Cee soddisfatta (ma non sorpresa)

Cee soddisfatta (ma non sorpresa) Cee soddisfatta (ma non sorpresa) BRUXELLES — Negli am blenti della Comunità Econo mica europea, l'annuncio del la decisione del presidente Reagan di revocare l'embargo sulle forniture per il gasdotto euro-siberiano è stato accolto con soddisfazione ma senza sorpresa. A Bruxelles la notizia era considerata imminente già nei giorni scorsi. Negli ambienti comunitari si sottolinea che 1 «Dieci» sono stati sempre rappresentati nelle conversazioni a Washington, che hanno indotto il governo Usa a revocare le sanzioni. Tali conversazioni, infatti, hanno visto la partecipazione di Stati Uniti. Canada, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, della Commissione Europea e della presidenza di turno, che è danese, del consiglio dei «Dieci», in rappresentanza della Comunità. ROMA — La revoca delle sanzioni annunciata ieri da Reagan, mette fine al sequestro dei quattro rotori fabbricati dalla «General Electric» e destinati al «Nuovo Pignone», decretato il 15 ottobre scorso. La misura era stata adottata dalle autorità doganali ameri¬ cane ubbidendo a un decreto presidenziale: questo proibì' va la fornitura di prodotti tecnologici legati al settore del petrolio e del gas naturale alle aziende europee che avevano violato l'embargo, deciso da Reagan contro l'Urss come forma di ritorsione per il ruolo indiretto di Mosca nella re' pressione polacca. Ai primi di settembre, in fatti, il Nuovo Pignone aveva fornito all'Unione Sovietica turbine destinate al gasdotto siberiano. I rotori bloccati a New York sono invece destinati a turbine da impiantare in Algeria per alimentare il gasdotto italo-algerino. Ma questa e altre osservazioni di parte italiana, frutto di ripetuti interventi del ministro degi Esteri e dell'ambasciata italiana a Washington non erano riusciti a sbloccare la situazione. Gli ultimi tentativi sono stati compiuti dal presidente del consiglio Spadolini nel suo recente viaggio negli Stati Uniti. Da parte italiana si è sempre sostenuto — documenti alla mano — che l'acquisto dei rotori e la loro consegna ai doganieri di New York erano avvenuti prima che il Nuovo Pignone fosse colpita dal provvedimento di embargo. La Comunità Economica Europea aveva subito preso posizione contro l'estensione alle aziende europee dell'embargo contro l'Urss, definendolo una misura «contraria' alle leggi internazionali, inef-. ficace nei confronti dell'Vrss, seriamente dannosa per i Pae-1 si della Cee». Il governo Usa' aveva emanato l'embargo per colpire le aziende europee che avevano fornito all'Urss tecnologia acquistata in Amerl-

Persone citate: Reagan, Spadolini