Ma chi era quel certo duca talpa nazista in Vaticano?

Ma chi era quel certo duca talpa nazista in Vaticano? Ne parìa tino stòrico inglese, forse Hitler fu raggirato Ma chi era quel certo duca talpa nazista in Vaticano? LONDRA — Un gesuita storico del Vaticano, padre Robert Graham, rivela nell'ultimo numero del periodico La Civiltà Cattolica la straordinaria vicenda di un agente nazista che svolse opera di spionaggio all'interno del Vaticano per conto del ministro degli esteri di Hitler, e la cui identità rimane tuttora un mistero. Come Stato neutrale, il Vaticano era al centro di una vasta rete di spionaggio durante la Seconda guerra mondiale; ma là vicenda più strana di intrighi è quella riguardante l'enigmatico «duca» la cui storia è narrata da padre Graham. Il 'duca» forniva una serie continua di informazioni ai nazisti. Le ricerche fatte da padre Graham, però, dimostrano che i nazisti si ingannarono completamente sul conto del Vaticano, che il 'duca» stava probabilmente facendo il doppio gioco, forse sfruttando le rivalità bizantine della 'Corte» di Hitler. La storia comincia a metà della guerra, nella Wilhelmstrasse a Berlino, quando il ministero degli Esteri von Ribbentrop tornò nel suo ufficio dopo un disastroso colloquio con il FUhrer. Hitler lo aveva aspramente rimproverato per l'ingenuità dimostrata nel sottoporgli un rapporto su complotti di esiliati polacchi che si era rivelato come una invenzione dei rivali del ministro per screditarlo. L'umiliazione spinse von Ribbentrop a dare nuovo incentivo alle operazioni del servizi segreti e il Vaticano fu subito oggetto di grande attenzione. Messaggi confidenziali furono inviati alle ambasciate tedesche a Roma e in Vaticano, e Karl von Clemm Hohenberg, ufficialmente ad- detto commerciale, fu incaricato di individuare una 'talpa» la quale trasmettesse informazioni che von Ribbentrop sperava di trovare alla Santa Sede. H 9 marzo 1943, von Clemm comunicò a Berlino di aver trovato l'uomo giusto, raccomandatogli da un intermediario italiano degno di fiducia. L'uomo in questione, secondo quanto aveva appreso, era un duca, un patriota italiano amico della Germania, ben addentro nei circoli fascisti, e aveva accesso >:eì saloni vaticani. Von Ribbentrop fu entusiasta all'idea di poter rivelare a Hitler i più riposti segreti dell'entourage di Papa Pio XII e approvò subito la scelta. Per mesi, durante il 1943, un flusso di informazioni pervenne dalle chiacchierate fra il »duca» e, a quanto sembra, l'inviato statunitense in Vaticano, HaroldH. Titimann ir., al quale si era presentato come antifascista. Le notizie in questione riguardavano i piani militari alleati nel Sud, gli andirivieni di emissari dalla Turchia e dalla Romania desiderosi di stabilire accordi fra gli alleati e i loro Paesi, e l'atteggiamento del. Papa verso la guerra. Ma il materiale era incontrollabile, le informazioni sui piani di sbarco alleati portavano fuori strada e, peggio, von Clemm non incontrò mai »il duca», ma solo «l'intermediario degno di fiducia» che gli passava le informazioni. Mentre i carri armati alleati si avvicinavano a Roma, il personale dell'ambasciata tedesca fuggiva a Nord, e le speranze di von Ribbentrop nel Vaticano caddero. Il 'duca» resta un mistero. Prima di morire, negli Anni 70, Tittmann affermò di ignorare l'esistenza di quella spia, ma ricordò di aver incontrato decine di aristocratici in Vaticano. Sorge quindi il dubbio: von Clemm aveva realmente il suo 'duca», oppure ."«intermediario degno di fiducia» intascava il denaro in cambio di chiacchiere? Padre Graham non risòlve il mistero, ma si limita ad osservare: «Frodi di questo tipo sono comuni nel tenebroso mondo dello spionaggio».

Luoghi citati: Berlino, Germania, Londra, Roma, Romania, Turchia