Billy e Scavolini sono ancora le più forti di Gianni Menichelli

Billy e Scavolini sono ancora le più forti Basket: oggi a San Siro il primo scontrò fra le due finaliste degli ultimi laoff Billy e Scavolini sono ancora le più forti II giudizio di due allenatori che le hanno battute - Bucci (Honky): «1 milanesi non hanno punti deboli» - Bianchini (Bancoroma): «A Pesaro l'uomo chiave sarà Magnifico»' Billy-Scavolini profuma ancora di scudetto. Quello di oggi a San Siro è il primo scontro in campionato fra le due finaliste dei playoff '82. Vengono entrambe da un avvio di torneo appena discreto, comunque non entusiasmante, nonché da confortanti prestazioni nelle rispettive Coppe, dove 11 Billy ha addirittura incantato giovedì a Le Mans, seppellendo con autoritarie palate J pà)ùplol)Ì dj Frància (85^64). Tornato dà' Le Màns, Michelino D'Antoni hà promesso Coppa Campioni e scudetto, assicurando che «il Billy non è mai stato forte come ora*, anche se in campionato l'ha dimostrato soltanto a tratti, perdendo due volte (sul campo deU'Honky alla seconda giornata e In casa con la Ford alla quarta) e giocando alla grande soltanto contro la Berlont. Tuttavia con D'Antoni è perfettamente d'accordo anche uno che 11 Billy l'ha battuto. Alberto Bucci, allenatore deU'Honky, uno che certo se ne intende (baita veder giocare la squadretta marchigiana Bianc (ancoroa) a di o le 2. vo, nti ve diLe odj Mistly me to a ul nla do la è nure se ana per capire che Bucci è uno che se ne intende): «Onestamente neisono convintissimo: il Billy è più che mai il numsro uno — dice Bucci —. Punti deboli ne ha davvero pochi,, uno solo in teoria: l'assenza di un'ala piccola rapida e dotata di gran tiro. Una lacuna che viene compensata dal peso dei tre lunghi a rimbalzo, da un gioco d'attacco intelligente e ordinato, e dalla eccezionale mentaUiù, disquadra, iahe.xi.6n. "si ' esprime 'soltanto. rieìi'àagressivilà difensiva*. Si può obiettare che però il Billy '83 non è molto diverso da quello di un arino fa, mentre altre formazioni potrebbero risultare, al momento buono, parecchio potenziate rispetto alla precedente edizione. Il contropiede promesso da Peterson .per ora s'è visto poco, la manovra offensiva è sempre molto periferica, la palla invecchia là fuori, fra le mani di D'Antoni. E il solo uomo nuovo, Dino Boselli, è appena un cambio in più. •Possiamo dire quel che vogliamo — replica Bucci — anche che il Billy è brutto. Finché vincono, resta solo una « sa mo chia, e e n. l o o e , a o è questione estetica, di gusto. Fra le mani di D'Antoni la palla ci sta parecchio, ma non invecchia; vive. Se resta in periferia! finisce a Franco Boselli o a Gianelli negli angoli: e sono spesso due punti. Cercano il canestro con parsimònia, con avarizia, badando a non sbagliare, servendo t lunghi soltanto in certi punti e a certe condizioni. Ma. il tutto risulta efficacissimo. E quanto al. ,sontroi)ied£^angtQmo a chiederne al te Mans o alla Berlont: dare 15 punti alla Bertoni facendo contropiede e non facendoglielo fare è unimpresa. La Bertoni gioca il basket più- brillante del campionato, senza dubbio. Eppure a San Siro ha sventolato bandièra bianca: ci sarà unperché...*. Anche la Scavolini ha. conosciuto le sue bandiere bianche, tre volte quest'anno, lui Urna domenica scorsa, a Pe sarò col Bancoroma di Vale rio Bianchini, che, sulla squadra di Skànsi non è pronto a giurare quanto Bucci su quel la di Peterson: «La Scavolini qualche problema da risolvere cè l'ha, da qui ai playoff — e , n i o a a a e è a l o. à i a i e — spiega il tecnico campione d'Europa —. Soprattutto problemidi equilibri da trovare o da ritrovare, sul piano tecnico e psicologico. Il quasi scudetto dello scorso anno fu il risultato di una organica fusione fra i tre elementi costitutivi dèi gruppo: quello indigeno, quello americano e quello slavo. Tutto funzionò benissimo fino all'ultima partita, quando Skansi in panca e Kicanovic in. campa, vollero firmare in serbocroato lo scudetto e infransero l'equilibrio, fallendo l'obiettivo, Ora l'avvento di un terzo jugoslavo (Jerkov, tecnicamente una scelia valida), l'infortunio di Benevelli, la maturazione a strappi di Magnifico hanno ritardato la messa a punto di una nuova coesione. Io credo che la chiave della Scavolini finirà per essere Magnifico, che per ora è cosi discontinuo da indurre Skansi a puntare su Zampalini come centro basso o power-forward. E Zampollni ha messo su ciccia, da ala piccola à diventata ala grossa, ma "power" ancora proprio non pii pare che sia*. Gianni Menichelli '».

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