Presi dopo una rapina da 700 milioni compiuta nella villa di De Benedetti

Presi dopo una rapina da 700 milioni compiuta nella villa di De Benedetti Sei arresti, tra cui due orefici ricettatori, per un colpo di cui non era mai stata data notizia Presi dopo una rapina da 700 milioni compiuta nella villa di De Benedetti L'assalto il 22 luglio scorso in collina: tre banditi armati legarono e imbavagliarono i custodi, poi svaligiarono l'abitazione delPairuninistratore delegato delTOlivetti - Dopo lunghe indagini, recuperata anche l'intera refurtiva Una rapina drammatica: tre malviventi, armati e mascherati, aggredirono, legarono e Imbavagliarono i custodi della villa dell'ing. Carlo De Benedetti, sulla collina torinese; poi, con un lavoro durato ore, spogliarono la casa di ogni oggetto prezioso. Il proprietario, amministratore delegato e vicepresidente dell'Oli vetti, era in vacanza all'estero con moglie e figli, e dell'episòdio non venne data notizia: 1 banditi presero quadri d'autore, gioielli, oggetti d'antiquariato e collezioni d'arte per un valore di quasi 700 milioni. ' Era 11 22 luglio, un giovedì. Nei giorni scorsi, dopo quattro mesi di indagini, gli agenti della mobile hanno recuperato l'intera refurtiva arrestando sei persone, tra cui due orefici, e denunciandone un terzo a piede libero. La loro posizione è attualmente al vaglio del magistrato, che ha iniziato ieri sera gli interrogatori. Tra gli arrestati, uno del presunti rapinatori: Tommaso Aloisio, 24 anni, via Pio V 13. Incensurato, cosi come altre persone coinvolte in questa Inchiesta. L'orefice Gabriele Garro, 30 anni, abitazione e negozio in corso Unione Sovietica 595, è stato 11 primo anello delle indagini: in casa sua, lunedi sera, gli agenti hanno rintracciato alcuni pezzi, trafugati nella rapina, tra cui un orologio da tavola In oro e oggetti di argenteria. Ma le indagini sono partite da lontano, lo stesso giorno della rapina. I banditi erano incappucciati: aggredirono il custode Gonnlno, la moglie e il figlio di 19 anni. Li legarono, li imbavagliarono, e per oltre tre ore setacciarono la villa, ammucchiando la refurtiva, portata poi via con un furgone. Pezzi preziosi, unici. Tra l'altro, una tela di Casorati (valore 100 milioni), quadri di Bonlchi, Boetti, Ortega, Cesar. Poi una collezione di frammenti di armature di legionari romani, alcune grandi statue lignee cinesi, riproducenti guerrieri e danzatori, parecchia argenteria antica,' orologi di ogni epoca e soprammobili, mólti pezzi in oro massiccio. E ancora, fucili da caccia di precisione e altri da collezione con il calcio finemente lavorato in argento. Commenta 11 dott. Sassi, capo della mobile: «Pensi troppoimportanti, difficilmente smerciabili in blocco. Nessun ricettatore, secondo la nostra esperienza, poteva da solo acquistare refurtiva così predosa. Abbiamo pensato che i ladri avrebbero diviso la merce, in piccoli blocchi. E' stata la pista giusta per l'inchiesta». Cosi, infatti, è avvenuto: fra¬ zionati in «stock», 1 preziosi rapinati in casa dell'ing. De Benedetti sono stati offerti a vari ricettatori e da questi smerciati sul mercato clandestino torinese. Il dott. Ninettl, funzionarlo che ha seguito l'inchiesta, ricorda: «Una lunga serie di pedinamenti, accertamenti. Poi finalmente, il colpo grosso». Lunedi sera, gli agenti perquisiscono l'oreficeria di Gabriele Garro. Si trovano 1 primi oggetti rapinati, tra cui un orologio Cartier, valore sui 20 milioni. E' nell'elenco dettagliato fornito dal De Benedet- ti. B dott. Sassi chiama la moglie dell'amministratore delegato dell'Oltvetti, Mita Orosetti. E' Invitata In questura, riconosce l'orologio, un vassoio in argento, altri due pezzi. Gabriele-Garro si giustifica: «Li ho avuti da un amico, non potevo sapere che erano rubati». Nella notte, una decina di perquisizióni. E' fermato un orologiaio torinese', anche lui ha alcuni oggetti (orologi, preziosi, argenteria) rapinati alla famiglia di De Benedetti. Martedì è una giornata intensa di Indagini. E' avvisato 11 dott. Marabotto, sostituto procuratore, che da quel momento segue minuto per minuto l'Inchiesta. Nel pomeriggio altri tre fermi (ricettazione o incauto acquisto?); nella notte il nome del presunto rapinatore, Tommaso Aloisio, arrestato Ieri mattina, nelle cassette di sicurezza di due banche cittadine, si scoprono altri preziosi trafugati quattro mesi fa nella villa. Ma anche oggetti che provengono da furti o rapine non ancora scoperte. Lo stesso questore, Farlello, ammette: «Qualcosa resta ancora da fare, vedremo nelle jirossime ore». Ezio Mascarino Tommaso Aloisio e Gabriele Garro, arrestati - Parte della refurtiva recuperata dalla polizia