Mitterrand si fece negare al telefono (era Reagan sulla revoca dell'embargo) di Ennio Caretto

Mitterrand si fece negare al telefono (era Reagan sulla revoca dell'embargo) Lite a distanza fra i due presidenti per le modalità del provvedimento Mitterrand si fece negare al telefono (era Reagan sulla revoca dell'embargo) Parigi non voleva che la fine delle sanzioni fosse condizionata alle restrizioni economiche verso l'Urss, dalle quali si è poi dissociata - Il Dipartimento di Stato rifiuta allora un colloquio con l'ambasciatore francese - Prossimo il dissequestro dei rotori per il Nuovo Pignone - Shultz e Gromyko si incontreranno DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — La revoca dell'embargo contro il gasdotto siberiano è ieri tornata clamorosamente alla ribalta con la pubblicazione sul New York Times dei retroscena di uno scontro d distanza, senza precedènti tra capi di Stato alleati, tra Reagan e Mitterrand. Lo scontro, avvenuto sabato, non è ancora appianato, e rischia di incrinare i rapporti tra gli Stati Uniti e la Francia. Nonostante l'incidente, la revoca delle sanzioni appare tuttavia sempre più importante al fini della distensione. A Mosca, in un discorso a uomini d'affari americani e a funzionari sovietici, il senatore Dole, uno degli uomini più potenti del Congresso, ha affermato che essa ha riaperto il dialogo tra le superpotenze, mentre a Washington i portavoce del Dipartimento di Sta^ to hanno rivelato che Shultz e Gromyko s'incontreranno presto per continuare le consultazioni aperte dal vice presidente Bush e da Andropov al Cremlino. La rew>ca dell'embargo è entrata praticamente in funzione ieri, con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale al ministero del Commercio: il dissequestro dei rotori della General Electric destinati al Nuovo Pignone è previsto al più presto venerdì. La pubblicazione dei retroscena dello scontro tra Reagan e Mitterand, consentita evidentemente dalla Casa Bianca al New York Times per mettere i «puntini sugli i», spiega la serie di smentite di Parigi alle affermazioni dt Washington negli ultimi giorni. Secondo la versione americana, la cronologia degli eventi è questa. All'inizio della scorsa settimana, viene raggiunta dalle 7 potenze industriali l'intesa di principio sulle restrizioni economiche verso l'Urss. che consentono al presidente di revocare l'embargo con tro il gasdotto. La Francia precisa però di essere contraria all'accostamento delle nuove misure con la fine delle sanzioni, e di consentire solo che Reagan annunci questa ultima. Venerdì scorso, i delegati delle 7potenze si riuniscono l'ultima volta al Dipartimento di Stato, e gli Usa chiedono la pubblicatone del testo dell'intesa di principio, un documento di quattro pagine. Il sottosegretario Wallis spiega che cosa il Presidente vuole dire alla radio il giorno dopo. Tutti l delegati rispondono che si consulteranno coi loro governi. Reagan manda allora un telegramma nelle varie capitali. La stessa sera e sabato mattina presto arrivano 5 risposte positive, quella dell'Italia compresa. Manca quella della Francia. Il Dipartimento di Statò, un'ora prima che Reagan vada inonda, consiglia il silenzio sull'inteso di principio. Il Presidente non è d'ac cordo e telefona a Mitterrand: Questi rifiuta di parlargli e non lo richiama. Il Capo di Stato Usa non fa allora pubblicare il documento, ma ne riferisce il contenuto nel discorso alla radio. Sono le 12,06, le 18,06 in Europa. Tre ore dopo, la Francia dichiara di non essere partecipe dell'intesa di principio. Reagan se ne è già andato a Camp David per il weekend. Il consigliere Clark gli telefona, il presidente è furente. Verso le 18, la mezzanotte In Europa, l'ambasciata dt Francia chiede un incontro chiarificatore al Dipartimento dt Stato. In assenza di Shultz, che è partito per Mosca per le esequie di Breznev, Wallis si consulta con Clark. Il consigliere gli dice dt rispondere di no. Ha scritto il New York Times che la Casa Bianca crede che «non solo Mitterrand abbia cercato di mettere in'imbarazzo 11 Presidente, ma abbia anche indebolito l'Alleanza Atlanti- ca nel momento in cui essa doveva mostrarsi unita di fronte alla nuova leadership sovietica». Conte accennato, l'incidente non ha precluso tuttavia la possibilità dt una reciproca apertura degli Stati Uniti e dell'Urss, apertura auspicata con vigore, ad esempio, dal Cancelliere tedesco Kohl, che Ih un discorso a New York ha Ieri proposto un vertice tra Andropov e Reagan. La Casa Bianca esita a fare un passo tanto simbolico e impegnativo perché, a suo parere, non si possono creare in pochi giorni l presupposti di un successo, dopo quasi due anni di fallimenti. Ma la sua volontà di cercare una via d'uscita doli impasse è emersa con chiarezza: la Casa Bianca infatti non ha smentito le dichiarazioni dei portavoce del Dipartimento di Stato su un futuro incontro tra Shultz e Gromyko. Shultz ha in programma un viaggio di consultazioni con gli alleati in Europa a partire dal 7 dicembre: poco dopo, potrebbe incontrarsi col ministro degli Esteri sovietico. Ennio Caretto Al servizio di Tripoli Washington. Il presidente americano Ronald Reagan saluta George Shultz al termine del colloquio nel quale il segretario di Stato gli ha riferito dell'incontro avuto a Mosca con il segretario generale del pcus Andropov. Reagan è partito in elicottero alla volta di New Orleans