Andropov entra nel presidiumCernjenko, carica protocollare di Fabio Galvano

Andropov entra nel presidiumCernjenko, carica protocollare IL SOVIET SUPREMO RATIFICA I PRIMI PASSI PEL POPÒ-BREZNEV, INCERTEZZE SUL NUOVO «UOMO FORTE» Andropov entra nel presidiumCernjenko, carica protocollare Con la carica di segretario del pcus è già il «numero uno», ma per ora manca l'altra investitura, che lo prò* muoverebbe allo stesso rango del predecessore - Ipotesi su altri nomi, ma nulla lascia prevedere la soluzione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — JuriJ Andropov è stato eletto membro del presidium del Soviet Supremo, ma non presidente: la carica di capò dello Statò non c ancora stata assegnata e, nel ventaglio di scenari che si possono ipotizzare negli equilibri del dopo-Breznev, qualsiasi prospettiva maturata nei giorni scorsi resta valida. Di fatto, la mancata elezione di un presidente, prevista come primo atto del Soviet Supremo, rappresenta uno sviluppo Inatteso; non si può tuttavia parlare di un «giallo» al Cremlino, La nomina di Andropov a membro del presidium non gli spiana automaticamente la via a una successiva presi' denza. La Costituzione sovietica (articoli 119 e 120) è molto chiara: il capo dello Stato può' soltanto essere eletto dal So-, viet Supremo in seduta plenaria. Quando, allora? Dopo avere votato ieri il primo pun to all'ordine del giorno — l'elezione appunto di nuovi membri del presidium, con l'ingresso non solo di Andropov ma anche del nuovo capo dei sindacati, Ste-pan Shalaev e dell'accadèmico Nfkolaj Basov — e avere ascoltato 1 discorsi di Bajbakov e di Oarbuzov sul piano e sul bilancio per il 1983, le due Camere si sono separate per la discussione. Si riuniranno oggi alle 16, a quanto è stato detto uff i ■ ciosamente, per ascoltare la relazione introduttiva sul successivo punto all'ordine del giorno, una legge sul confini dell'Urss. Sebbene l'elezione del presidente non sia all'ordine del giorno, nulla impedisce—nelle elasticità della prassi parlamentare sovietica — che l'argomento sia inserito senza preavviso nell'ordine del giorno. Un precedente in tal senso è la lettura da. parte di Breznev, due anni fa, della lettera di dimissioni del primo ministro Kosslghln, discussa nella seconda giornata del S»viet Supremo, senza-che nulla fosse indicato nel programma dei lavori. La nomina di Andropov fra i membri del massimo organismo statale, si osserva, gli da comunque ciò che gli mancava: una funzione nell'ambito statale, che la carica di segretario generale del partito (più importante) non contempla. Fra il 1964 e il 1977, e cioè per 13 anni, Breznev si valse di quel modesto titolo per svolgere talune funzioni che il protocollo gli avrebbe negato: contatti con i capi di Stato stranieri, visite ufficiali all'estero, e cosi via. Il presidium, almeno in teoria, è un organo collegiale: qualsiasi suo membro è quindi sotto l'ombrello della funzione statale. Potrebbe essere, per An- dropov, il primo passo. Ma potrebbe anche essere l'indicazione che altri, oggi o fra sei mesi (in questo secondo caso capo di Stato ad interim resterebbe il primo vicepresidente Vasilij Kuznetsov), è destinato a ricoprire quella carica. Di qui le speculazioni sulla mancata elezione del ca¬ po del Cremlino; speculazioni che toccano più propriamente non un ipotetico «giallo» — nulla è formalmente accaduto che non dovesse accadere — bensì le oscure questioni del potere nel dopo-Breznev. Chiunque, tecnicamente, può ancora accedere alla presidenza. Se sarà Andropov si avrebbe la prova definitiva che egli, assumendo entrambe le cariche che erano state di Leonid Breznev, ha un con-, trailo totale sulla politica sovietica. Se dovesse emergere Cern jenko, considerato, suo rivale nella lotta alla successione, si avrebbe il segno di un compromesso al vertice o addirittura di una lotta ancora in atto. Va però notato che ieri Cernjenko è stato eletto presidente della commissione Esteri del Sòvièt dell'Unione: la carica, di carattere esclusi-1 vaménte protocollare, era rimasta vacante dopo la morte di Michall Suslov nel gennaio scorso. Non gli impedisce di aspirare alla presidenza, ma si fa giustamente notare a: Mosca che non sarebbe stato dato un tale annuncio se nelle successive 24 ore l'altra — più prestigiosa — lo costringesse ad abbandonarla. ■ Chi altri? Gromyko, uno dei presunti candidati «andropovlanl», non è neppure membro del presidium. Fra l membri, 1 personaggi più in vista, in quanto già nelle file del Polltbjuro, sono Kunaev, Romanov, Sherbltskil. E Orlshin, che ieri mattina ha avuto l'Incarico di proporre l'ingresso di Andropov (approvato per levata di mani). I giochi, quindi, restano per 11 momento .aperti. ,y,. Resta l'Inatteso contrattempo, che. si aggiunge alla sorpresa di lunedi per l'ingresso nel Polltbfuro di Gejdar Aliev, considerato «uomo di Breznev» e quindi — semmai —sostenitore di Cernjenko. E' forse un segno, come la sua mancata o sospesa scalata alla presidenza, che Andropov deve àncora venire a patti con altre forze, oppure che deve ancora esaurirsi per forza d'inerzia un meccanismo breznevlano di promozioni, e che il nuovo segretario' generale attende prudentemente prima di Imporre la sua linea concentrando nella propria persona le due cariche di capo del partito e dello Stato. Fabio Galvano Mosca. Il discorso di Nikolai Baibakov, presidente sovietico del «Gosplan» (l'ente per la planilico/ione) alla settima sessione del Soviet Supremo che si è aperta ieri al Cremlino (Tclcfoto Tass)

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