Il pri: bisogna scendere da questo treno

Il pri: bisogna scendere da questo treno «Ma nessuna pressione è stata esercitata sul presidente del Consiglio» Il pri: bisogna scendere da questo treno «Rimanere significherebbe affossare il partito» - Sabato si riunisce il Consiglio nazionale repubblicano ROMA — I repubblicani vogliono costringere il loro segretario Spadolini a lasciare la guida di un governo dall'immagine ormai offuscata? Non è vero, ribattono a Palazzo Chigi. Non ci sono state pressioni. «In realtà, il presidente del Consiglio ha maturato la sua decisione nella solitudine del viaggio americano, nelle ultime ore di Los Angeles. E. m quelle ore egli ha avuto una sola telefonata: quella col Capo dello Stato», puntualizzava con un breve corsivo La Voce repubblicana ieri sera. E' probabilmente vero che negli' Stati Uniti Spadolini noli ' ha ricevuta ' télé'fbhate dal suoi compagni di partito: Ma ieri, a Palazzo Chigi, i telefoni erano roventi per le chiamate dei dirigenti e dei parlamentari repubblicani in cerca di spiegazioni e assicu¬ razioni. Questi erano certi, inlatti, che Spadolini sarebbe' sceso dimissionario dal colle del Quirinale, dove si era recato in mattinata. Ma il comunicato emesso dalla presidenza della Repubblica al termine del colloquio tra Pertini e Spadolini li aveva lasciati di sasso. Non si parlava di dimissioni. Si apprendeva invece che Spadolini aveva parlato col presidente della Repùbblica «della sua missione negli Stati Uniti e della situasione politica e di governo che si è creata durante la sua assenna dall'Italia». Il contenuto del comunica-, to, riferito dai. cronisti al deputati repubblicani presenti a Montecitorio, li-lasciava in creduli. Questi si convincevano solo dopo aver letto il testo sulle telescriventi delle agenzie in sala stampa. Erano le 12,30 e cominciavano In quel momento per il partito dell'edera ore di apprensione e di ansia, in un'altalena di voci che ora davano per sicure le dimissioni di Spadolini, ora le presentavano come improbabili. . Per quanto strano possa sembrare, 1 repubblicani sono ormai tutti convinti che bisogna scendere al più presto dal treno del governo. E Spadolini ne è stato ampiamente informato. Dopo la riunione di segreteria tenutasi martedì a Palazzo Chigi, ieri pomeriggio c'è stato un altro incontro, informale, tra il presidente del Consiglio e i dirigenti del suo partito. Il tema,, ancora una YJjMST.ft. necessità Ài rendere, concrete le dimissioni già annunziate. "I -! «C'è un nodo politico die va risolto—ci diceva ieri il deputato repubblicano Ravaglia —. Il pri non accetta di restare ancora nel limbo dell'indecisione rispetto ai problemi della linea di politica economica. Questo è ciò che pensa il 99,9 per cento dei repubblicani». «Rimanere in questa situasione significa affossare il pri» diceva un altro battagliero parlamentare dell'edera. Tutti questi umori diventeranno più espliciti nel Consiglio nazionale repubblicano convocato per sabato e domenica prossimi. Ieri il presidente del pri ha telefonato a Spadolini, si assi-, cura, per complimentarsi con lui per la decisione di dimettersi di fronte alle intemperanze dei suoi due ministri eeonomicl.> i'.< • >< Se, come sembra, Spadolini si dimetterà oggi, il Consiglio nazionale di sàbato sarà libero di discutere della situazione politica e delle prospettive del partito a piena voce Alberto Raplsarda

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