Nakasone vara tra polemiche il governo dei «poliziotti» di Vittorio Zucconi

Nakasone vara tra polemiche il governo dei «poliziotti» Il primo ministro non tradisce la sua fama di «falco» Nakasone vara tra polemiche il governo dei «poliziotti» Sei ministri (uno alla Giustizia) imposti da Tanaka, imputato per lo scandalo Lockheed - Suzuki: «E* incredibile» • Il premier andrà in Usa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — n primo atto pubblico del nuovo primo ministro giapponese, Yasuhiro Nakasone, è stato l'annuncio fatto ieri di un incontro al vertice con Reagan, fra 1115 e 1120 di gennaio. *Andro a Washington per discutere con il Presidente i gravi problemi che stanno minacciando i rapporti economici e politici internazionali e per esaminare le conseguenze del cambio di leadership al Cremlino», ha detto Nakasone, confermando l'Impressione, da tempo diffusa a Tokyo, che un chiarimento fra le due maggiori potenze industriali del globo fosse ormai irrlmandablle. Cosi come urgente fosse la necessità di,chiarire (soprattutto alla luce della fama di «riarmista» che accompagna Nakasone) 11 ruolo militare che il Giappone dovrà svolgere nei futuri equilibri di potenza mondiali. Ma l'importante annuncio «diplomatico» del premier nipponico, formalmente eiettò Ieri pomeriggio dalla Dieta come 71° capo del governo nel Giappone post feudale, non ha cancellato le polemiche e 1 veleni lasciati dal processo di formazione del governo, trascinatosi ieri flnb alle ore piccole In un susseguirsi di scontri fra le correnti liberal-democratiene e finito con la vittoria, dietro le quinte, del «boss» occulto, Kakuei Tanaka, l'ex primo ministro coinvòlto nello scandalo Lockheed. Una rissa avvenuta nell'indifferenza di un'opinione pubblica nascosta al riparo del proprio benessere e della propria sicurezza economica: l'essenziale dato di fondo che scoraggia ogni tentazione di tracciare similitudini fra quanto è accaduto qui a Tokyo e quel che sta avvenendo a Roma. Il balletto della politica giapponese è stato sgradevolejna almeno si è danzato sul ponte di una corazzata economica. * Notoriamente «padrino» politico;di Nakasone, l'ex premier Tanaka ne aveva consentito la vittoria, nella consultazione interna del partito manovrando 11 potentissimo apparato che egli ancora controlla. Ieri, Tanaka ha chiesto al nuovo capo del governo il pagamento del debito, e l'ha ottenuto. Ben sei ministri fra 1 20 scelti da Nakasone provengono dalla corrente Tanaka, 11 numero più alto da quando, 5 anni fa, gli sviluppi delle indagini sul finanziamento Lockheed portarono alle sue dimissioni e al suo arresto, sotto l'accusa di avere Intascato «buste» per quasi 3 miliardi di lire. «£' un fatto- incrediWte, assurdo» ha commentato duro il primo ministro uscente, Zenko Suzuki. Ma la novità più «incredibile», quella che ha costretto Nakasone a trattative protratte fino alle ore della notte, è stata la nomina di un amico personale (non di corrente) di Tanaka alla carica di ministro della Giustizia, proprio nell'imminenza della celebrazione del processo Lockheed atteso per l'Inizio dell'83. Per questo dicastero, è stato scelto uh ex poliziotto, Aklra Hatano (anche Nakasone fu per un anno nella polizia, dopo avere lasciato la marina da guerra imperiale alla fine del conflitto), laureato di un'università .serale. Meno controverse sonct state le altre nomine, tra le quali due soprattutto Interessano al di fuori del Giappone: al ministero degli Esteri è andato l'ex responsabile del «Miti», 11 dicastero del Commercio Estero e dell'Industria, Shintaro Abe, un personaggio che gode.fama di Intransigente negoziatore, specialmente con gli europei. E al «Miti», l'organismo che sovraintende all'apparato industriai-commerciale del Paese, è stato inviato Sadanorì Yamanaka, più conosciuto come uomo di manovra e di esperienza Interna piuttosto che come esperto di questioni economiche internazionali. i Ma l'Impressione generale offerta da questo nuovo governo giapponese è che esso — scandalo Lockheed a parte — sia il più «a destra» tra quelli possibili. L'opposizione di sinistra è arrivata a parlare di •neofascismo», ma anche 1 critici moderati riconoscono nel gabinetto Nakasone inquietanti presenze di ex poliziotti (tre, compreso lo stesso premier) e di avvocati di •riforme costituzionali» volte a rimuovere gli ostacoli giuridici al riarmo. «Non è un giorno felice per la storia politica del Giappone», ha detto all'agenzia nazionale di stampa II 'politologo prof. Fu j ishima. Vittorio Zucconi

Luoghi citati: Giappone, Roma, Tokyo, Usa, Washington