La Cecoslovacchia fa soffrire gli azzurri

La Cecoslovacchia fa soffrire gli azzurri CAMPIONATO D'EUROPA Dopo un gran primo tempo, sul fango di S. Siro si rimedia solo un pareggio La Cecoslovacchia fa soffrire gli azzurri Altobelli con un bel colpo di testa al 14' apre la serie, ribatte al 26' Sloup, nella ripresa autogol di Kapko su tiro di Marini ed al 71' Chaloupka in contropiede raggiunge per la seconda volta l'Italia - DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MILANO — Tra Praga e Milano il calcio cecoslovacco ci ha fatto soffrire. Dopo la sconfitta degli azzurrini; ieri la squadra di Bearzot ha faticato terribilmente per rimediare un pareggio che non compromette ancora la qualificazione per la finali del Campionato d'Europa, ma dice che solo giocando al massimo la nostra nazionale può sperare di arrivare nell'84 in Francia. Al «Meazza» gli azzurri ' sono stati grandi, da Mundlal, solo per l'impegno, per il cuore. Ma i cecoslovacchi li hanno spesso sovrastati sul piano atletico, hanno messo a nudo le carenze di condizione di molti: Tardelli, che ha dato tutto quello che aveva di fiato e di muscoli ma era troppo poco, Scirea che per la prima volta dopo tanti anni merita una insufficienza in pagella, Rossi combattivo ma soffocato inesorabilmente dalla coppia di gladiatori Prokes-Plala, mentre Marini ha fatto tutto il possibile ma il «suo possibile*: non basta, a maggior ragióne se gli cede a fianco Tardelli. L'asprezza della partita ha rivelato crudamente pecche di forma fisica, al di là delle apprensioni della vigilia. Oli azzurri hanno attaccato, combattuto, sofferto, ma hanno accusato la maggior potenza atletica degli avversari, spesso primi sulla palla e duri nel tackle sino alla cattiveria. Su un terreno inzuppato da una pioggia sottile ma insistente la difesa di Havranek, imperniata sull'esperto libero Fiala, ha sfruttato tutti gli accorgimenti, soprattutttf il tackle scivolato: una grossa arma sul fondo molle. Oli interventi di Kapko e Prokes, Jakubec e Sloup, hanno lasciato solchi sul terreno e segni sulle caviglie azzurre, cheperaltro mai si sono sottratte allo scontrò. La nazionale di Bearzot è di nuovo mancata a centrocampo. Detto di Tardelli e Marini (colpevoli anche di alcuni sbandamenti insoliti della difesa), resta un grande Antognoni per i primi 45 minuti e poi sfiatato da una partenza sin troppo generosa. E Conti ha alternato fuochi d'artificio a pause. La Cecoslovacchia saltava la zona centrale del terreno con 1 lunghi lanci del difensori e addirittura i rinvìi del lunghissimo portiere Miklosko (colpevole sul primo gol ed inizialmente frastornato, poi diventato sicuro su pallonisaponetta non facili), oppure avanzava in palleggio con sicurezza per 11 grande lavoro di Janeeka (tanto che nel finale, esausto, ha lasciato 11 posto a Vlzek) e per i palleggi lenti ma sicuri di Sloup, un lungagnone segaligno che ha acuito 1 disagi di Tardelli con il suo movimento continuo. La giornata balorda della nostra retroguardia è stata evidenziata già al 6" minuto, quando uno scambio con Janeeka ha proiettato Cermak tutto solo verso Zoff. La punta cecoslovacca ha calciato bassa la- palla ha lambito il montante alla sinistra del nostro portiere per perdersi sul fondo accompagnata dal sospiro del foltissimo e magnifico pubblico'del «Meazza». Antognoni, stupendo, replicava al 10' (palla conquistata a centrocampo, scatto, dribbling é gran botta appena alta), ed al 14' dalla destra faceva partire un cross secco che Miklosko manco vedeva. Lo vedeva bene Altobelli che sul secondo pàio, con una prodezza, appoggiava la sfera in porta. Gli azzurri attaccavano ancora, ma le risposte cecoslovacche erano pericolose e creavano scompigli davanti a Zoff. Al 26' Cermak «sfondava» dalla destra con estrema facilita, metteva al centro un pallone che Janeeka solo sfiorava in rovesciata ma che. Sloup infilava in rete con una cucchiaiata di destro al rimbalzo. Sfuggiva a Miklosko una «sassata» di Antognoni al 35', ma Rossi falliva. clamorosamente un tocco apparentemente facile nella porta vuota e la successiva zampata maligna di Tardelli colpiva 11 portiere e non la palla. Altobelli appoggiava di testa sul lungo estremo difensore un cross perfetto di Antognoni, poi falliva la conclusione su «buco» di Chaloupka ma intanto la Cecoslovacchia macinava, lottava, dimostrando la validità della scelta di molti giovani attorno al veterano Fiala (della vecchia guardia, nel finale, si è visto poi Vizek). Miklosko apriva la ripresa con una bèlla deviazione su una punizione centrale ma violenta dì Antognoni, Rossi andava a cercare senza fortuna palloni che non vedeva nel vivo dell'area avversaria. Gli azzurri accusavano la fatica (anche Antognoni) ma riuscivano ancora ad andare in vantaggio al 21', Si apriva un corridoio, uno dei pochi, davanti a Marini sul cui tiro basso Kapko metteva il piede spiazzando il suo portiere. La Cecoslovacchia reagiva, gli azzurri si aprivano di fronte ad una avanzata di Sloup, che .toccava in profondità a Chaloupka tanto solo da dare l'impressione di essere in fuori gioco. Di nuovo il 26' castigava i campioni del mondo: tocco basso e nessuna difesa per Zoff. Per gli. uomini di Bearzot ancora attacchi, ma ormai nessuno aveva ancora lucidità e Dossena — subentrato al 32' a Tardelli — manco entrava in partita. Adesso la Romania, il 4 dicembre a Firenze, davvero se non si vince sarà un dramma. Bruno Peiucca Italia-Cecoslovacchia 2-2 ITALIA: Zoff; Bergoml, Gentile; Marini, Collovatl, Scirea; Conti,Tardelli (77* Dossena), Rossi, Antognoni, Altobelli. i CECOSLOVACCHIA: Miklosko; Kapko, Prokés; Fiala, 1 Jakubek, Sloup; Chaloupka, Janeeka (71' Vlzek), Zelenskl, Cermak (8T Jarolln), Nemec. 1 Arbitro: Corver (Olanda). Reti: 11' Altobelli, 26* Sloup, 66' autogol Kapko, 71* Chaloupka. Spettatori: 75 mila (paganti 72.386), Incasso 634.939.000 lire. 1 Milano. Altobelli ha segnato con un preciso colpo di testa raccogliendo un cross di Antognoni