Havranek sogno il successo a Milano

Havranek sogno il successo a Milano Il nuovo et cecoslovacco si augura gli azzurri in edizione svizzera Havranek sogno il successo a Milano DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ' GALLARATE — Muto come un pesce sino ài momento della partenza da1 Praga, Prantisek Havranek, l'allenatore della nazionale cecoslovacca, appena toccato il suolo alla Malpensa si. è messo a parlare a ruota libera. «Dieci minuti» premetteva, poi prendendo gusto al. dialogo non smetteva più di raccontare di se stesso, della sua nuova nazionale, nata-.dopo la •purga» post-mundiàl. del problemi che l'attendono. Cinquantanove anni, come giocatore una carriera abbastanza modesta, iniziata da attaccante per poi trasformarsi in stopper. Havraneic è un personaggio affabilissimo, un uomo tranquillo. uno che riesce a dormi¬ re pur dovendo affrontare i campioni del mondo. Era il vice, di.Venglos: vinto il titolo olimpico, a Mosca, si è trovato dopo la Spagna investito in un ruolo che non lo preoccu. pa. Se l'avventura con la nazionale dovesse andare male, sarebbe pronto a rientrare nel ranghi. 'Questo posto — dice sorridendo — è il premio per lamia affermazione a Mosca. Se dovessi vincere a San Siro, a còsa mi direbbero bravo, se.. dovessi perdere non cambierebbe niente. Noi non giochiamo per denaro, ma per ti Paese». ' Havranek si è portato, dietro sedici giocatori, il minimo indispensabile anche perché, ammette, il campionato non gli offre molte alternative. Ha dovuto rinunciare a Berger. clte è da un mese in carcere per avere disturbato la quiete pubblica ma questo è un tasto che non lo trova disponibile 'Non 'vengo qui a chiedervi cosa è successo a Rossi per problemi extracalcistici». ! cronisti che lo assediano si af frettano a precisare, sempre in inglese, che Berger interessa loro come calciatore, soprattutto in rapporto alla collocazione e all'importanza che ha in nazionale, e allora Havranek si rimette in sintonia: »Per noi è un elemento importante, è come se agli azzuri venisse a mancare uno comeAntoghont». Havranek ammette che la sua squadra-è ancora inesperta, se non proprio ingenua: «Con la Svezia eravamo in vantaggio per 2 a 0, pensavamo di avere già vinto Invece ci slamo fatti raggiungere rischiando addirittura di perdere. Ho convocato un anziano come. Cermak, rinunciando a Nehòda, per il semplice fatto che il primo è più in forma, soltanto per questo motivo. Sì, In squadra ci sono molti elementi del Bohemlans -perché mi baso sulle indicazioni del campionato. Non si può Improvvisare una nazionale per ti campionato europeo, occorre affidarsi all'esperienza e alla compattezza delle squadre più /orti del nostro torneo: Bohemlans e Dukla lo hanno dimostrato proprio nell'ultimo turno della serie A». Havranek ha rettificato una frase attribuitagli in Cecoslovacchia secondo la quale non avrebbe paura degli azzurri: «Altro che, se ho paura di questa Italia, non credo che sarà la brutta copta vista all'opera contro la Svizzera. Una cosa è giocare un'amichevole, un'altra in una competizione ufficiale e importante come questa. Certo io mi auguro che in campo a San Siro non ci sia l'Italia della seconda parte del Mundial, quella che mi ha davvero impressionato». A proposito di tattica. Tutti accusano gli italiani di fare il catenaccio ma poi appena è il momento di giocare a loro volta improvvisano barricate davanti al portiere. Anche la Cecoslovacchia? «Non posso dirvi come giocheremo, non credo che ve lo rivelerà neppure Bearzot. Non ho un'esperienza diretta del vostro calcio se non attraverso spezzoni televisivi oppure partite tipo quella dell'Inter a Bratislava. La vostra nazionale peraltro esprime.un gioco dtverso da quello del campionato ma questo in parte vale anche per noi.I miei problemi si chiamano Antognoni, Conti, Rossi, Scirea, Zoff... Fate voi». Giorgio Gandolfi

Persone citate: Antognoni, Bearzot, Berger, Cermak, Giorgio Gandolfi, Rossi, Scirea, Venglos, Zoff