Uomini, amori e mostri: tutto in fotocopia

Uomini, amori e mostri: tutto in fotocopia PRIME FILM: «Biade Runner» di Ridiey Scott con Harrison Ford e «Hanky Panky» di Poitier Uomini, amori e mostri: tutto in fotocopia Una caccia ai «replicanti» nella Los Angeles del 2019 e uno straordinario dispiego di effetti speciali creati da Douglas Trumbull per descrìvere Los Angeles, megalopoli in disfacimento Biade Runner di Ridley Scott, con Harrison Ford, Rùtger Hcuer, Sean Young. Effetti spedali di Douglas Trumbull. Produzione americana a colori. Fantascientifico. Da vedere. Cinema Reposi. 2019, Los Angeles, piove. Una pioggia insistente che non lava, ma raggruma lo sporco, infradicia 1 colori, rende piti fragili le strutture della megalopoli postdueniUa Invasa da' piccoli venditori orientali, abitata da scienziati folli, visitata da mostri comuni e da agenti segreti. Harrison Ford appartiene agli agenti con licenza di uccidere, deve rintracciare quattro replicanti fuggiti da una nave spaziale e ammazzarli prima' che la loro precaria follia produca disastri. I replicanti appartengono alla categoria dei mostri comuni, sono copie perfette di uomini e donne, robot giunti all'assoluta somiglianza del ricalco, capolavori di ingegneria genetica che durano poco, ma che sono utilissimi nei lavori servili, schiavi, non uomini è donne, ma dotati di sentimenti e odi comprensibili. E' durò il lavoro di Ford nella' città zuppa dt pioggia, lui non è un eroe, ma un buon esecutore: trova e ammazza, in mezzo a molti ostacoli. Peccato' che durante la caccia si sia innamorato di una donna replicante, offertagli quasi come trappola. E' possibile amare chi abbiamo creato e ci odia? Domande forse, oziose nella megalopoli disfatta, il buon lavoro prima di tutta Ridley Scott è uri regista di grande talento, già dichiarato nelle atmosfere conradiane dei Duellanti, presentato a Cannes, e poi messo alla prova nella fantascienza alla deriva di Alien. Qui ha aggiunto alla fantascienza marcescente del prossimo postduemila 1 suoi temi dell'attesa e della ricerca, rifacendo anche il ver¬ so — come si rilevò dal Festival di Venezia — al poliziesco americano, a Chandler, a Hammett. Harrison Ford è, nell'intimo, un replicante deipassato, un duro sconfitto nei sentimenti. Ma il meglio del film è nella dilatazione fantastica è realistica dell'ambiente, negli effetti speciali del grande Douglas Trumbull che aiutano Scott a precisare, con varie contaminazioni culturali, l'angoscia dei luoghi e 11 disfacimento delle situazioni. Ci sono anche suggestioni di Hoffmann come nella casa dell'ingegnere genetico affollata di buoni mostriciattoli e di bambole parlanti. : Nel montaggio questa parte magnificente ha rubato tempi e spazi a Scott e ne hanno per forza sofferto l personaggi, l'intrigo che non può dispiegare la necessaria «suspense». La vicenda è stranamente appiattita. Come è giusto, del resto: un compito burocratico svolto da copie di falsi eroi e da copie di copie in una fotocòpia gigantesca, appena ritoccata, di quello che già sono le megalopoli, nella bellézza inafferrabile e nello sfascio sperimentabile. Stefano Reggiani ** ■ lì Hanky Panky di Sidney Poitier con Oene Wilder. Gilda Radner. «Giallo., a colori Usa 1982: Cinema Olimpia. Sidney Poitier era inappuntabile come attore (La parete di fango; e si rivela Inappuntabile come regista (Nessuno ci può fermare/ Ha rinunciato a velleità di autore, che tuttora Hollywood non predilige, e si presenta ai produttori come Impeccabile esecutore di sceneggiature. In Hanky Panky ritrova il protagonista Oene Wilder del suo ultimo film e si fa disciplinatamente da parte rispetto alle sue esigente di divo, al primi plani difficilissimi della brutta e brava Gilda Radner, alla convulsa storta imbasttta da Rosenbaum e Taylor. Il risultato? Nulla di nuovo perché a Danny Kaye e a Cary Qrant capitavano a ogni occasione le avventure di Hanky Panky ma contemporaneamente un film deliMoso per il ritmo e maligno per la polemica. L'uomo qualunque Oene Wilder si trova infatti intrappolato — senz'altra colpa che una corte frettolosamente abbonata a una sconosciuta in taxi — tra spionaggio e controspionaggio. Lo minacciano, lo rapiscono, quasi lo liquidano, da solo o In coppia. Deve persino sfuggire alla torva grinta di Richard Widmark che fa una rentree in stile. Nel finale con duello tra aereo ed elicottero sullo sfondo del Gran Canyon del Colorado, Wilder e Poitier si sfrenano. CI slamo divertiti sema la pretesa di fare gli originali e, come già per Obiettivo mortale di Brooks, anche attraverso la finzione, abbiamo ascoltato una qualche poco edificante verità sull'America, p. per. Harrison Ford e Johanna Cassidy in «Biade Runner»; il cacciatore di duplicanti sedotto dal mostro

Luoghi citati: America, Cannes, Colorado, Hollywood, Los Angeles, Usa, Venezia