Buoni propositi, ma poche speranze di pace economica Usa-Cee-Giappone

Buoni propositi, ma poche speranze di pace economica Usa-Cee-Giappone Rischia la paralisi la conferenza sul commercio, da domani a Ginevra Buoni propositi, ma poche speranze di pace economica Usa-Cee-Giappone Reagan ha accusato gli alleati di «protezionismo» - Ma le forniture di grano all'Urss (mentre vigevano le sanzioni sul gasdotto) hanno avvelenato i rapporti - Ford e Carter propongono di ridurre le barriere agricole DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Dopo quella degli acciai e del gasdotto, una nuova guerra economica si profila tra gli Stati Uniti e l'Europa, in particolare la Francia, e naturalmente il Giappone, alla conferenza del Gatt di domani a Ginevra sulla liberalizzazione dei commerci. La superpotenza e gli alleati sono in contrasto sui principali problemi, tanto che la conferenza, la prima in 9 anni, rischia di chiudersi nella migliore delle ipotesi con un impegno teorico a future trattative settoriali, di fatto nella paralisi. Nel suo consue< to discorso radiofonico, lo scorso sabato, il presidente Reagan ha praticamente accusato la Cee e Tokyo di protezionismo. ••Nessuno sottovaluti la nostra determinatone a prevenire ulteriori interventi dei governi sui mercati liberi», ha dichiarato Reagan. 'L'Occi dente è in un frangente forse più pericoloso di quello degli Anni Trenta, in cui l'egoismo degli Stati portò crisi e guerra». «Ogni misura protezionistica — ha ammonito il presi dente — è un buco che si apre nella barca in cui tutti navi' ghiaino. Quando l'intervento dei governi nei commerci si fa eccessivo, i costi aumentano, le dispute politiche si moltiplicano, la pace è minacciata». Il timore che fallisca la conferenza, cui parteciperanno i ministri di 88 Paesi, ha spinto gli ex presidenti Ford e Carter ad appoggiare Reagan con un articolo sul New York Times, intitolato: «Come fermare la discesa verso l'anarchia economica». Ford e Carter hanno suggerito un piano a medio termine per ridurre le barriere agricole e permettere la lìbera circolazione dei servizi e degli investimenti, L'ex sottosegretario di Stato Hormats ha consigliato invece provvedimenti di emergenza: una moratoria contro i progetti protezionistici e la formazione di un comitato di saggi che lavori con il Fondo Monetario per prevenire gli effetti negativi delle tempeste dei cambi sul commerci. La strategia del Presidente, che sembra peraltro polemizzare soprattutto col Giappone, congloba questi e altri indirizzi, e si traduce in un plano organico senza precedenti nella storia. Il suo obiettivo è infatti l'accesso a quasi tutti i mercati mondiali per quasi tutte le attività economiche nazionali. In questo quadro, sei sono i motivi del contenzioso euro-nippo-americano alla conferenza del Gatt (Ge neral Agreement on Tariffs and Trade). EL'Australia ha proposto e gli Stati Uniti hanno immediatamente cooptato la moratoria di cui ha parlato Hormats: nessuna ulteriore .restrizione all'import, nemmeno temporanea. La resistenza della Cee nasce qui dal fatto che a suo parere una re gola generica penalizzerebbe alcuni Paesi favorendone altri. vibrsL1lmmL'America vuole un si stema di salvaguardia contro le leggi di molti Stati che consentono restrizioni alle importazioni nel caso di danni gravi a una loro industria in crisi (essa stessa attualmente le usa, per proteggere l'auto dall'invasione giapponese). Il sistema di sai- vaguardla non escluderebbe il ricorso alle leggi, imporrebbe solo ai governi di applicare restrizioni identiche a tutti ti suoi partners commerciali. L'Europa invece sostiene che 1 governi devono poter penalizzare il partner o i partners maggiormente o esclusivamente responsabili della sua crisi, e non gli altri. Va notato che il Terzo Mondo si oppone in blocco all'adozione del sistema di salvaguardia temendo di perderò l'accesso ai mercati delle potenze industriali. Gli Stati Uniti hanno chiesto che la Cee accetti di negoziare i suoi sussidi alle esportazioni agricole, che se- condo 1 coltivatori americani le danno un indebito vantaggio sul mercati del Terzo Mondo. GJ1 europei si sono detti disponibili a disciplinare il contenzioso, purché gli Stati Uniti vi Includano certi loro sussidi come le compensazioni per la produzione casearia. L'atmosfera è avvelenata dalle forniture di cereali americani all'Urss. nei mesi scorsi, mentre vigeva ancora il bando di Reagan sul gasdotto siberiano. SLa superpotenza progetta di estendere le regole del Gatt al servir', agli investimenti e alle alte tecnologie. Essa desidera che venga subl- to avviato uno studio in merito. La Cee è disposta a collaborare nel settore del servizi, ma ha riserve sugli investimenti ed è contrarla alla totale liberalizzazione dei commerci delle alte tecnologie. L'atteggiamento dèi Giappone è ancora più rigido. Il Terzo Mondo si oppone a tutte e tre le misure. Gli Stati Uniti vogliono anche un nuovo round di trattative tra Paesi ricchi -e Paesi poveri per l'apertura ai primi dei mercati più progrediti dei secondi come 11 Brasile e la Corea del Sud. L'Europa, che ha appena negoziato un accordo decennale col Terzo Mondo, e il Giappone, che è agevolato dai rapporti bilaterali, contestano questo approccio. Per ultimo, a parere degli americani, il Gatt do- 6 vrebbe stabilire un meccanismo, forse una Corte internazionale, per la soluzione delle dispute commerciali, Essi ritengono che l'assenza dl.una capacita coercitiva dell'organismo sia tra le cause principali delle 'guerre economiche» che scoppiano periodicamente. Gli europei e i giapponesi rifuggono da una decisione del genere, che nella loro opinione violerebbe la sovranità nazionale, e.c.

Persone citate: Gatt, Hormats, Reagan