COSI' IL FIGLIO DI UN OPERAIO UCRAINO DIVENNE CAPO SUPREMO DELL'URSS

COSI' IL FIGLIO DI UN OPERAIO UCRAINO DIVENNE CAPO SUPREMO DELL'URSS COSI' IL FIGLIO DI UN OPERAIO UCRAINO DIVENNE CAPO SUPREMO DELL'URSS I due volti di un potere solitario Leonid Breznev lo conquistò pazientemente, grazie alle esperienze accumulate con la lunga milizia nel partito, a tutti i livelli - Da segretario in Moldavia e nel Kazachstan a Mosca: Comitato centrale» Soviet supremo, e una lunga permanenza nel Politbjuro - Ha governato più di tutti gli altri capi sovietici, eccetto Stalin» Un- lungomalesserefisico diventato un progressivo malessere politico Quando Leonid Jlic Bfez-' nev prese la successione di Nikita Kruscev, il 14 ottobre 1964 (ma l'annuncio fu dato dalla Tass, l'agenzia ufficiale, soltanto il giorno dopo), si disse che .la sua leadership sarebbe stata soltanto di transizione, un «kruseevismo senza Kruscev», in attesa che da una spietata lotta per il potere emergesse, con il placet del regista invisibile Michatt Suslov, il vero capo di tutte le Russie per gli Anni Settanta. .. Afa il vero potere, in un crescendo di QtMbuglaqt dapprima sostatali ma poi anche di onori e cariche formali? lo ha conquistato-partenteniente, giorno dopo giorno, purga dopo purga, Leonid Breznev, facendo tesoro, nei meandri politici del Cremlino, della lesione divitaacsumuterà in tanti lustri di mitieia nel partito a tutti t livelli: dapprima nella natia Ucraina (dove egli, russo d'origine, nacque, nel 1906, a Dnepropetrovsk, da una «famiglia di un operaio metallurgico», come recitano le biografie ufficialo, tra gli obkomy di Zaporozhe e Dneprodzerzhtnsk, poi in. Moldavia e nel Kazachstan quale primo segretario repubblicano, infine a Mosca tra la segreteria, del Comitato centrale, il Presldium del Soviet Supremo e una lunga permanenza nel Politbjuro, dove entrò per la prima volta quale «membro candidato» nel 1956. Leonid Rie Breznev ha governato più di ogni altro capo sovietico, eccetto Stalin; la sua era copre piti di un quinto della storia della Russia socialista. Per una prima, frettolosa valutazione storica, l'era brezneviana può. essere divisa in tre periodi: l'ascesa e poi il consolidamento del.potere interno; l'affermazione come leader in ternazionale alta guida di una potenza globale superespansa; la< malattia, il lento decadimento fisico è. il parallelo ridimensionamento del sitò pote¬ re reale, compensato però dal tributo incessante di onori senza precedenti. Nel primo periodo, che va dall'ottobre del 1964 alla metà del 1970, Breznev sembra preoccupato 'soprattutto di rafforzare la propria posizione alWnterrìo del Politbjuro e della Segreteria, i due organismi di vertice del partito. Per evitare ogni scossa, che possa fornire un pretesto per iniziative ai suoi rivali, Breznev ha bisogno però di una «pace interna», cioè di biocca re i fermenti politico-intellettuali nuli in era krusceviana, è lo stesso processo di «destalinizzazione», che di questi fermenti 6 /"humus più fertile. La repressione degli intellettuali, difatti, comincia appena un anno dopo l'ascesa al potere di Breznev, non soltanto con arresti è processi (a cominciare da quello a Stnjavsktj e Daniel, che ufficiai-' mente segna, per convenzione ormai generalizzata, la fine del -disgelo»), ma anche con mètodi incruenti, quali l'allontanamento dai postichiave nell'informazione : e' nella cultura della ìntelllgenclja liberale (l'esempio più clamoroso è quello di Rumjancev, destituito dalla direzione della Pravda). Al tempo stessa, s'inizia un lento e discreto processo di riabilitatone di Stalin. In quel periodo, occupato com'è a giostrare tra difficili equilibri interni, Breznev sembra prestare scarsa Attenzione alla politica estera. Una sola visita di rilievo segna il primo quinquennio brezneviano: quella di De Gaulle da Mosca a Novosibirsk. Ma Breznev si trova coinvolto in due gravissime crisi Internazionali, che scoppiano all'interno del movimento comunista a distanza, di meno di dodici mesi l'uno dall'altra: l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe di cinque Paesi del Patto dt Varsavia, nell'agosto det 1968, per strangolare l'esperimento liberale dubee-' kiano; e la quasUguerra co» là Cina lungo le rive dell'USsuri e negli altipiani del Kazachstaii-Sinkiang, nella primavera-estate del-1969iprò-' vacata dall'annosa controversia sulle frontiere. Le due crisi sembrano ave-, rè entrambe effetti negativi per Breznev, l'una-(quella cecoslovacca, che associa il suo nóme, alla deprecatissimà teoria della «sovranità limitata»; deteriorandone l'immagina all'estero al punto di bloccare là nascènte Ostpolitik del cancelliere tedesco Brandt, l'altra (quellacinese) minandone il prestigio all'in¬ terno delia direzione' collegiale. >j Ma Breznev supera bene il difficile momento. Anzi, sembra trovare. dalla battaglia interna lo slancio per consolidare il suo potere e affermarsi all'estero come l'unico leader di statura internazionale dell'Urss. E' l'inizio del •secondo periodo* brezneviano, che prende, ufficialmente il via cori il-XXIV Congresso, mail cui prodromo è la storica visita di Brandt.a Mosca (agosto 1970) per firmare il trattato per il non ricorso all'uso della forza nelle relazioni bilaterali; •* "'■ H Nei tre anni seguenti, Brez- nev si lancia in una frenetica' attività di politica internazionale, viaggiando e ricevendo più di qualsiasi suo predecessore e toccando quasi tutti i gangli vitali della scacchiera politica, internazionale. Si reca in Francia, in Jugoslavia, nella Germania Occidentale, negU Stati Uniti, in india, a Cuba e innumerevoli volte nei «Paesi fratelli* dell'Europa orientale. Riceve a Mosca Pompidou e Qiscard, Tito,-Castro, un'ai tra volto Brandt e poi Schmidt, Indirà Gandhi, Ù giapponese Tanakà, ben sette volte Kisslnger (con il quale stabilisce un rapporto personale che sfiora l'amicizia) e due volte Nixon, segnando una svolta Storica nei rapporti tra le due superpotenze, che vengono definiti in un codice di comportamento.reciproco, la cosiddetto «Carta di Mosca». Il bilancio di questa offensiva intemazionale è ricco di, Chiaroscuri. L'Urss si afferma come potenza globale, stabilisce, con il lentissimo negoziato sulla limitazione delle armi strategiche, il principio dell'equivalenza tra il potenziale bellico americano e quello sovietico, e dunque acquisisce un riconoscimento formale di parità con la po-. tema americana. Ma non riesce a Breznev di realizzare il suo disegno fondamentale, di creare cioè -un'interdipendenza economica tra Sst ed Ovest, che garantisca l'irreversibilità dei mutamenti politici:' in oltre parole, di far sovvenzionare dai capitali e dalle tecnologie occidentali IO sviluppo dell'economia sovietica. Tuttavia;Breznev trae profitto, sul piano interno, dei. successi in politica internazionale,, ben amplificati da' una organizzata campagna', pubblicitaria. La sua posizione, in quella che sempre più impropriamente viene definita la «direzione collegiale», si rafforza definitivamente. Là stessa personalità pubblica di Breznev muta radicalmente in questo secondoperiodo. Trinceratosi, nei primi anni di potere, dietro un anonimato voluto, un grigiore studiato, Breznev rivela un'insospettata sensibilità per le pubbliche relazioni. Si fa ritrarre, in pose poco ortodosse, se giudicate secondo la severa iconografia tradizionale dei capi comunisti fai punto che la Pravda è costretta a ritoccare alcune fo-' tografie prima di pubblicarle), riceve giornalisti, concede interviste improvvisate, si lascia andare a tsceneggiate' incredibili quando visita l'America, non nasconde la sua passione per le automobili di lusso e per i piaceri della vita. S questa opération de charme dai suoi frutti. Ma, nel. momento dell'apogeo, la stella di Breznev comincia improvvisamente adi affievclirsi.lM prima mani/e-, stazione di un male oscuro} all'inizio del 1975. segna mirto del «torto periodo* e.ell'eira brezneviano. Da quel momento, tutte le sue apparizioni in pubblico vengono scrutate con attenzione per decifrarne tostato di salute. Ma la salute di Breznev dev'essere indecifrabile anche per l suoi intimi e per gli stes-> si medici sovietici se il capo della seconda potenza mondiale decide, un anno fa, di ricorrere ai «fluidi extrasensori ali» di un'ex cameriera georgiana, che si è fatta fama* di guaritrice nella Mosca che conta, Dzhuna Davitashvili: Ma i poteri della maga sono di breve effetto: ben presto si torna a vedere un tragico manichino meccanico, gonfio di ■ cortisonici e onusto di meda- . glie, che, domenica 7 novembre, nell'ultima apparizione pubblica sui .balcone dei j Mausoleo Lenin, stenla ad alzare libraccio in un grottesco e penoso gesto di saluto. A questa progressiva imbalsamazione ante-mortem di Leonid Breznev, cui fa da contrappunto l'ibernazione di un'intera leadership sempre più decrepita (al 26° Congresso viene rieletto nel Politbjuro l'ottantaduenne • Arvid Pelshe), corrisponde il., malessere della sua politica estera, che perde i suoi connotati dinamici e accentua.' quelli statici, di pura conservazione repressiva. Mentre la distensione entra in crisi, ì rapporti con l'America si ina- , spriscono, il dialogo con l'Occidente europeo diventa sempre più diffidente, lo stesso monolitismo del movimento comunista sincrina e la normalizzazione con la dna non progredisce nonostante la scomparsa di Mao, la potenza sovietica ricorre sempre più spesso alla forza per conservare limperoi interviene in Afghanistan, occupa militarmente, sia pure per procura, la Polonia di Solldarnosc. Come tutte le persone vecchie e malate, Breznev diventa ombroso e quasi dispotico. Alla paura del male fisico corrisponde la paura del male politico. Vara una nuova Costituzione, cancellando co-, si dalla storia quella staliniana, ma accentua l'arbitrio del Kgb, che schiaccia impietosamente il dissenso. Affossa definitivamente la riforma economica di Kossighin (che, forse, muore nell'80 anche per il crepacuore) perché postula un pericoloso decentramento politico, incurante di una crisi dell'economia che sfiora la depressione e te carestia. Negli ultimi due anni, la Russia, di Breznev corrisponde sempre più all'efficace immagine . coniata dal professor Zbi- . gniew Brzezinski nel suo fa- ■ moso saggio Between Two Agès: «Una burocrazia ossi- ficaia che persegue una politica conservatrice mascherata con slogans rivoluzionari». Eppure, quest'uomo malato, i cui spazi di lucidità si riducono sempre più ogni mese che passa, e II cui potere reale è circoscritto daUinfermità, riceve dai suoi colleghi della •direzione collegiale; che invecchiano con lui in una pa. tologica incapacità di rinnovamento, onori che neppure Stalin era stato capace Ai attribuirsi. Non v'è dubbio alcuna, a questo punto, die i gerontperati del Politbjuro hanno deciso definitivamente che Leonid Ilic Breznev* dopo Leniti, è l'unico capo sovietico che può trovare un ampio posto nel futuri libri di storia. Puolo Gaiimberti Leonkl Breznev siila alla parata della vittoria il 24 giugno del 1945 (Fóto tratta dal libro «Leonid Breznev». Editore Rizzoli)