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L'America ricorda i caduti in Vietnam 250 mila reduci sfilano a Washington L'America ricorda i caduti in Vietnam 250 mila reduci sfilano a Washington DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Per la prima volta nella storia americana, è stato commemorato ieri ufficialmente il sacrificio dei soldati Usa nel Vietnam. Dopo quattro giorni dedicati ai caduti, una folla di circa 250 mila persone è passata davanti alla Casa Bianca e al Parlamento. In maggioranza si è trattato di reduci e delle loro famigUe. Ma la partecipazione degli Stati Uniti alle celebrazioni è stata corale: nelle principali città si sono ricordati i morti e i reduci, i dispersi e i feriti. Ieri non ha partecipato Reagan, a Chicago per un lutto di famiglia: il presidente aveva tuttavia elogiato i soldati Usa nel conflitto vietnamita, definendoli difensori della libertà. Già nella campagna elettorale, andando controcorrente, Reagan aveva parlato della guerra nel Vietnam come «di una nobile causa», sostenendo che essa era stata persa «perché era mancata ai massimi livelli la ferma volontà di vittoria». Da mercoledì una folla silenziosa si era raccolta in pre- ghiera alla cattedrale di Washington. Ogni mezz'ora un sacerdote ha letto centinaia di nomi dei caduti americani. L'altro ieri, 23 anni dopo il primo spargimento di sangue, 7 e mezzo dopo lo sgombero di Saigon, era stato anche inaugurato il monumento alla loro memoria. La sua fotografia è stata pubblicata dai giornali di tutto il mondo: tre pareti di granito a forma di «U», quasi scavate nel terreno, nella distesa di verde che fiancheggia il fiume Potomac, fra l'obelisco e la statua di Lincoln. Sulle pareti, i nomi dei soldati nell'ordine cronologico di morte, senza spiegazioni né commenti. L'idea non è nuova: il cimitero ebraico di Varsavia ha ricordato in questo modo le vittime dell'olocausto. Ma la vista toglie il fiato. I nomi sono 58.939, ci sono voluti quattro giorni perché la loro lettura nella cattedrale fosse portata a termine. Il monumento ai Caduti è la testimonianza agghiacciante di una duplice tragedia, vietnamita e americana, che ancora oggi divide l'Occidente.