L'Orni (senza Usa) condanna Israele che vuole colpire centrale irachena

L'Orni (senza Usa) condanna Israele che vuole colpire centrale irachena «Pregiudica fattività deli-Ente internazionale per l'energia atomica» L'Orni (senza Usa) condanna Israele che vuole colpire centrale irachena DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Per 116 voti a 2 (quelli di Israele e Usa) e con 11 astensioni (quelle della Cee), l'Assemblea generale dell'Orni ha approvato ieri una mozione che definisce la minaccia di Israele di bombardare nuovamente la centrale nucleare di Baghdad, come, già fece nel giugno deil'BÒ. 'pregiudizievole all'attività per l'Agenzia internazionale per l'energia atomica». Nella bozza originale la mozione, che verte essenzialmente sulla cooperazione in- ternazionale per lo sfruttamento pacifico dell'atomo, condannava la minaccia di Israele in sé senza riferimenti all'Alea, ed era stata pertanto approvata anche dai Paesi europei. La sua modifica su emendamento dell'Iraq li ha indotti ad astenersi perché, a loro parere, nasconde il tentativo di gettare le. basi della sospensione od espulsione di' Israele dall'Agenzia stessa. Un preavviso del confronto si era avuto due mesi fa alla Conferenza annuale dell'Alea, quando di stretta maggioranza l'Agenzia aveva annullato l'accreditamento di Israele. In seguito a quella misura, gli Stati Uniti avevano sospeso 1 finanziamenti, prospettando anche il proprio ritiro dalla Alea se essa si fosse ancora schierata contro Tel Aviv. Il segretario di Stato Shultz aveva messo sull'avviso tutti gli altri organismi dell'Onu: bloccheremo i nostri contributi e cesseremo la nostra partecipazione — aveva detto — se si verificheranno ancora situazioni del genere. L'Irrigidimento degli Stati Uniti aveva ottenuto lo scopo prefisso: il mese scorso, alla Conferenza sulle telecomunicazioni di Nairobi,- fu infatti rinviato indefinitamente un voto contro Israele. ' L'Alea ha tentato di prevenire 11 confronto, sottolineando che senza pagamenti americani essa rischia di chiudere i battenti. I pagamenti rappresentano un quarto del totale; per riprenderli, gli Usa vogliono che l'Agenzia revochi il disconoscimento di Israele alla sua conferenza. L'appoggio americano non significa approvazione incondizionata dell'operato di Israele. Nella sua ultima conferenza stampa, giovedì, Shultz ha criticato con asprezza la politica degli insediamenti israeliani in Cisgiordanla e a Oaza, e l'obbligo imposto agli insegnanti arabi di giurare fedeltà a Tel Aviv. Ha definito i due provvedimenti «un grave ostacolo alla pace» e invitato Begin a revocarli. Israele ha reagito con ira alle critiche del segretario di Stato.

Persone citate: Alea, Begin, Shultz