Arrestato il vicesindaco di Tivoli troppe assenze sul posto di lavoro

Arrestato il vicesindaco di Tivoli troppe assenze sul posto di lavoro Dipendente dell'Ufficio imposte dirette» è accusato di truffa allo Stato Arrestato il vicesindaco di Tivoli troppe assenze sul posto di lavoro i DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA—Truffa aggravata : ai danni dello Stato: questa' l'accusa che ha condotto in carcere il vicesindaco di Tivoli, Giuseppe Passini, 53 anni, socialista. L'arresto è caduto come un colpo di scena nella routine della cittadina romana. Un atto che ha messo a rumore sia gli ambienti politici sia gli uffici pubblici. La vicenda parte da un'inchiesta a vasto raggio e che potrebbe portare a nuovi provvedimenti di pari gravità. II dottor Croce, pretore di Tivoli, da alcuni mesi, con i carabinieri, sta indagando sul problema dell'assenteismo dei pubblici dipendenti. Fu il giudice Infelisi, nell'inverno scorso, ad aprire le «ostilità» nei confronti di quanti, pur continuando a percepire regolare stipendio, in realtà entravano tardi in ufficio, ne uscivano prima del dovuto, si assentavano durante le ore di lavoro, spesso figuravano alle loro scrivanie mentre erano a casa o magari svolgevano altrove un altro lavoro. Fu uno choc nell'ambiente dei ministeri romani e degli enti pubblici. Veniva alla luce una rete di negligenze, passività, mancanze di controlli, controllori con le carte poco appropriate in mano, che si traducevano in cattivo servizio e un farraginoso meccanismo dell'apparato burocratico. Si aprirono, oltre all'inchiesta della magistratura, anche indagini amministrative e la ricerca di danni apportati alle casse dello Stato cui non era stato corrisposto il servizio dovuto da parte dei dipendenti negligenti. Si incominciò allori, a riguardare sia singole posizioni di lavoratori poco scrupolosi sia le responsabilità della struttura burocratica stessa da tanto tempo dichiarata arrugginita sia la prospettiva di una più vigorosa politica di riforma degli organismi amministrativi e dei rapporti fra 1 diversi settori del pubblici uffici. Col passare dei mesi le notizie sugli sviluppi delle.indagini avevano annotazioni meno clamorose, ma andavano più in profondità a sollevare 1 problemi che avevano permesso quelle clamorose e a volte scandalose vicende di assenteismo. In tal senso si è mosso anche il pretore di Tivoli. Il vicesindaco Passini aveva un duplice ruolo, quello amministrativo nel Comune della sua cittadina, e quello di funzionario dell'Ufficio delle Imposte Dirette. Anche il meccanismo che regola il passaggio dall'uno all'altro servizio sarebbe stato rispettato con po- co scrupolo. Secondo una legge del 1966, i pubblici dipendenti possono assentarsi dal proprio posto di lavoro per partecipare ai lavori comunali. In tal caso il sindaco ne dà pronta segnalazione all'ufficio interessato. A Tivoli, invece, sembra che tale norma non fosse attuata con questi ritmi, ma che soltanto a fine mese con una lettera cumulativa venissero notificate le assenze del vicesindaco dal lavoro e la sua attività in Comune. Il caso avrebbe preso il via nell'ottobre scorso. Giuseppe Passini parti per gli Stati Uniti «per proni motivi di famiglia». Prima di assentarsi avverti gli uffici comunali ma non avrebbe fatto altrettanto con quelli delle Imposte Dirette di Tivoli da cui dipende. Dal posto di lavoro parti uh fonogramma per l'Intendenza di Finanza, avvisando dell'assenza ingiustificata di Passini. A metà novembre il vicesindaco rientrò a Tivoli. Non ritornò in ufficio, ma chiese un congedo straordinario per «provi motivi di famiglia». A questo punto la magistratura fu messa sull'avviso e gli incartamenti relativi alla vicenda sequestrati. Da ieri gli atti sono passati alla Procura della Repubblica di Roma.

Persone citate: Giuseppe Passini, Infelisi, Passini

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Tivoli