Spie e potere, le metamorfosi del Kgb di Fabio Galvano

Spie e potere, le metamorfosi del Kgb In 65 anni di storia è là prima volta che il responsabile dell'apparato di sicurezza diviene segretario del Pcus Spie e potere, le metamorfosi del Kgb Vitalij Fedorchuk, capo della polizia segreta, è uh fedele collaboratore di Andropov che l'ha diretta per 15 anni - Al leader russo si riconosce il merito di aver dato all'organismo una nuova immagine; gli si contesta di aver «usato» i manicomi contro i dissidenti DAL nostro corrispondente DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Occorre forse guardare il Kgb con occhi nuovi. Jurij Andropov è, nei 65 anni di storia sovietica, il primo capo del potente apparato di sicurezza (e di repressione) a essere diventato segretario generale del partito e quindi »numero uno» dell'Urss. Si potrà dire, come è già stato fatto, che il suo background è politico e diplo-l matico, che del poliziotto egli non ha mai seguito la; carriera, né indossato la divisa, ed è vero: fu catapultato per ordine di Breznev al vertice di quell'organizzazione, e ha sempre preferito l'abito grigio agli alamari da generale. Resta però il fatto che per 15 an-ni, dal 1967 al maggio scorso, Andropov si è identificato con il Kgb (e il Kgb con lui), e che oggi egli si guarda bene dal rinnegare tale esperienza. Suo merito principale in quella carica, dicono taluni ..analisti del consenso» e scriveranno domani i libri sovietici di storia, è stato di aver ricostruito l'immagine sbrecciata del Komitet Gosudarstvènnój Besopasnosti (comitato di Stato per la sicurezza) riportandolo sotto il controllo del partito. Ma altri si domandano oggi se l'osmosi fra l'attività politica e quella poliziesca, caratterizzata dal passaggio di Andropov dalla segreteria del partito alla Lur bjanka e dal palazzo del Kgb al Cremlino, non abbia si creato un alone di rispettabilità attorno a un organismo dal passato tragico, ma anche gli indispensabili presupposti di potere per là scalata di Andropov alla carica di segretario generale. Il puzzle del dopo-Breznev, che qualcuno paragona a una partita di scacchi «animata e drammatica, ma che si svolge sotto un tappeto», si rivela frustrante per chi credeva di avere risposte pronte di fronte ai più svariati e ipotetici scenari di equilibri interni. Il Plenum del Comitato Centrale e la semestrale sessione del Soviet Supremo, con la mancata elezione di Andropov alla presidenza e la sorprendente ascesa di un uomo — Qejdar Aliev — fino ad allora considerato «brèzneviàno puro* e quindi, semmai, «cernjenkiano», hanno confermato a schiere di cremlinologi una sola cosa: che le vie della poli- tica sovietica non saranno infinite, ma restano impenetrabili e imprevedibili come sempre. I «misteri» del Cremlino sono una realtà, ma lo sono anche il peso e il potere formativo di un Kgb che non ha più in Urss i diabolici connotati attribuitigli in Occidente. Che cos'è, oggi, U Kgb? E' un complesso che permea la vita sovietica. Non è amato, ma neppure temuto come in tempi passati. Anzi, semmai è rispettato, sebbene le vecchie abitudini stentino a scomparire e 1 russi ne pronuncino il nome sottovoce. «E'una grande e importante organizzazione — mi dice un amico russo — con la Quale però è meglio non avere nulla a che fare». Le funzioni del «comitato di Stato per la sicurezza» sono molteplici. C'è quella su cui sono stati ricamati dozzine di film avventurosi, e cioè lo spionaggio e il controspionaggio tanto nell'Unione Sovietica quanto all'estero. Ma.il Kgb si occupa anche dei cosiddetti «delitti contro lo Stato», come per. esempio l'attività della dissidenza. Dalle file dei suoi specialisti vengono le guardie del corpo per i pezzi grossi del Cremlino e gli addetti alla sicurezza nelle cerimonie ufficiali (visite di capi di Stato, per esempio). E' responsabile, infine, delle guardie di frontiera, un apparato di circa 300 mila uomini, e tale funzione è stata ampiamente sfruttata in anni recenti per migliorare la nuova immagine» del Kgb, presentato come forza al servizio e in difesa della patria piuttosto che cellula repressiva del sistema. «Il periodo andropoviano al Kgb — afferma il sovietologo Henry Shaplro, forse il giornalista occidentale che più a lungo è vissuto in Urss — non si identifica con i cataclismi che avevano invece caratte rizzato la dirigenza dei suoi notori e sinistri predecessori». Attraverso le sue metamorfo si formali, cambiando nome 'à$;Cliékq àTppu, da/Oppu à ■flkyd,m 'fààp d.'MgpJriilne iM;'Wi>d a Kgb, per 'cjccé'nn'i quest'organizzazione " ' nata per difendere il nuovo Stato sovietico dai nemici interni ed esterni è stata unicamente sinonimo di terrore. Basta ricordare nomi come quello di Genrich Jagoda, protagonista delle prime purghe staliniane (fece morire centinaia di migliaia di-persone ai lavori forzati), a sua volta processa¬ lo, condannato a morte e giustiziato nel 1038 sotto accusa di trotzkismo; o quello non meno infame di Nikolaj Ezhov. Il culmine dell'efferatezza, dal '38 al '43, poi nuovamente nel '53, fu raggiunto da un altro tragico nome, quello di Lavrentlj Berija. E fu lui, sia pure in circostanze ben diverse da quelle attuali, l'unico capo del Kgb prima di Andropov ad assumere importanti cariche di Stato. Per tre mesi, dall'aprile al luglio 1053, cioè subito dopo la morte di Stalin, fu viceprimo ministro e ministro degli Interni del triumvirato guidato da Malenkov. Anch'egli con potere di vita e di morte su tutti i cittadini sovietici. Ma fu la fine del Kgb del terrore. Con Kruscev le cose cambiarono, e più ancora con Breznev. Ma come? Attraverso una serie successiva di personaggi, da Igor Serov ad Aleksandr Shelepin, da Aleksandr Semichastnyj a Jurij Andropov, si è registrata una relativa moderazione: non liberalismo, si noti bene, ma neppure eccessi repressivi. Fin dai primi anni, per ordine del Politbjuro di Kruscev, furono cancellati gli orrori staliniani, con lo spopolamento del vasti campi di concentramento e la riabilitazione (postuma in molti casi) di milioni di persone. Con Berija la polizia segreta aveva assunto una pericolosa indipendenza nei confronti del partito: praticamente falliti 1 tentativi di Serov, Shelepin e Semichastnyj, Breznev diede il difficile incarico della «ricostruzione» del Kgb ad Andropov. Era il 1067. L'ex diplomatico lasciò la segreteria del partito ed entrò nell'apparato di piazza Dzerzhinsklj. Un intellettuale, colto e sofisticato, quale oggi molti lo dipingono? Forse, ma nei 15 anni alla guida del Kgb Andropov fu essenzialmente un rigido esecutore dell'incarico che gli era stato affidato. Già Kruscev aveva avviato, attorno al '62-63, le prime repressioni della nascente libertà intellettuale che egli stesso aveva incoraggiato. Andropov fece sistematicamente scomparire (carcere, esilio interno o all'estero, emigrazione) la dissidenza. Gli ospedali psichiatrici per i non conformisti, si dice, furono una sua idea. E sotto la sua reggenza, affermano altri, si è tollerata la crescita dell'antisemitismo e si è favorita l'espansione delle operazioni di spionaggio e controspionaggio. Non poliziotto di professione, • ma esemplare funzionario di partito, Andropov non ha tollerato per 15 anni alcuna forma di' pubblicità personale. Il suo passaggio alle alte sfere (membro del Politbjuro nel sdnililcctatnggslcbgdbepd 1973) rappresentò tuttavia un'osmosi di prestigio fra Cremlino e Kgb che oggi dà i suoi frutti. Un uomo «con le mani pulite, al di là di ogni critica», lo definì Breznev. Oggi ci si domanda in quale misura gli anni del Kgb abbiano favorito la sua ascesa politica. Pare scontato che il suo abbandono della carica alla Lubjanka e il ritorno alla segreteria, nel maggio scorso, siano stati essenzialmente una mossa tattica. Il Kgb, infatti, è rimasto nelle mani di Vìtalij Fedorchuk, poliziotto di' carriera che fino ad allora ne aveva diretto le operazioni in Ukraina, quindi di un fedele collaboratore. Dai 15 anni in piazza Dzerzhinsklj e dai legami che tuttora mantiene con il Kgb (attraverso Fedorchuk) Andropov ha tratto e trae un elemento di forza ma anche la possibilità di controllare tutto ciò che accade nel Paese, in altre parole di (..saperne A piti» rispetto a e -saperne di più» rispetto a qualsiasi politico puro. Ma quella del Kgb, si osser-, va, è anche una spinta qualificante. Se Andropov l'ha lasciato nel maggio scorso, è perché la carica di presidente del Kgb. con rango ministeriale, è Incompatibile con l'incarico della segreteria.forse per .eliminare del tutto qualsiasi residua patina di sospetto popolare sul nuovo segretario generale che la settimana scorsa si è nobilitata ulteriormente l'immagine del Kgb «difensore della patria», facendo intervenire al Soviet Supremo lo stesso Fedorchuk (alla sua prima comparsa in pubblico da quando fu scelto nel maggio scorso) con un progetto di «legge sulle frontiere» destinato a dare nuovi poteri ai 300 mila uomini che protèggono i «sacri con/ini» dalle «minacce sovversive». E' un leit-motiv dietro le quinte di questo immediato dopo-Breznev. Prendiamo Gejdar Aliev, promosso in 48 ore al Politbjuro e poi alla cariba di primo vicepremier e apparentemente destinato ad assumere in tempi brevi, dall'anziano Tichonov, la presidenza del Consiglio. La sua devozione a Breznev raggiunse il culmine un mese fa, quando in un discorso riuscì a fare 133 riferimenti al capo del Cremlino; ma ancor più importanti sono i suoi legami con Andropov e con il Kgb. Dal febbraio 1980 a oggi il pugno di ferro di Aliev ha colpito il 37 per cento dei presi- • denti di soviet (consigli amministrativi locali), in una straordinaria sequela di prepensionamenti, siluramenti, condanne, con vittime illustri (il ministro per l'Industria leggera Melicnov e il capo della polizia stradale, per esempio), tutti accusati di corruzione. Aliev sarà non solo il primo premier musulmano dell'Urss (in realtà si chiama Mirzà Agà Ali Ogly); non solo il primo premier sovietico venuto dal Kob; non solo, con Andropov, parte di un binomio partito-Stato che dal Kob ha tratto la sua forza; ma anche, si presume, l'esecutore di una vasta opera «moralizzatrice». Andropov e Aliev, si dice oggi a Mosca, potrebbero essere all'origine di clamorosi capovolgimenti interni, per i quali l'esperienza nel Kg b e Sa fòrza che aloro ne deriva potrebbero essere fondamentali. Fabio Galvano

Luoghi citati: Mosca, Ukraina, Unione Sovietica, Urss