Trovato legato a un letto in catene il ragazzo (17 anni) rapito a Verona di Giuliano Marchesini

Trovato legato a un letto in catene il ragazzo (17 anni) rapito a Verona Blitz della polizia in un casolare sulle colline: fuggito il carceriere Trovato legato a un letto in catene il ragazzo (17 anni) rapito a Verona Alessandro Cardi era stato sequestrato 12 giorni fa -1 banditi avevano chiesto 5 miliardi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VERONA — Un «blitz, della polizia ha restituito la libertà ad Alessandro Cardi, figlio diciassettenne del contltilare di un'azienda di veicoli industriali, sequestrato 12 giorni fa. Oli uomini della Squadra mobile hanno liberato ieri mattina 11 ragazzo; che era incatenato allettò in una stanza di un casolare sul* la collina veronese. Il «carceriere., è riuscito a fuggire, e finora non s'è trovata traccia dei suoi complici. I rapitori avevano chiesto un riscatto di 5 miliardi di lire. La sera del 5 novembre scorso Alessandro Cardi, studente del quarto anno di ragionerìa in un istituto privato, usci di casa per raggiungere il padre, Roberto, nelle stabilimento a pochi passi dall'abitazione, in frazione Chievo. Fu bloccato dal banditi prima ancora che qualcuno potesse rendersi conto di cosa stesse accadendo. Poi. le giornate di angoscia dei familiari, l'attesa di un messaggio dei malviventi. Si temeva anche che Alessandro fosse rimasto ferito In una lotta con i banditi. Ili casa Cardi sono giunte alcune- telefonate: 1 rapitori, a quanto pare, insistevano sull'ingentissima somma per la liberazione dell'ostaggio. E mentre erano In corso le trattative la Squadra mobile veronese cercava In una zona piuttosto vasta, soprattutto in cascine abbandonate. Ieri mattina 11 capo della «Mobile», Vittorio Vasques, era ih battuta con otto poliziotti. Il territorio da perlustrare era quello, 'di Azzago, nel pressi di Grezzana: da quelle parti si era notato un andirivieni di auto targate Rovigo. Padova e Vicenza, un traffico alquanto sospetto. Oli uomini della polizia sono arrivati in località Casale, hanno rivolto l'attenzione ad un casolare ristrutturato, con porte e finestre in ferro, in un gruppo di vecchie case abbandonate. Una sola strada conduce a quell'edificio e la posizione consente di sorvegliare l'accesso. I poliziotti hanno visto qualcosa luccicare, sono andati a controllare. Sono penetrati nel casolare attraverso una finestrella, piombando armi in pugno in una stanza dov'era stata sistemata una brandlna. Su un davanzale, al primo'piano, era posato un binocolo: evidentemente, il bgtri bandito che aveva in consegna l'ostaggio aveva «avvistato» la polizia e quindi era sparito. In un'altra camera, divisa a metà da una specie di tendaggio, gli uomini della Squadra mobile hanno intravisto una persona sdraiata sul letto: era Alessandro Cardi, con le catene alle gambe, 1 tamponi agli orecchi, un nastro adesivo agli occhi. Il ragazzo non capiva, era inebetito. Lo hanno scosso, gli hanno tolto il nastro adesivo e 1 tamponi: «JVon preoccuparti, siamo della polizia». Poco dopo Alessandro era in questura, si gettava tra le braccia del padre e della madre Iole. Non recava segni di ferite. «Ringrazio tutti — ripeteva al poliziotti — soprattutto quelli tra voi che hanno famiglia». Al sostituto procuratore dèlia Repubblica Pavone, che l'ha interrogato, ha potuto dire poco, perché era ancora in preda al violento thoc. fi ragazzo ha raccontato di aver mandato giù, in queste due settimane, soltanto biscotti e acqua: egli stesso non avrebbe voluto altro. E 1 malviventi devono avergli somministrato del sedativi, Il padre di Alessandro dice: «Sto abbastanza bene, il nostro medico l'ha già visitato. Adesso mio figlio ha bisogno soltanto di due pillole al giorno di affetto». , Nel casolare; i poliziotti hanno trovato una pistola calibro 7,65 e quattro passamontagna. Quel covo, secondo quanto hanno stabilito gli inquirenti, ha ospitato sette od otto persone. Si cerca ora di rintracciare il proprietario della casa, mentre è in corso la caccia al rapitori, alcuni dei quali sarebbero già stati Identificati. Un colpo, comunque, alMnonima sequestti che in questo periodo ha imperversato nel Veneto. Ci sono ancora due uomini nelle mani del banditi: Livio Bernardi, titolare di un laboratòrio per il restauro di mobili a Bassano del Grappa, e Mario Mastrotto, Industriale di Arzlgnano. E s'è da poco concluso il dramma di Wilma Banzato Businari, di Padova, tornata a casa dietro pagamento dopo essersi offerta in ostaggio al" posto del padre malato di cuo-' re. DI questa catena di Imprese, si ripete, dovrebbe essere protagonista lo s.tesso gruppo. Giuliano Marchesini Verona. Alessandro Cardi, figlio diciassettenni- di un indù-, striale, sequestrato 12 giorni fa e liberato ieri dopo un blitz della polizia, al suo arrivo alla questura (Tclefoto Associated Press) '

Persone citate: Alessandro Cardi, Iole, Livio Bernardi, Mario Mastrotto, Vittorio Vasques, Wilma Banzato Businari