Uccide la moglie, un'amica e un uomo poi è catturato il gangster «Draga»

Uccide la moglie, un'amica e un uomo poi è catturato il gangster «Draga» II delitto in un alloggio a Lugano: i vicini sentono urla e poi gli spari Uccide la moglie, un'amica e un uomo poi è catturato il gangster «Draga» Non si conosce ancora il movente del triplice omicidio • In agosto l'assassino si era presentato ai vicini chiedendo le chiavi - Dragomir Petrovic è figura nota nella mala di Milano NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE LUGANO — Una bellissima indossatrice jugoslava, Cristina Jadranka Petrovic una giovane ticinese, Gabriella Mantegazzi, 29 anni di Mentì risio, e Sergio Rocchegglani, 34 anni, che si pensa abbia agganci con gruppi dell'estrema destra, sono stati uccisi ieri mattina a Lugano in un elegante appartamento di via Trovano 9, nel quartiere di Molino Nuovo. L'uomo che ha sparato, Dragomir Petrovic, 34 anni, marito di Cristina, e stato arrestato dalla polizia poco dopo 11 triplice omicidio. Dietro al delitto c'è indubbiamente un dramma passionale; Gli inquirenti non escludono però un regolamento di conti, con eventuali legami con l'eversione di destra. I fatti. Verso le 10,15 di ieri mattina un uomo e una donna (presumibilmente Rocchegglani e la ticinese) si sono recati in visita all'indossatrice jugoslava Non si sa esattamente che cosa sia avvenuto all'interno dell'elegante ap¬ partamento. I vicini di casa hanno udito disperate grida. Poi alcuni spari. Quando la polizia è arrivata sul posto, ha dovuto sfondare la porta per entrare nell'appartamento. Dentro, i tre cadaveri. Pare che lo jugoslavo autore della strage sia lo stesso che nell'agosto scorso si era presentato al portinaio dello stabile come marito dell'indossatrice, facendosi consegnare le chiavi dell'appartamento. La donna in quei giorni era in ferie. Quando rientrò, trovando l'uomo insedia' to nel suo appartamento protestò presso la custode. I due a quanto risulta, vissero comunque nell'alloggio per tutto 11 mese. L'esistenza di Cristina nelle ultime settimane scorreva apparentemente tranquilla. Nessuna lamentela da parte dei vicini, qualche visita. All'improvviso, ieri mattina, il dramma. Che cosa può nascondere la sparatoria? Per il momento gli inquirenti tacciono. Solo l'agenzia telegrafica svizzera ha reso noto che lo jugoslavo assassino, soprannominato «Draga» era ricercato da parecchio tempo dalla polizia italiana e ha parlato di agganci con l'estrema destra italiana. Fino a tarda sera non si è avuta conferma ufficiale dall'autorità giudiziaria che l'arrestato sia proprio il noto pregiudicato milanese. Se cosi fosse, come appare del resto molto probabile, il delitto di ieri mattina «coronerebbe» un impressionante curriculum penale. L'episodio che portò alla maggiore notorietà lo slavo fu una spedizione punitiva 1*8 settembre del 77. In quell'occasione sequestrò il proprietario d'una pizzerìa, Salvatore Beisele, 33 anni, gli incise il petto con numerose stilettate per sparargli infine alla testa attraverso un cuscino. Quindi scaricò l'arma sulla convivente della vittima, suo figlio Fabio, di appena 3 anni, e su un cameriere egiziano, riducendoll in fin di vita. Cinque mesi prima un «commando» era riuscito a farlo fuggire dall'ospedale romano San Camillo, dove si trovava piantonato. Sulle sue spalle, a quel tempo, gravavano età mandati e ordini di cattura per omicidio, sequestro, rapina. Uomo violento, sprezzante con amici ed avversari, Petrovic era rimasto coinvolto in numerosi episodi oscuri, come l'accoltellamento di un rivale, ma ultimamente, secondo voci raccolte nella mala milanese, sembrava avesse lasciato il «ponte di comando». Il triplice assassinio di ieri lo ripropone come killer spietato, ancora una volta al centro d'un episodio misterioso, dove si stenta a credere che non fossero in gioco grossi interessi. Adolfo Caldarini mntttamtupNdldsm

Persone citate: Adolfo Caldarini, Cristina Jadranka Petrovic, Dragomir, Dragomir Petrovic, Gabriella Mantegazzi, Petrovic, Salvatore Beisele, Sergio Rocchegglani

Luoghi citati: Lugano, Milano