Un nobile Parsifal, a sollievo dei wagneriani

Un nobile Parsifal, a sollievo dei wagneriani Una maratona musicale ha aperto la stagione del Regio, direttore Oetvoes, protagonista Cox Un nobile Parsifal, a sollievo dei wagneriani TORINO II prossimo centsrifcyriq deil&morte.di Wagner ha portato un po' di sollievo al wagneriani di Torino, che cominciavano, a languire in crisi di astinenza come 1 cavalieri del Óra! privati del sacro rito per la riluttanza dei malato Amfortas. ' Oli è stato somministrato, ad Inizio delia nuòva stagione lirica del • Regio, appunto jl Parsifal; che'tutto sommato; se è una delle opere, wagneriane più difficili da capire, e soprattutto da seguire, è una delle meno difficili da eseguire, per il calmo andamento oratorlale; della partitura, e anche^dà:rappresentare, almeno dà Quando ormai si è convenuto di considerare fanciullaggini le pretese sceniche di Wagner, che 1 teatri d'una volta riuscivano a realizzare, ma oggi, invece, nell'età delle astronavi e della tecnica più prodigiosa, vengono tranquillamente eluse. Quindi niente palcoscenico girevole per la passeggiata di Ournemanz e Parsifal dal prato alla rocca, durante la quale, secondo l'immaginosa metafisica teatrale del compositore, il tempo diventa spazio. Niente cigno ferito che arriva in volo starnazzando; ora viene portato sulla scena in braccio, già bell'e morto e pronto per la cottura. Niente miracolosa sospensione In aria della lancia di Kllngsor sulla testa di Parsifal che l'afferra; niente crollo del castello di Kllngsor; niente voli di sacre colombe. Slamo diventati adulti, e voler ciò vedere sarebbe bassa voglia. Le scene, coloristi¬ camente e luminlsticamente suggestive, di Enrico d'Assia' risòlvono questi problemi con effetti di luce o di buio, cosi come luce verde è 11 divino prato che ride all'Inizio di primavera nel mattino del Venerdì Santo; Luce è il giardino delle Fanciulle-Fiore, e qui davvero bene impiegata, ad evitare.di trasformare la scena del second'atto in un'esposizione di fiorista. L'uso del corpo di ballo, previsto dalla regia di Peter Busse, è giustificato finche si limita ad evitare alle FanciulleFlore la fatica di cantare e saltellare contemporaneamente su e giù per una scalinata; meno quando accenna a veri e propri passi di danza che qui non hanno luogo. Per finire con l'aspetto esteriore dello spettacolo, le scene iniziali del primo e terz'atto, all'aperto, sono giuste e adeguate ad accogliere la parca azione del personaggi. La «enorme sala» del Ora), •che si perde In alto,In una maestosa cupola», è un po' squallida e si sviluppa più In larghezza che in altezza, come Wagner avrebbe'voluto, anche per la distribuzione stereofonica dei cori di fanciulli e della «voce dall'alte». A due passi dal Regio ci sarebbe il modello perfetto per il tempio del Orai, la cappella guarlniana della Sindone, che quando ci condussi Dallapiccola a visitarla-, resto senza fiato e disse soltanto, sbalordito: «£' il Parsifal/». Ma tra l'altro le. dimensioni verticali "della scena non consentirebbero facilmente effetti del genere. La regia di Peter Busse è quasi sempre soddisfacente, vacilla soltanto un poco di fronte alle esigenze veramente inumane del duetto nel second'atto, e le risolve alla meglio buttando ripetutamente in ginocchio e per terra la povera Kundry. Ma veramente, come diavolo atteggiare quei due durante le lunghe tirate d'un duetto d'amore che non è estatico come quello del Tristano, ma pieno di convulsioni, di scatti, di contraddizioni tormentose? L'esecuzione musicale si è avvalsa, nelle parti principali, di cantanti che sono tra 1 migliori di cui oggi disponga il mercato, non florido, delle vo¬ ci wagneriane. Il tenore John Cox è un veterano collaudato da cento battaglie parsif aliane; la voce non è più freschissima, ma assoluta la padronanza della parte e quindi l'autorità che ne consegue, anche se 11 gioco scenico non sia dei più brillanti, mentre invece la Kundry di Dunja Vejzovlc associa al meriti vocali anche una, sufficiente animazione del suo Isterico personaggio. Stupendo il Ournemanz di Peter Meven, cosi dotato vocalmente e cosi nobile, naturale nel portamento di vecchio guerriero, da finire per assumere quasi peso e invadenza di protagonista. Pure pienamente meritevoli le voci degli altri bassi, Anthony Ralf eli, Kllngsor e Kurt Rydl, Tlturel, cosi come quella del baritono Wolfgang Schone nella parte del dolorante e straziato Amf oftas. Buon contributo anche dei cantanti italiani nelle parti di Scudieri, Cavalièri, FanciulleFiore e Voce dall'alto: Marilena Bassignana, Luciana Rezzadore, Francesco Memeo, Darlo Zerial. Redento Comacchio, Saverio Satina, Barbara Carter, Angelica Nowski, Giovanna pi-Rocco, Maria Grazia Piòlatto, Silvana Moyso, Rina Pallini, Graziella Tosi Rabbione. Bene anche il coro, istruito. da Fulvio Fogliazza e rimpolpato da alcuni elementi del coro bulgaro «Vltosha», e bene il coro di voci bianche «Magnificat» Istruito da padre, Angelo Glia. Superlativa l'efficienza di Aulo Brasaola nell'allestimento delle scene, provenienti da un vecchio spettacolo dell'Opera di Roma, che quest'anno, di Parsifal, se ne fauno nuovo. E il direttore, l'ungherese Oabor Oetvoes? Lo conoscevamo comeValoroso Interprete di musica contemporanea, assai apprezzato dai leader» dell'avanguardia. Ha diretto con autorità, coordinando ed equilibrando tutti gli aspetti della gigantesca partitura: tra l'altro, perfetta percepibilità delle voci, a marcio dispetto di quelli che dicono che l'acustica del Regio castiga 11 palcoscenico é di quelli che dicono che Wagner soffoca le voci con l'orchestra. Forse questo risultato è ottenuto temperando un poco la vivacità del discorso orchestrale, onde Una cèrta impressione di monotonia. Ma chi ha mal sentito un Parsifal «divertente», alzi la mano. Chissà se ci riuscì Toscanini, la cui esecuzione batte, Incredibilmente, il record di lentezza di tutte le esecuzioni bayreuthlane, con un primo atto della durata di due ore e dieci! Non ci riuscì pienamente Boulez; non ci riesce — per carità! — Karajan, non credo che ci riuscirebbe nemmeno Abbado.' Forse" c'è uno solo che potrebbe scrostare dal Parsifal, senza sfigurarlo, la vernice di spiritualismo che Indubbiamente l'autore per primo vi fissò, ma che fu poi Ispessita pesantemente dalla tradizione bayreuthlana coltivata da Cosima: è Léonard Bernsteln. Qualche grande teatro dovrebbe tentare l'Impresa paradossale, . E' noto che alla prima rappresentazione Wagner quasi settantenne sali sul podio per l'ultimo atto. Semplice desiderio di partecipare personalmente al trionfo? Predisposto trucco pubblicitario? A me place pensare che ascoltando per la prima volta l'opera in presenza del pubblico, Wagner si sia accorto quanto essa sia robusta, ru Desta, realistica e vigorosa, non meno che l'Anello del Nlbelungo, e quanto la danneggi la patina di bigotteria laica di cui l'aveva rivestita 11 suo snobismo bayreuthiano, e per questo — trionfando In lui il genio del musicista sopra le pretese traballanti dell'Ideologo — egli abbia tolto la bacchetta di mano al devoto e diligente Hermann Levi. Poi magari è tutta colpa nostra se ci annoiamo un poco: non ci prepariamo a sufficienza, non sappiamo a memoria 11 libretto e non potendo seguire perfettamente le parole perdiamo l'indispensabile filo conduttore. il pubblico torinese ha retto bene la lunga prova di resistenza, ha apprezzato lo spettacolo ed applaudito gli esecutori. La sala, bellissima, si è un po' sguarnita dopo 11 secondo Intervallo, ma—si sa— non c'è maratona senza ritiri Massimo Mila . Una scena corale delle Fanciulle-Fiore: ii pubblico ha retto bene la lunga prova di resistenza

Luoghi citati: Roma, Torino