Un incontro con Gromyko, poi a Pechino Per Shuitz sarà un «trimestre di fuoco»

Un incontro con Gromyko, poi a Pechino Per Shuitz sarà un «trimestre di fuoco» H segretario di Stato ha invitato a colazione l'ambasciatore Dobrynin Un incontro con Gromyko, poi a Pechino Per Shuitz sarà un «trimestre di fuoco» Il vertice potrebbe aver luogo in gennaio dopo il viaggio del capo della diplomazia Usa in Europa • Eagleburger all'Urss: attendiamo fatti concreti su Polonia, Cambogia, Afghanistan, diritti umani - La «battaglia» per l'«MX» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — A ventiquattro ore dai discorsi del presidente Reagan e del leader sovietico Andropov, sono incominciate le consultazioni delle superpotenze sulla ripresa della distensione. Il segretario di Stato americano Shuitz ha invitato l'ambasciatore dell'Urss a Washington, Dobrynin, per una colazione di lavoro. Obiettivo: la compilazione di un'agenda per un incontro con Oromy- ko. Il segretario di Stato e il ministro degli Esteri sovietico s'incontreranno probabilmente a gennaio, se nel frattempo saranno state create le premesse per la soluzione di alcuni problemi. La ricerca del dialogo tra le superpotenze s'inquadra in una attività diplomatica più. ampia, che vede emergere Shuitz come l'artefice indiscusso della politica estera americana. Il «persuasore occulto-, come i giornali chia- mano con ammirazione il segretario di Stato per l'influenza che ha sul presidente Reagan, ha capovolto in soli cinque mesi il rapporto di subordinazione alla Casa Bianca del suo predecessore Haig. Il riscontro del suo potere, delle sue capacità mediatrici, e della sua genialità nella firma di accordi, si è avuto pienamente con la revoca dell'embargo contro il gasdotto siberiano e con la definizione di nuovi rapporti economici con l'Urss. Il disegno immediato di Shuitz per gli Stati Uniti è di una diplomazia quadripolare: oltre che sul fronte sovietico, egli intende porli in movimento anche su quelli europeo, arabo e cinese. Il segretario di Stato ha innanzitutto in, programma una visita in Europa, Italia compresa, dal 7 al 16 dicembre, per concordare con gli alleati la linea da tenere verso l'Urss, e la strategia da sviluppare in Medio Oriente. In Cina, ha annunciato 11 portavoce Hughes, egli si recherà a febbraio, cioè dopo aver visto anche Gromyko. Sarà, ha detto Hughes con un'immagine pittoresca, «un trimestre di fuoco*, che dovrebbe segnare progressi nella situazione internazionale. Le iniziative di Shuitz non significano che gli Stati Uniti e l'Urss stiano accantonando le rispettive riserve. Come Mosca ha reagito negativamente al discorso di Reagan, denunciando 11 progettò del nuovo supermissile MX, cosi Washington ha accòlto con cautela il discorso di Andropov. Sempre Hughes ha commentato che «l'Urss travisa appositamente la condotta americana sul disarmo: la sua asserzione che a Ginevra noi perseguiamo una sua moratoria unilaterale è priva di fondamento». Il portavoce ha aggiunto che «gli Stati Uniti accolgono favorevolmente il discorso di Andropov quale espressione del suo interesse nel miglioramento dei rappor¬ ti Est-Ovest, ma rimangono in attesa di fatti, nel campo del diritti umani, in Afghanistan, in Polonia e nella Cambogia: Per frenare l'euforia sulla ripresa della distensione, Shuitz ha chiesto al sottosegretario Eagleburger di preci-, sare che neppure la cosiddetta carta cinese spingerebbe l'America a fare concessioni di principio alla Russia. «Noi non condizioniamo la nostra linea verso il Cremlino al tipo di rapporti che esso ha con la leadership in Cina», ha detto Eagleburger. «Le prospettive di un riavvicinamento tra i due colossi comunisti non ci spaventano. Dal nostro punto di vista, ami, sarebbe meglio per la pace e la stabilità mondiale». .Oli Stati Uniti — ha continuato Eagleburger — agiscono in base al loro interessi nazionali e a quelli dell'Alleanza atlantica». Al termine della colazione di lavoro con l'ambasciatore Dobrynin, Shuitz ha rifiutato di fare dichiarazioni, e il suo portavoce ha détto semplicemente che essa era stata «costruttiva». L'insistenza del presidente Reagan che parallelamente ai negoziati con l'Urss la super¬ potenza deve sviluppare il proprio deterrent — e quindi che all'attività diplomatica va accompagnata la produzione del supermissile MX — non' ha convinto il Congresso, neppure alla luce di questa diplomazia quadripolare. Mentre 11 presidente partiva per una settimana di vacanza in California in occasione della festa del Ringraziamento, 1 suoi avversari partivano infatti al contrattacco. Il loro plano di battaglia prevede che 11 problema del supermissile-venga affrontato prima della fine della legislatura, ossia nelle prossime tre settimane. Uno del loro leaders, 11 senatore Holllngs, membro della commissione del Senato per gli stanziamenti militari, s'è professato sicuro che l'MX verrà respinto. Holllngs a settembre mancò tale obiettivo per soli 4 voti. Il banco di prova del peacekeeper, il custode della pace, come lo chiama Reagan, sarà la votazione martedì alla sottocommissione per gli stanziamenti militari non del Senato ma della Camera, la stessa che due settimane fa bocciò l'euromissile Pershing. Ennio Carette i