Il ragazzo rapito dagli amici ucciso con ferocia a pugnalate

Il ragazzo rapito dagli amici ucciso con ferocia a pugnalate H cadavere del sedicenne trovato in una scarpata in provincia di Cosenza 1 Il ragazzo rapito dagli amici ucciso con ferocia a pugnalate Figlio di un orefice di Castrovillari, il giovane era stato sequestrato martedì e subito eliminato -1 rapitori avevano telefonato al padre, chiedendo 300 milioni e 20 chili d'oro ■ Uno degli organizzatori, subito arrestato, ha fatto i nomi dei complici NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE COSENZA — Il sedicenne di Castrovillari che era stato rapito martedì scorso, Edoardo Annichlarico, figlio del gioielliere Vincenzo che ha negozio nella stessa cittadina, è stato trovato morto, Lo hanno ucciso con sette coltellate, addirittura mezz'ora dopo che lo avevano prelevato. Un delitto feroce, certamente premeditato, assurdo. Come potevano pensare, 1 banditi, di poter ottenere il riscatto che avevano chiesto—300 milioni e 20 chili d'oro — senza poter dare la prova che il giovane era ancóra in vita? La città è sconvolta da questa notizia. Castrovillari è in un'area felice dal punto di vista della malavita: non c'è 'ndrangheta, non c'è camorra e non c'è omertà. Un delitto cosi efferato ha suscitato orrore, sdegno. Il Consiglio comunale si è riunito ieri mattina In seduta straordinaria ed ha deliberato per lunedi, giorno dei funerali, il lutto cittadino. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto nella notte e ieri mattina, quando la notizia ha incominciato a circolare, molta gente s'è radunata nella piazza principale di Castrovillari per commentarla, per cercare di conoscere maggiori particolari. Edoardo era stato rapito martedì pomeriggio e subito dopo nell'abitazione della fa¬ miglia era arrivata la richiesta telefonica del riscatto. Era scattato l'allarme. Carabinieri e polizia erano entrati In. azione sotto la direzione del procuratore della Repubblica dott. Alfredo Serafini. La mancanza di omertà aveva permesso di conoscere Sin dalle prime ore un elemento importante: Edoardo, poco prima del rapimento, era stato visto salire su una Volvo targata Catanzaro. Gli immediati accertamenti consentivano di stabilire che si trattava dell'auto di proprietà di un fratello di Giacomo Daniele Cardello, 37 anni, insegnante presso 1 corsi professionali della Regione, amico di Annichlarico. Il Cardello veniva rintrac'ciato, fermato, Più tardi si trovava anche la Volvo che era stata messa al riparo in un garage diverso da quello consueto. Sui sedili posteriori c'erano tracce di sangue; e gli esami dimostravano che si trattava di sangue appartenente allo stesso gruppo di quello di Edoardo Annichiarico. C'erano già validissimi motivi per trattenere in camera di sicurezza e sotto il torchio degli interrogatori il Cardello. Fino al pomeriggio di venerdì negli inquirenti e, ovviamente, nei familiari del giovane, c'era la speranza che Edoardo fosse ancora in vita, soltanto ferito per là colluttazione che poteva essere avvenuta tra lui e i suo} rapitori mentre lo stavano portando via. Ma nella tarda serata le incalzanti domande aprivano un tragico spiraglio. Cardello ammetteva di essere coinvolto nel sequestro, negava di conoscere il luogo in cui poteva trovarsi il giovane, ma diceva che, se 1 suoi complici lo avessero dovuto uccidere, certamente lo avrebbero gettato in una scarpata dell'autostrada. Precisava anche li luogo: a 20 km da Castrovillari, tra gli svincoli delle, stazioni di Firmo Lungro e Spezzano Albanese, sulla carreggiata Nord della Salerno-Reggio Calabria. Un luogo ipotetico, a detta del Cardello, ma che gli inquirenti ritenevano già ultima tragica méta del corpo dello sventurato ragazzo. E infatti,1 nel cuore della notte, dopo air cune ore di ricerche, 11 cadavere di Edoardo Annichiarico veniva trovato in fondo alla scarpata, nascosto fra le sterpaglie. Cardello ha indicato anche 1 nomi dei complici: Benedetto Scorza, 30 anni, da Castrovillari, e Castrese Grieco, 25 anni, muratore, nativo di Marano in provincia di Napoli e residente a Castrovillari, Entrambi sono stati arrestati, ma hanno per ora negato ogni responsabilità. Ieri pomeriggio nell'ospedale di Lungro, dove la salma è stata portata perché è la località più vicina al luogo del rinvenimento, il prof. Di NUnno dell'Università di Bari, assistito dal dott. Romano, ha eseguito la necroscopia. Il procuratore della Repubblica Serafini, parlando ieri pomeriggio con 1 giornalisti, faceva riferimento ad un sequestro a scopo di estorsione ma ammetteva che, di fronte alla ferocia con cui l'omicidio è stato consumato, si devono prospettare anche altre ipotesi. C'era qualche segreto motivo di attrito tra la vittima e il Cardello e gli altri due? Quali rapporti intercorrevano tra il ragazzo e i tre? Erano soltanto amici occasionali perché frequentavano lo stesso bar, come pare, oppure c'erano altri fattóri? Prima di salire sulla Volvo, nei pressi della stazione di carburanti Agip, alla periferia della città, Edoardo aveva parcheggiato e chiuso a chiave la propria moto; era andato con i suoi assassini deliberatamente. Perché, coti quale pretesto lo avevano attirato nel tranello? A queste domande gli inquirenti sperano dì rispondere con gli interrogatori degli arrestati. r.L Cosenza. Eduardo Annichiarico, trovato ucciso nella scarpata dell'autostrada presso Sibari