Qui fa il nido la cicogna

Qui fa il nido la cicogna Nei boschi di Stupinigi che la Regione destina a parco Qui fa il nido la cicogna stati trovati i resti - Altri tesori: piante rare e animali quasi sconosciuti, come mre» - L'Ordine Mauriziano chiede adeguati risarcimenti per i propri compiti Ne sonò la «minilepre» Il parco di' Stupinigi diventerà, secondo la Regione che ha approvato ieri (con la sola astensione del vasi) la relativa delibera, una zona naturalistica di alta qualificazione, offerta all'uso pubblico, ma con molte limitazioni per non deturpare il paesaggio e molti divieti. Come dire: guardare e non toccare. E nei 1780 ettari di parco di proprietà dell'Ordine Mauri' ziano, di cose da vedere ce ne sono. Per esempio: se la cicogna ha fatto il nido, Si, perché nello studio che la Regione ha preparato per la formazione del «Piano naturalistico del parco di Stupinigi», si legge che «nel maggio 1977 si è osservalo un fallito tentativo di nidificazione della cicogna». • Che il parco sia interessato te — dicono all'Ordine Mauriziano — lo sappiamo anche noi e se avessimo ancora la disponibilità di un secolo fa saremmo stati noi ad aprirlo ài pubblico.' Perché noi siamo ente pubblico e non privato; mala legge del 1962, attua tira della XIV Disposizione transitoria della Costitusione, ci affida compiti specifici: ospedaliero, di culto, istruzione e beneficenza. Ad essi dobbiamo far fronte con i nostri mezzi, esclusa la sanità dove interviene, sia pure con ì noti limitalo Stato». Non è una polemica pretestuosa: l'Ordine in una lettera al presidente della giunta regionale e ai capigruppo contestava le accuse rivoltegli dallo studio, di aver messo a pioppeto una parte dei terreni. «Il pioppeto a rotazione rende e ci consente di far fronte ai nostri impegni. Del resto , la prima delibera della Regione di affittare parte del Parco fu respinta dal governo per l'esiguo canone offerto». Perciò l'Ordine è deciso a contestare questa delibera se non sarà accompagnata da un adeguato indennizzo; cosa che del resto appare esplicita dalle dichiarazioni dell'assessore Rivalta: «La Regione non vuol contrapporsi all'Ordine, ma intende collaborare. Proponiamo una convenzione per la gestione regionale dei boschi, con affitto e attribuzione all'Ordine dei proventi della loro coltivazione». Torniamo alle cose da vedere. Intanto ci sono quattro tipi diversi di terreno, che possono costituire motivo d'interesse per le scuole. Nel boschi ci sono, secondo quanto hanno scritto Peyronel e Dal Vesco nel 1980, 'Specie vegetali da considerare relitti conservatisi entro stazioni di rifugio della vegetazione spinta dalle Alpi. nella Pianura Padana dalle graniti glaciazioni ». L'Istituto piante da legno ha fatto un censimento delle specie floricole che.sono 662. Nel 1952 ii botanico Tosco segnalò la scoperta di «un interessante reperto, la Gentiana pneumonanthe». Peyronel e Dal Vesco scoprirono 72 specie nuove. Tiglio, cerro, pero selvatico sono stati rinvenuti «in esemplari unici»; rari il carpino, pioppo bianco, pioppo tremulo;, 'talvolta compare la guercia rossa»; qualche esemplare del «quasi scomparso» olmo campestre. E la fauna? Nel 1980, Baratti rilevò 21 specie di mammiferi, tra cui volpe, donnola e faina; attualmente i contadini hanno censito 500 lepri, più preoccupanti quantità di minilepre (da 800 grammi a un chilo) e di conigli selvatici... Preoccupante anche lo scoiattolo grigio di origine nordamericana che, «importato nel secolo scorso da Maria Adelaide di Savoia, lia forse eliminato sul posto l'indigeno scoiattolo rosso». Quanto all'avifauna abbiamo già parlato della cicogna, bisogna aggiungere poiana e nibbio «la cui nidificazione nell'interno del parco è possibile benché non ancora accertata». Aprire Stupinigi agli studiosi e al pubblico è senza dubbio utile, ma il pubblico deve dare garanzie. A piedi o in bicicletta nel bosco, senza raccogliere un fiore, e su percorsi ben delimitati; aree di protezione naturalistica assoluta; divieto di accesso alle zone coltivate (ci sono 13 aziende agricole con 620 vacche frisone e 479 bovini da carne). Se si vuol godere di un bene comune è bene che tutti lo rispettino. Domenico Garbarino

Persone citate: Domenico Garbarino, Peyronel, Tosco, Vesco

Luoghi citati: Rivalta