«Vidi la signora uscire dalla banca Le 2 borse che portava erano vuote»

«Vidi la signora uscire dalla banca Le 2 borse che portava erano vuote» Altra sfilata di testimoni al processo contro l'ex comandante della Finanza «Vidi la signora uscire dalla banca Le 2 borse che portava erano vuote» Parìa il sottufficiale del controspionaggio che pedinò la moglie del gen. Giudice in Svizzera - Depongono Henke, Palmiotti e Foligni - Ex giornalista rischia l'arresto in àula - Un. teste ai processo contro l'ex comandante generale della Finanza, Giùdice, ha rischiato l'arresto in aula per reticenza. E' un ex giornalista di «Paese Sera». Giovanni Carbone, amico della famiglia Giudice, che doveva giustificare, davanti al tribunale, i motivi di alcune sue telefonate «sospette». Nel giorni successivi all'arrèsto del generale, l'ex giornalista interpellò telefonicamente alcune persone per indagare sulla personalità e sulle idee politiche del magistrato che firmò il mandato di cattura, e cioè il dott. Mario Vaudano. Le telefonate furono registrate. Che cosa si riprometteva il Carbone con l'iniziativa? Alle domande del presidente del tribunale, Passone, 11 teste ieri non ha dato risposte ritenute chiarificatrici. «Alla signora Giudice interessava sapere chi fosse Vaudano e di quale area politica facesse parte» ha detto. Ma sul perché di questo interessamento, Carbone non ha voluto o saputo rispondere, nonostante le insistenze del presidente Fassone. A questo punto è intervenuto il pm Vittorio Corsi: «Preferisco non chiedere l'arresto del teste visto lo squallido suo comportamento. E'meglio che se ne vada». All'udienza di ieri dovevano intervenire tra gli altri, l'ammiraglio Mario Casardi. 11 gen. Gianadelio Malettl, l'on. Salvatore Lima e il notaio torinese Francesco Ioli. Il primo è deceduto recentemente, gli altri hanno dato forfait. Si sono presentati, invece, l'ammiraglio Eugenio Henke, Mario Foligni, i coi. Demetrio Cogliandro e Domenico Nlro e Bruno Palmiotti. Henke: «Quando appresi la nomina di Giudice a comandante generale della Finanza, me ne dispiacque. Ritenevo il gen. Domani il più meritevole di ricoprire la carica». Bruno Palmiotti, segretario particolare del ministro Tanassi fino al '.74i «Nulla so suljdtfomino di Giudice. Mt iscrissi--alla massoneria nel 75 dopo aver conosciuto Gelli. Mi aveva fatto una buona impressione perché si diceva amico dei socialdemocratici e combatteva il comunismo. Gelli mi chiedeva spesso raccomandazioni». Mario Foligni: «Conobbi Giudice prima che diventasse comandante della Finanza. So che era intimo amico dell'on. Andreottl col quale s'incontrava spesso nella sacrestia della chiesa di S. Giovanni a Roma. Per me Giudice è un gentiluomo rimasto vittima di ricatti e pressioni di uomini del governo». Maresciallo Maurizio Gorzegno: «Ho .fatto parte del servizio di controspionaggio. Ebbi l'incarico nel luglio 75 di pedinare la signora Giudice e il col. Trisolini in partenza per la Svizzera. I due si recarono a Lugano in treno. Dopo aver alloggiato in un albergo, andarono in una banca con due borse. All'uscita le borse erano vuote». Secondo l'accusa, l'episodio raccontato dal sottufficiale, e descritto in un dossier dei servizi segreti, si riferisce a un'esportazione di capitali. La signora Giudice, imputata nel processo, ha sempre preferito non rispondere sull'episodio. L'avv. Festa, che con Chiusano e Fortuna difende i coniugi Giudice e i loro due figli, ha presentato al tribunale un documento di un medico di Lugano. Il giorno ih cui la signora Giudice fu vista a Lugano per la presunta esportazione di denaro, si sarebbe recata dal medico per una visita. il tribunale ha sentito come testi anche Donatello Viglongo. il col. Domenico Niro e Maurizio Oraziani. Tutti e tre Iscritti alla massoneria, hanno parlato della loro attività nelle varie logge torinesi. Guido J. Paglia L'ammiraglio Henke, Bruno Palmiotti e Giovanni Carbone

Luoghi citati: Lugano, Roma, Svizzera