Parimi, solo desolazione dopo la furia campi distrutti e carcasse di animali di Guerrino Cavalli

Parimi, solo desolazione dopo la furia campi distrutti e carcasse di animali Sotto controllo la piena del Taro, scattano i primi interventi urgenti Parimi, solo desolazione dopo la furia campi distrutti e carcasse di animali DAL NOSTRO CORRISPONDENTE"" PARMA — Ieri nel cielo di Parma, ancora grigio di nuvole,.trapelavano rari bagliori di sole a illuminare la desolazione delle campagne dove l'acqua andava lentamente defluendo dopo la furia dell'altra notte, lasciando allo scoperto detriti e carcasse di animali. La situazione, per quanto riguarda le piene dei fiumi è sotto controllo: rimane da compiere' l'arduo inventario dei danni e dà disporre 1 primi Interventi. Per tentare precise valutazioni occorrerà, parecchio tempo, ma già si può parlare di decine di miliardi di lire. I danni più rilevanti, per quanto riguardale opere pubbliche, sono quelli riportati dal ponte della ferrovia Milano-Bologna, schiantato per un lungo tratto, ormai inservibile, e dal ponte di Fornovo, che colle gava due strade statali. Funzionari e tecnici del compartimento ferroviario di Bologna ed esperti del genio pontieri di Piacenza hanno effettuato ieri mattina un sopralluogo a P.ontetàró. Non sono ancora state prese decisióni': verrà ripristinato il vecchio I ponte, ne sarà realizzato uno nuovo, si ricorrerà a una struttura in ferro? In ogni caso, le prospettive di ripristino della linea ferroviaria si misurano in qualche mese. Frattanto, i convogli ferroviari di lungo tragitto vengono dirottati da e per il Sud sulle linee Torino-Genova e Milano-Verona-Bologna, mentre per le tratte brevi sono in servizio da Parma le linee Bologna-Verona-Milano e La Spezla-Oenova-Voghera. Che cosa ha provocato il disastro? I tecnici del Magistrato del Po attribuiscono le cause all'intensità delle precipitazioni in tempo limitato e alla velocita della massa d'acqua che scendeva a valle .trascinando detriti e massi, trasformati in «proiettili». Il fenomeno che ha caratterizzato il Taro, e in provincia di Modena 11 Panaro, non ha investito invece il Secchia, per il quale si sono dimostrati provvidenziali i bacini-sifone. 1 quali hanno rallentato la velocita della corrente, che per il Taro aveva una portata di cinquemila metri cubi al secondo. Ponti e passerelle saltati, strade interrotte, frane, allagamenti, linee tele¬ foniche guaste (2800 utenze rimaste isolate, soprattutto nell'Alta Val Taro: lavorando giorno e notte i tecnici della Sip le hanno in gran parte ripristinate). Ingenti 1 danni per l'agricoltura, soprattutto nella Bassa. Si calcola che siano andati perduti circa 2500 capi di bestiame, completamente distrutte coltivazioni a grano e vigneti nel comuni di Bissa (dove l'acqua ha invàso l'80% idei territorio), S. Secondo e Trecasali. Circa 500 famiglie (350 a Sissa, 95 a Trecasali) sono state evacuate (in molti casi si è dovuto ricorrere all'elicottero, per trarle in salvo) e ieri è stato loro di-1 istribuito un «rancio» in un luogo di ristoro appositamente installato, Non meno difficile la situazione in montagna. Il capoluogo di Borgotaro è senz'acqua potabile, numerose frazioni sono rimaste isolate, molte case evacuate. . Un operaio, Claudio Callegari, che martedì mattina stava andando al lavoro in lauto, si è salvato aggrappandosi alla tubazione dell'acquedotto mentre la vet-. tura precipitava da un ponte nel tor- !rente- Guerrino Cavalli

Persone citate: Claudio Callegari, Panaro