Un mare di soldi per il «toto nero» di Ezio MascarinoAngelo Conti

Un mare di soldi per il «toto nero» Si allarga la piaga del gioco clandestino comandato dal racket delle scommesse Un mare di soldi per il «toto nero» I pronostici sulle partite muovono miliardi di lire ogni settimana - Una vittoria del Pisa sulla Juve avrebbe fruttato 100 mila lire su ogni 10 mila pagate - Ma si scommette su tutto, dal Papa agli Oscar - Le esperienze di un bookmaker: ha rischiato il crack perché non credeva negli azzurri - A primavera combattimenti fra galli? Carlo Emanuele II. figlio di Maria Cristina di Francia (Madama reale), si arrabbiò moltissimo quando seppe che anche a Torino si stava diffondendo «lo vizio di-scommettere denari su lotterie clandestine-. : E con decreto dell'll maggio, 1655 proibì qualsiasi forma di gioco «a ogni persona di-qualunque statò, grado e condizione, tanto suddita originària che dimora ne li nostri Stati, si. di qua che di là dVnonte e cottine». Pena la confisca dei beni e la galera per 5 anni. Ma «lo vizio*, continuò e 1 tempi cambiarono. Vittorio Amedeo II. figlio del citato Carlo Emanuele, trovandosi a corto di fondi (è il re dell'assedio di Torino, con il sacrificio di Pietro Micca) concesse a certo Carlo Amedeo Gratapa;glia di «accettare ufficialmente scommesse, .pagando allo. [Stato canone annuo di lire 7500-. Il nipote, Carlo Emanuele III, avocò a sé la concessione e il 23 luglio 1754 nacque ufficialmente il Regio Lotto (c'è ancora il Banco numero 1, jin via San Tommaso). Una realtà — Oggi «lo vizio ■del gioco- è più diffuso di quanto non si immagini. Si scommette su tutto: dal calcio al tennis, dall'automobilismo al basket, dal ciclismo ai ■cavalli. Anche sull'elezione idei Presidente della Repubblica, sul Papa e sugli Oscar icinematografici. E 'mpre in jclandestinità. j A Torino si sta, anzi, stuellando un nuovo gioco, che forse verrà lanciato in primavera: il combattimento tra galli. Clandestino, chiaramente, in una cascina tra La Loggia e Moncalieri. Ma oggi il boom è rappresentato dal Toto-ncro, la schedina clandestina: siamo la quarta città italiana specializzata in queste giocate, siparietto del malcostume italiano, dopo Roma, Genova e Milano. Un giocatore — Carlo, 35 anni, impiegato di banca. «Ho cominciato due anni fa, puntate da 10-20 mila lire al màssimo. Ho vinto e perso. Ho la passione^nel sangue». Perché il Totò-nero? «Il meccanismo i pili semplice e avvincente del Totocalcio di Stato. E'stato lanciato dallo scandalo delle partite.truccate, nel marzo '80: ima formidabile campagna pubblicitaria per il tota clandestino, lo Ilio scoperto in quel periodo-. Ma chi sono i giocatori? «C$ Uh po'di tutto: operai, impiegati, commercianti,-pensionati. Ma anche gli habitué del giocò d'azzardo, chi normalmente punta sui cavalli, nei casinò, nelle bische». Anche pregiudicati? «E' probabile, ma certo nonio dicono». Un minorenne — Franco, 17 anni e mezzo («Sarò maggiorenne a marzo-), è uno dei galoppini» che raccolgono scommesse. Figlio di immigrati («Ma sono nato a Torino, io-), opera nella zona della Falcherà. «Ho il mio giro, guadagno circa un milione al mese. E dove troverei un lavo-, rocosì redditizio?». Cosa fai? «Al mercoledì o giovedì al più tardi ricevo le schedine, con le giocate e le conjiibinazioni. Passo dai miei amici, clienti, raccolgo le scommesse. Fino a 100 mila posso decidere io, se supero quella cifra avviso il mìo diretto bookmaker, lui valuta se accettare o meno». ' Quanti -giocatori controlli? «Una trentina, copro, anche una'parte di Madonna di Campagna, Lucente e Barriera Milano». Chi è il tuo diretto capo? «Lo incontro in un bar' di corso Vercelli, so che lavora al Mercati generali». Un bookmaker — L'appuntamento alle 10, in corso. Sebastopoli, proprio davanti allo Stadio. Una sfida? «Meglio per strada, non voglio incastrare nessuno». E' sui 40 anni, capelli bianchi, un loden verde. Piove, fa freddo. E' vero che fa parte dèi gotha dei 5 o 6 allibratori torinesi capaci, di raccogliere qualsiasi scommessa? «Non esageriamo. Ho la passione del gioco nella pelle. Il toto-nero?<Vol lo scoprite oggi, ma io ho accettato le prime scommesse 13 anni fa. Tut-, to è iniziato a Vinavo, li ci sono l veri appassionati del brivido, i professionisti del rischio». A' quanto ammontano le puntate che controlla? «Ma scusi, lete del fisco?». Quanti giocatori? « Parecchi». Uno, duemila? -Dica anche tremila. Chi punta 10 mila, chi punta milioni. Ct sono quote ufficiali, regole, precise. Siamo un'asienda. Ci incontriamo nei bar, nei circoli aziendali o prillati». Un' tentato suicidio — Perdite colossali, per i bookmaker improvvisati, le. hanno portate i campionati, del mondo in Spagna. Nell'ambiente si assicura che uno di questi allibratori abbia tentato il suicidio, dopo il crac. Cosa era successo? «Gii azzurr} sono, andati in Spagna senza i favo- ri del pronostico, tutti per il Brasile e l'Argentina. Condizioni ideali per i bookmaker: sconfitta del favoriti, vittoria di un outsider». E invece? «Siamo italiani: tutti erano certi che gli azzurri, sarebbero stati eliminati, ma molti, moltissimi, hanno giocato ugualmente, per "sentimentalismo o patriottismo"». Cosi quando la squadra ha vinto 11 campionato, facendo impazzire di gioia gli italiani, ha rovinato completameli te molti banchieri clandestini. Tre o quattro a Tori¬ no si sono ritirati dai giro, per sempre.' • ! Una proposta — Ma chi so-, no questi bookmaker? «Dietro ad essi si nascondono usurai, dicono polizia e carabinieri, gruppi potenti che agiscono da anni a Vinovo. Gente che ha un movimento annuo di miliardi, decine e decine. Esentasse». Se identificati sono perseguibili in base all'articolo 88 del.tejto unico di Pubblica sicurezza («punibili con l'arresto da due mesi a un anno e con una ammenda non inferiore a lire 200 mila»). Un allibratore: «Noi vogliamo essere in regola, legalizzati, paglieremo le tasse. Le nostre sono scommesse, non è un gioco d'azzardò». I radicali lo scorsoanno stavano mettendo! apunto un progetto di legge per la legalizzatone del toto-nero: «L'istituzione di bookmaker ufficiali, che verseranno allo Stato forti dosi di guadagno. Con i soldi ricavati a sua volta lo Stato dovrebbe impegnarsi a realizzare impianti sportivi-. Ezio Mascarino Angelo Conti

Persone citate: Barriera Milano, Carlo Amedeo Gratapa, Carlo Emanuele, Carlo Emanuele Ii, Carlo Emanuele Iii, Lucente, Maria Cristina Di Francia, Pietro Micca, Vittorio Amedeo Ii