Le condizioni di Sharon per il ritiro dal Libano

Le condizioni di Sharon per il ritiro dal Libano Un piano in quattro punti del ministro della Difesa Le condizioni di Sharon per il ritiro dal Libano NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Davanti alla commissione parlamentare degli Affari Esteri il ministro della Difesa Sharon ha affermato ieri mattina che Israele vuole firmare un accordo con IL governo libanese e ha esposto le richieste minime: ritiro delle forze straniere dal Libano e un patto di sicurezza per il Sud del Paese, oltre alla normalizzazione delle relazioni israelo-libanesl. Queste esigenze — secondo il ministro della Difesa — dovrebbero essere attuate attraverso le seguenti tappe: dopo la partenza del settemila guerriglieri che ancora si trovano in territorio libanese, l'esercito siriano, dovrebbe lasciare, la montagna e ritirarsi nella Bekaa; una forza multinazionale occuperebbe allora le posi-; zioni sgomberate dai siriani e; si procederebbe allo scambio dei prigionieri e alla consegna a Israele dei corpi dei soldati caduti. Solo allora l'esercito israeliano dovrebbe ritirarsi su una linea che si trova da quaranta a cinquanta chilo- metri dalla sua frontiera settentrionale. Su tale linea Israele rimarrà sino al momento della firma di un accordo di sicurezza con Beirut. Questo piano non sembra realistico a molti osservatori. Anzitutto perché il Libano si dichiara ostile a qualsiasi trattato di pace con Israele. Inoltre, in occasione del viaggio di Gemayel a Riad, l'Arabia Saudita ha promesso il suo appoggio per favorire il ritiro di titte le forze armate straniere e re Fahd si è detto convinto che se riuscirà a indurre palestinesi e siriani à ritirare le proprie truppe, gli israeliani saranno costretti a farlo prima di quanto vorrebbero. D'altra parte, Gerusa lemme dovrebbe essere soddisfatta'dall'impegno che 11 LI bànb non servirà più da tram pelino» al terrorismo interna' zionale contro Israele.; g, r,

Persone citate: Gemayel