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Cento cardinali riuniti in Vaticano attendono un chiarimento sullo lor Anche la banca della Santa Sede al centro dell'assemblea plenaria Cento cardinali riuniti in Vaticano attendono un chiarimento sullo lor La risposta ufficiale alle domande che verranno poste è già pronta: l'istituto era una vittima sfruttata da funzionari dell'Ambrosiano - Basterà a soddisfare ì porporati? CITTA' DEL VATICANO — Il momento delle domande è finalmente giunto, per gli oltre cento cardinali che da questa mattina, nell'aula del sinodo, in Vaticano, parteciperanno all'assemblea plenaria voluta da Giovanni Paolo li. L'oggetto ovvio di una curiosità certo non fine a se stessa, ma strettamente collegata con l'opera di evangelizzazione, e con l'immagine della Chiesa cattolica nel mondo, è lo scandalo dell'Ambrosiano, e soprattutto i suoi collegamenti «vaticani». Il ruolo dello lor, le responsabilità di Marcinkus, Mennini e De Strobel, le conseguenze, fi-, jnanzifcfedel 'caso suinstitu'td òpere' di' religióne; èraheora, le modalità operative della banca vaticana nel passato, e le prospettive di cambiamento per il futuro, sono domande inevitabili anche se non altrettanto facilmente forse si troverà chi risponde. Già i cardinali presenti a Roma si stanno mettendo, in contatto fra di loro, per non arrivare totalmente isolati al dibattito, e cercare di creare un minimo di piattaforma comune tale da provocare risposte soddisfacenti. Una volta di più emerge la segretezza, singolare anche per un ambiente riservato come 11 Vaticano, in cui lo lor ha sempre potuto operare, anche prima dell'arrivo di Marcinkus. Lo scomparso cardinale Benelli, noto per l'efficienza e la «durezza» con cui aveva governato la segreteria di Stato, confessava di non sapere quasi nulla del- lo lor. E dichiarazioni dello stesso tenore sono attribuite al card. Caprio, responsabile della prefettura degli affari economici della Santa Sede, il ministero del Bilancio d'Oltreteverc. La risposta ufficiale è pronta: l'ha preparata la riunione dei quindici cardinali del consiglio per i problemi organizzativi e finanziari della Santa Sede, e l'ha anticipata — ma era nota già da tempo nelle sue linee fondamentali — il cardinale John Krol di Filadelfia. Lo lor era una vittima, «sfruttata, da funzionari del Banco Ambrosiano. Chi .sostiene .che la banca vaticana è debi.trips.xersps.i'AmlJBQsiaoo, «ignora fatti documentati». Le lettere di patronage, firmate da Marcinkus, erano posteriori ai debiti contratti dalle società panamensi (11 •buco» di 1 miliardo e duecento milioni di dollari); e «questo tipo di lettere non comporta né garanzie né obbligazioni e di conseguenza non c'è obbligo giuridico o legale». L'Ambrosiano aveva una buona tradizione, «era normale investirvi dei fondi ai fini di un investimento produttivo e sicuro». E' una versione dei fatti indubbiamente rassicurante, sia per Marcinkus, sia per l'immagine della Chiesa. Resta da vedere se la relazione, che forse sarà consegnata ai porporati presenti domani nell'aula del sinodo, basterà a soddisfare tutte le legittime curiosità dei cardinali I porporati non parleranno .solo di lor, anzi. All'ordine del giorno dei lavori, che verranno aperti dal Papa in persona (probabilmente pronuncerà un discorso di benvenuto), c'è il codice di diritto canonico, la cui promulgazione, più volte rinviata, pare ora imminente; e, soprattutto, la riforma della curia romana, il cui funzlonamento è oggetto di appunti. Si parla.di uno snellimento, con J 'uni(icazione .dei tre i segretariati (non cristiani, non credenti, unione dei cristiani) in un solo organismo. I cardinali sull'argomento «riforma della curia» hanno, già dalla primavera scorsa, ricevuto un documento di cinquanta pagine. I lavori dovrebbero terminare il 26 novembre; fra le «varie» si parlerà anche, secondo alcuni, della «prelatura personale» concessa all'Opus Del, che diventerà cosi una specie di diocesi senza limiti territoriali. Il documento relativo però non è stato ancora emanato dalla Santa Sede. Marco Tosatti