Sale a villa Lauro la Napoli dei bassi E' l'ultimo saluto al «comandante» di Francesco Santini

Sale a villa Lauro la Napoli dei bassi E' l'ultimo saluto al «comandante» Il pellegrinaggio alla camera ardente dell'armatore morto lunedi mattina Sale a villa Lauro la Napoli dei bassi E' l'ultimo saluto al «comandante» Quasi soltanto la gente del popolo è andata a rendergli omaggio - La visita del presidente e dell'allenatore del Napoli - La salma composta in una sala tra arazzi e argenti con i cartellini per l'asta - Il figlio Ercole: «Un funerale senza sfarzi e sprechi. Nessuno capirebbe» - La moglie Eliana: «Ha dato tutto alla città» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Sale in via Crispi una Napoli disperata e minuta. Per l'ultimo saluto al «comandante» c'è soltanto il popolo dei quartieri, le donne dei bassi, gli uomini del rione Sanità. Il cielo plumbeo e la pioggia battente cancellano l'ultimo mito partenopeo e Luigi, il portinaio, se ne sta nella guardiola a discutere con Vittorio, che da trent'anni è il padrone del cortile, delle automobili e delle due palme che svettano all'ingresso, tra i marmi bianchi della f ac; ciata. Portinaio e autista vorrebbero una folla sterminata. Per il funerale hanno chiesto un tiro a dodici cavalli, ma è stato Ercole Lauro, ^.ingegnere», a decidere per «una cerimonia semplice, sema sfarsi e senza sprechi». «La città non capirebbe — ha detto Ercole —, tutti i potenti hanno abbandonato mio padre. Quando si è al tramonto, nessuno si ricorda, nessuno di quanti l'Iianno "usato" è venuto peri 'ùltimo saluto». Luigi e Vittorio abbracciano il barbiere che è arrivato senza i rasoi e gli astucci dei - pennelli. Da sempre era il primo, alle 6 del mattino, a presentarsi nella villa di via Crispi, dov'era il regno di Lauro, dov'era il suo impero. «Se ne va la storia — dice il barbiere — avanti ì mediocri». Si cancella un'epoca che era tramontata. Alle 8,30 arriva Feriamo, che è il presidente del Napoli Calcio. Si infila nella sala degli arazzi, si ferma rapido dinanzi al «comandante». Sguscia via a piccoli passi. I resti di un impero, di arredi famosi, di quadri fiamminghi e di preziosissimi arazzi hanno il cartellino bianco del numero d'asta. Il catalogo non è pronto, ma le indicazioni a macchina per scrivere ciq.nno un senso di provvisorietà anche alla salma che sta in nero al centro della sala' cotì il' fazzoletto bianco aire punte che esce dal taschino. Sui divatii bianchi di seta, la signora Eliana Merolla, ex Kim Capri di un mondo del. cinema che non ha mal conquistato. La moglie di Lauro dice poche frasi, cariche d'effetto: «Quando è arrivato il dissesto, sono stata io la prima ad offrire ad Achille i miei gioielli ed i suoi regali». C'è un testamento? «/fa {asciato tutto a Napoli, ha dato tutto alla città». Come sono stati gli ultimi giorni? «Faticosissimi, il "comandante" voleva sempre uscire in automobile, mi vole- va sempre al suo fianco, non lo potevo lasciare un solo momento». I lampadari giganteschi, in argento e cristallo, non riescono ad illuminare la sala degli arazzi. Il «comandante» aveva acquistato cinque arazzi ad un'asta prima della guerra. Ora tornano In vendita assieme ad altri .oggetti, a cose belle e di gusto, a suppellettili inutili e cariche di rìcci d'oro. Accanto le porcellane, i vasi cinési, le stoviglie d'argento, le giade. C'erano anche i «gemelli» del «comandante» con le spille da cravatta. Sono stati tolti all'ultimo momento quando Lauro, ultimo re di Napoli, piangeva ma diceva: •Fate presto con questi elenchi e vendete, perché io voglio pagare ogni debito, fino all'ul-; ■timo denaro». Verso mezzogiorno si è fatto vedere Pesaola, E' arrivato alla villa con Gaetano Rampone, giocatore di calcio, ex allenatore del Sorrento, C'era' sulla porta, accanto al cancello, un giovanotto inagrissimo, dagli occhi allucinati e brillanti: «Lo facciamo questo Napoli?», ha domandato a Pesaola. iSe'non l'ha fatto il "comandante", non lo. fa nessuno», gli è stato risposto. Entrava Elvira Qrlmaldl( la figlia minore di una famiglia d'armatori, che ha tratti gentili e delicatissimi. La ragazza ha salutato Manuela, la figlia di Laura Lauro e di Pippo Dufour. Ha abbracciato la zia, si è segnata in fretta dinanzi al catafalco, stringendo poche mani ingioiellate di signore anziane sconosciute, di una borghesia napoletana ormai dimenticata che si è rispecchiata e arricchita all'ombra del «comandante», nel verde massacrato dal cemento di Posilllpo. Eliana Merolla, la Kim Capri della «Contessa azzurra», ha oggi 44 anni. Se ne sta in disparte e mormora a se stessa: «Lauro, un uomo meraviglioso, non mi sono mai penti-', ta di averlo sposato». Era il 1973. Eliana aveva 35 anni, 11 «comandante» 84. Una storia d'amore contrastata a lungo dal figli di Lauro. Accettata infine dinanzi ad una frase decisiva del «comandante»: «Eliana, l'unica donna che mi fa sentire ancora un uomo». Si 'erano conosciuti a Napoli nel '53. Erano gli anni d'oro del calciatore Jeppson, quando il quotidiano «Roma» organizzava, per ordine del proprietario, concorsi di bellezza e sfilate di reginette. Achille Lauro Junior, nipote prediletto dell'ultimo Borbone di Napoli, confida al cronista amico: «E' stato un vero condottieri), un trascinatore, ma soprattutto un napoletano che ha sempre amato Napoli, che l'ha difesa contro tutto e tutti, che viveva nell'ansia impotente di una flotta che si sgretolava». Lauro Junior ha del nonno la stessa immagine che il «comandante» aveva accreditato cori il popolo dei quartieri che lo votava e lo portava in trionfo, che lo applaudiva in via Roma quando d'estate bruciava 1 semafori ed entusiasmava la Napoli sanfedista.. Dietro la facciata in marmo di via Crlspl si consumano gli ultimi minuti di un'epoca dimenticata che lascia sulla città segni profondi e irrisolti. Oggi, nella chiesa di San Ferdinando, ci sarà anche il gonfalone del municipio. L'ha spedito il sindaco comunista Vàlenzi con una corona di fiori. Sulla via Marina, nel palazzo degradato della flotta, è esposto il drappo azzurro delle navi Lauro. La bandiera, che suscitava le invidie di Nlarkos quando cento navi solcavano 1 mari del mondo, oggi è abbrunata. Francesco Santini

Luoghi citati: Lauro, Napoli, Roma