La crisi entra nel condomini Mancano soldi per il calore

La crisi entra nel condomini Mancano soldi per il calore Tensione fra gli inquilini per l'acquisto di gasolio La crisi entra nel condomini Mancano soldi per il calore Consumi ridotti del 10-15 per cento - Con il combustibile a 568 lire previsti onerosi conguagli - Staccarsi dall'impianto centrale? «Impossibile» Nella contrazione dei consumi, inevitabile e ormai bruciante conseguenza dell'attuale crisi economica del Paese, è coinvolto anche 11 condominio, dove l'Impianto di riscaldamento centrale sfila fior di biglietti dal portafogli di proprietari e Inquilini. Il caro-metano preoccupa, ma il caro-gasolio addirittura angoscia. Evitare gli sprechi di combustibile, al nostri giorni, non è più un semplice invito che si può anche disattendere, ma una stretta necessita. Oggi li gasolio costa, dal 25 ottobre, 568 lire il litro. Iva al 15 per cento compresa. Ha toccato questa vetta con ben sette ritocchi di prezzo nell'arco di pochi mesi: nel luglio scorso il prezzo era ancora di 472,84 lire 11 litro, poi ha presola rincorsa senza freni seguendo l'ascesa del dollaro e le oscillazioni del mercato Cee, Dicono all'Assopetroll: 'Alcuni contratti di riscaldamento sono già aggiornati al penultimo rincaro (4 ottobre), cioè a 539 lire il litro; altri neppure a questo. Noi grossisti distributori dovremo riunirci in assemblea per stabilire come e in quanti ratei chiedere agli utenti il conguaglio.. Sarà una vera stangata. C'è già chi se ne è accorto. Gli acquisti di gasolio su Torino si sono ridotti del 10-15 per cento (fonte Assopetroli) e non pare che in questa scelta c'entri la stagione: nelle famiglie mancano quattrini; la spesa per il calore è troppo elevata. Basta un esempio concreto per confermare il fenomeno. In via Mercadante c'è uno stabile con 18 .Inquilini, proprietario privato unico; a gennaio non vogliono più fare 11 secondo rifornimento di gasolio per l'Impianto centraleSpiega un . inquilino: «La maggioranza, circa 14-15 famiglie su 18, vuo\e. rinunciare al riscaldamento comune, sostiene che la spesa è eccessiva; preferirebbe tante caldaie!te autonome, alloggio per alloggio». Per 240 me la spesa per icalore era l'anno scorso intorno alle 750 mila, quest'anno supera già ora le 900 milasenza conguagli dì prezzo. Precisano al Sunia (Sindacato inquilini): «Gasi del cenere si moltiplicano ogni giorno-segno dl-una crisi-profondaMaèimpossibllenpenlegge. rinunciare all'itnpianto centrale anche se il rifiuto viene da un solo condomino, proprietario o inquìlino.che sia. Questin base all'art. USO del CodicCivile clie"vlef,a le innovazioni che rendano inservibili all'uso o al godiinento anche dun solo condomino talunparti comuni",.tra le quali è iriscaldamento centrale.. . Per questo qualcuno è ricorso al pretore, come è accaduto agli inquilini di- casIacp, 150 alloggi in via Quarello e oltre 850 in gruppi di fab brlcatl in via degli Ulivi, corso Cincinnato, corso Grosseto: :a maggioranza aveva già rinunciato di fatto all'impianto centrale provvedendo con caldaie autonome; la minoranza chiedeva allo Iacp 11 ripristino del riscaldamento centrale. Un provvedimento d'urgenza del pretore, in questi giorni, ha imposto «il ripristino degli impianti centrali e l'eliminazione delle caldaie installate nei singoli uppartamenti.. Nell'attesa che si tor-, ni alla normalità, in via Quarello come negli altri stabili si attende ancora al freddo il funzionamento del riscaldamento centralizzato. « Una situazione di grave disagio — sostiene l'inquilino di una casa a riscatto—che si prolunga mettendo a repentaglio la salute delle nostre famiglie.. Questi esempi sono sintomo di un malessere troppo profondo. I quattrini non bastano più.per vivere, pur senza sperperi. E i tagli si tentano su tutte le spese, dall'alimentazione al condominio. Simonetta Conti

Persone citate: Simonetta Conti

Luoghi citati: Torino