usi e costumi delle realtà via via ospiti. Quali i testi nei quali questi spunti vengono inseriti? Rispondono Tomek Rodowicz, attore e musicista e Marina Fabbri, collaboratrice del, gruppo: «Gargantua et Pantagruel di Rabelais per Storie di una festa (ma la traduzione letterale dal polacco sarebbe Storie di incontri con la gente,) e Gli avi di Adam MicHewicz, per il secondo spettacolo, intitolato Gli incantesimi come una parte, del poema da cuiè tratto». Adam Mickiewicz, considerato eroe nazionale, combatté e scrisse per la libertà del suo popolo, nel secolo scorso in rivolta contro l'occupazione della Russia zarista; ebbe contatti con Mazzini, appoggiò i moti del nostro Risorgimento; anche una divisione italiana allora accorse ad aiutare i patrioti polacchi in lotta contro l'invasore. Il tipo delle vostre messinscena? «Più che cercare vecchi testi o canzoni, o ritmi, ci sforziamo di ricostruire "il gesto arcaico", viaggiando tra sperduti villaggi polacchi, sovente )j> montagna. Costumi e oggetti di scena sono tutti veri, reperiti durante tali peregri¬ nazioni. Per esempio ne Gli incantesimi, l'illuminazione è ottenuta con una ventina di candele sistemate dentro altrettanti recipienti di ferro, come usavano i contadini del secolo scorso. Il riferimento primario è sempre la civiltà rurale; poi, nei diversi spettacoli, ricorriamo ad allegorie su temi universali quali l'amore, la vita, la morte. Così, per capire, bastano le immagini. Le parole non sono necessarie». La scena per Mickiewicz è fissa: un'impalcatura in tubi di ferro che, alta 1 e 70 da terra, corre tutt'irftorno alle pareti della sala: attori e musicanti (una fisarmonica, due flauti, un cembalo) agiscono su questa piatta!orma, il pubblico sta seduto sotto. Ornella Rota

Persone citate: Adam Mickiewicz, Marina Fabbri, Mazzini, Mickiewicz, Ornella Rota, Rabelais, Storie

Luoghi citati: Acqui, Genova, Liguria, Lublino, Rossiglione, Russia