II giallo dei rasoi romani

II giallo dei rasoi romani II giallo dei rasoi romani SI sa che l'Industriale Riccardo Gualino è stato uno i"> maggiori collezionisti privati e che la sua raccolta di capolavori antichi e moderni costituiva un corpus di straordinaria qualità II restauro e IA sistemazione della collezione degìl ori antichi e di altri rari reperti esposti da oggi alla Sabauda hanno rivelato un curioso «giallo» e risolto un mistero archeologico. Nella collezione infatti aveva una rilevanza tutta particolare una serie di oggetti In osso catalogati dal Venturi come «quindici rasoi antichi» databili dal I al IV sec. dopo Cristo e provenienti da «scavi In territorio romano». Una collezione nella collezione che costituiva la raccolta più ricca di una classe di oggetti totalmente assente nel grandi musei. Gualino l'aveva comprata a un'asta, diventando di colpo 11 più Invidiato possessore di «novaculae». Il lavoro di restauro e lo studio compiuto dall'Ispettore del Museo egizio Giovanni Bergamini hanno però accertato che 1 rasoi finemente Intarsiati sono un clamoroso falso a cui probabilmente avrebbero messo mano 11 tedesco Helblg e il romano Francesco Martinetti ex rigattiere. Un falso che risale alla seconda metà dell'Ottocento e di cui fu vittima anni più tardi il collezionista Gualino, un «bidone» che ci viene svelato oggi-dai raggi Infrarossi e da uno studioso accorto n ritratto del Principe Eugenio del Van Schuppen

Persone citate: Francesco Martinetti, Giovanni Bergamini, Gualino, Riccardo Gualino, Van Schuppen, Venturi