Il meglio della danza da tutto il mondo Cuba è una scuola grazie alla Alonso di Luigi Rossi

Il meglio della danza da tutto il mondo Cuba è una scuola grazie alla Alonso La grande ballerina è la «mente» dell'ottavo Festival, che chiude oggi Il meglio della danza da tutto il mondo Cuba è una scuola grazie alla Alonso Da oltre trent'anni, Alicia porta avanti un suo stile classico, coniugando la tradizione accademica itaio-russa e lo stile Usa - Il suo «stage» senza danza moderna (presente però in rassegna) L'AVANA — «Primo curso pratico internacional de la escuola cubana de ballet», si legge sugli striscioni. E non è più presunzione parlare di vera e propria «scuola» localizzata In quest'isola caraibica ove la gente,' fino a pòchi anni òr sono, al massimo poteva pensare alle danze col gonnellini di banana. Da,oltre trent'anni una donna straordinaria, Alicia Alonso, porta avanti un suo stile classico, coniugando la tradizione accademica ltalc-russa con gli apporti della danza americana che ella stessa apprese come stella di Balanchlné a New York. Ora esiste una grande compagnia, 11 Ballet Naclonal de Cuba, alimentata continuamente da una formidabile scuola che si apre a tutto il mondo in questo «stage» internazionale organizzato durante l'ottavo festival del balletto dell'Avana. U corso s'è concluso 11 5 novembre con una «classe» generale alla quale hanno partecipato maestri e allievi giunti da ogni continente, impartita dalla stessa, leggendaria Alicia Alonso, vera depositarla dello «estilo romantico», come maggiore interprete di Girelle del nostro tempo. Nella precedente settimana erano stati trattati altri aspetti particolari, esemplificando in pratica 11 «training» cubano per quanto riguarda la «punta», 11 passo a due, le variazioni e in genere la tecnica classica. Nessun accenno alla danza moderna, poiché gli allievi giunti qui evidentemente sono Interessati maggiormente alla tradizione della tecnica classica coltivata in questa sede al massimo livèllo. L'ottavo festival del balletto, che si chiude oggi, non possiede tuttavia limitazioni o chiusure nel confronti degli aspetti più avanzati della danza contemporanea, ospitando con intelligente eclettismo compagnie e solisti di varia provenienza non sol¬ tanto geografica, ma anche artistica. Dagli antipodi del ballo accademico sovietico e della «modem dance» americana, Cuba è stata sempre generosa di aperture nelleprecedenti rasségne. Nel teatro barda Lorca, posto nella vecchia' Cuba coloniale, e nel nuovo Teatro Naclonal si sono alternate In questi giorni molte personalità dell'arte coreografica. Ci sonò etoiles dell'Opera di Parigi come Wilfrlde Plollet e Jean Gulzerlx; c'è il fedelissimo Antonio Oades con la sua compagnia spagnola e ci sono anche quest'anno gli Italiani. Alicia Alonso non può dimenticare quanto sia amata in Italia, ove la sua compagnia è ripetutamente ospite e dove si accinge a tornare, con il suo partner Jorge Esqulvel, per allestire la sua versione della Bella addormentata di Clalkovski alla Scala. In precedenti edizioni del festival sono stati qui Carla Fraccl con Paolo Bortoluzzl, Luciana Savignano. Margherita Parrllla. Quest'anno tocca alla coppia della Scala costituita dalla étolle Anna Razzi e dal giovane ma ormai lanclatisslmo Marco Pierin. I due hanno eseguito, tra l'altro, 11 passo a due di John Butler After Eden che hanno recentemente rappresentato con la Scala al Carcano di Milano e al Picchiai di Bari.-Un'altra Italiana, seppure In diverso contesto, è presente a Cuba. SI tratta della giovanissima Daniela Malusardi, appartenente al Cullberg Ballét svedese. La giovane ballerina, insignita proprio in questi giorni del premio nazionale di danza che le verrà consegnato a Reggio Emilia in dicembre, ha danzalo a Stoccolma con Nureyev in Adamo ed Eva della Cullberg. Qui è ospite con un fortissimo partner, Niklas Ek. figlio della stessa Cullberg e già stella diBéJart. Luigi Rossi Anna Razzi e Marco Pierin in un momento di «After Eden», il balletto che hanno eseguito al Festival