Bombe a Beirut, 6 uccisi Già 90 le vittime di Tiro di Giorgio Romano

Bombe a Beirut, 6 uccisi Già 90 le vittime di Tiro «La guerra a Israele continua», dicono i palestinesi Bombe a Beirut, 6 uccisi Già 90 le vittime di Tiro NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — A due giorni1 di distanza dal sanguinoso attentato nella sede del governatore israeliano a Tiro, un'altra auto imbottita di esplosivo (SO chili) è esplosa ieri davanti ad una stazione della polizia libanese a Shoucifat, un sobborgo di Beirut, uccidendo 5 passanti e ferendone 15. Le truppe di Gerusalemme sono accorse per presidiare il villaggio. Poco prima una bomba era scoppiata in una fabbrica nel campo profughi di BourJ el-Brajneh, uccidendo un dipendente e ferendone quattro. Le esplosioni non sono state rivendicate. La catastrofe di Tiro assume proporzioni sempre più impressionanti: fino a ieri sono stati estratti dalle rovine 90 cadaveri (75 soldati e poliziotti israeliani, 15 civili palestinesi e libanesi); 28 feriti, 6 del quali gravi, sono stati ricoverati in diversi ospedali del Libano Meridionale e. del Nord d'Israele; 21 militari sono stati estratti dalle macerie sani e salvi. Le operazioni di soccorso sono continuato nella notte alla presenza della commissione d'inchiesta Sul luogo sono giunti anche il ministro della Difesa Sharon e il capo di Stato maggiore dell'esercito Eytan. Quest'ultimo ha dichiarato che forse un difetto nella struttura dell'edificio di 7 piani è stato all'origine del disastro. In una lunga dichiarazione a Radio Montecarlo, parlando della strage di Tiro Yasser Arafatha detto che «si tratta di un attentato vero e proprio per mostrare ad Israele che la guerra continua... di una lotta popolare di lunga durata che si concluderà soltanto con la liberazione di Gerusalemme». n leader palestinese ha ripetuto di essere pronto al diàlogo con quelle che ha chiamato le «forze di pace» in Israele, ma ha aggiunto che la cosa è inconcepibile fino a quando non saranno riconosciuti i àiritti legittimi dei palestinesi, «diritto al ritorno alla patria e alla creazione di uno Stato indipendente che avrà Gerusalemme per capitale». Nel frattempo Bassam Abu Sharif del Pronte popolare per la liberazione della Palestina, ha predetto un'intensificazione delle operazioni terroristiche, anche all'interno dì Israele, «che saranno dirette soprattutto contro i militari e non contro i civili», e ha lanciato minacce altresì contro 1 membri delle leghe degli agricoltori di Cisgiordania, considerati collaborazionisti Mentre Begln è in America dove venerdì incontrerà Reagan altre nubi 'si addensano sul cielo di Israele. La possibilità che il Congresso americano eserciti pressioni indirette su Gerusalemme, accordando i crediti richiesti a condizione del blocco degli insediamenti in Cisgiordania, si fa più concreta. Giorgio Romano

Persone citate: Abu Sharif, Bassam, Reagan